sabato 27 agosto 2011

Lazzaria, un avviso di garanzia per mancata bonifica

Da "La Tribuna dei Castelli" di Luigi Biagi:

La Magistratura chiude le indagini sull'ex discarica comunale chiusa nel 1999
VELLETRI – Un avviso di garanzia per la mancata bonifica della discarica di Lazzaria. L'avviso di chiusura delle indagini sarebbe stato notificato già da qualche tempo al titolare della società
responsabile dell'area. L'ipotesi di reato, avanzata dai magistrati della Procura di Velletri, sarebbe appunto la mancata bonifica del sito ormai non utilizzato da quasi tredici anni.
La storia
La storia della discarica di Lazzaria inizia nel 1994 quando l'invaso fu inaugurato dalla Giunta
guidata dal sindaco Valerio Ciafrei. Inizialmente nata come discarica della sola Velletri, quella di
Lazzaria è poi diventata discarica degli interi Castelli Romani, per poi chiudere (a saturazione
raggiunta) nel 1999, sotto la Giunta Cesaroni. Fermo il conferimento dei rifiuti, l'invaso è sempre
stato al centro di dure polemiche tra ambientalisti e opposizioni di centro sinistra da una parte e
Amministrazione comunale dall'altra: il problema era la gestione “post-mortem”, cioè la
realizzazione di tutte quelle opere finalizzate al contenimento del percolato prodotto dai rifiuti e
allo smaltimento dei relativi gas. Risulta inoltre che sullo stato di abbandono dell'invaso la
Magistratura sia intervenuta due volte: una prima indagine sarebbe stata archiviata mentre la
seconda avrebbe portato all'emissione di un avviso di garanzia in capo al titolare della società
responsabile della gestione “post-mortem”.
L'indagine
La seconda delle indagini risale al 2009 e sarebbe stata avviata a seguito di una segnalazione del
Circolo “La Spinosa per l’ambiente”, inviata a numerosi enti di controllo, tra cui il NOE dei
Carabinieri, al Corpo Forestale dello Stato e al Comune di Velletri stesso in quanto proprietario del terreno su cui la discarica è stata realizzata. “L’ex discarica – scriveva La Spinosa in una nota del marzo 2009 – perderebbe ancora percolato e nessun intervento sarebbe stato realizzato a seguito della segnalazione. L’area è oggi abbandonata – prosegue La Spinosa -, con l’impianto elettrico e antincendio disattivato e con parte della recinzione divelta. Sulla collina che chiude l’ex discarica di Lazzaria pascolano liberamente molti animali di allevatori locali, che hanno libero accesso. L’area, poi, è immersa in una zona agricola, con coltivazioni di viti e frutteti. La preoccupazione del Circolo “La Spinosa per l’Ambiente” di Velletri permane, vista l’estrema pericolosità del percolato derivato dalla decomposizione dei rifiuti solidi urbani. L’invaso era stato inaugurato nel 1994 dall’ex giunta Ciafrei e realizzata dalla Slia e dalla Edilfornaciari. La Slia – proseguiva ancora la nota – è poi rimasta incaricata della messa in sicurezza e del monitoraggio della discarica dopo la sua chiusura, avvenuta per saturazione. La Spinosa porrà di nuovo ufficialmente all’attenzione delle Autorità competenti il problema, sperando in una risposta concreta e immediata. Il Circolo continuerà inoltre a battersi perché anche a Velletri – concludeva – si realizzi finalmente la raccolta differenziata, ponendo così fine alla necessità delle discariche, come avviene negli altri Paesi dell’Unione Europea”. Partita la segnalazione, sono iniziate le indagini della Forestale, con sopralluoghi e le analisi effettuate insieme all'Arpa Lazio, che poi hanno portato, appunto, alla chiusura delle indagini.
L'emergenza ambientale da risolvere
La chiusura delle indagini non ha però risolto il problema dello stato dell'invaso. Dopo anni di una contestata gestione “post-mortem”, nel 2010 Comune, Regione e Provincia si sono confrontati per la prima volta per dichiarare “chiusa” la discarica ed avviare così le procedure per la bonifica dei luoghi. E', infine, della fine di luglio l'ultimo sopralluogo degli enti deputati alla bonifica dell'area, per la quale serviranno certamente molti soldi. Molto probabilmente pubblici.
Luigi Biagi
26-08-2011