venerdì 12 dicembre 2014

FUMO DI NATALE

E’ di questi giorni l’iniziativa a cura del Comune e della Regione Lazio dal titolo “Natale … riciclando”.
Al di là di ciò che può uscire dal magico cappello di queste due fulgide amministrazioni “ambientaliste” ci poniamo alcune domande sull’opuscolo già in distribuzione.
Nella prefazione con saluti ed auguri da parte di tutti, Servadio, Ognibene e Pontecorvi, non fanno menzione sul “riciclando”, sono evidentemente consci che all’etichetta non corrisponde alcun prodotto.
La legambientina e consigliera regionale Cristina Avenali, si avventura invece in un commento quanto mai ardito e spericolato, segno evidente che delle amministrazioni di Velletri ma anche di quella Regionale conosce ben poco.
Scrive di “sostenibilità ambientale” e si spende contro l’usa e getta. Inciampa poi con una frase quanto mai insostenibile: “… in linea con le politiche europee fatte proprie dalla Regione Lazio …”. Ops, siamo stati appena sanzionati dalla Comunità Europea per la modica cifra di 40 milioni di euro proprio per aver disatteso le pratiche riguardanti i rifiuti ! Da Agenzia ADNKRONOS:
Nel 2007 la Corte di giustizia aveva dichiarato che l’Italia era venuta meno, "in modo generale e persistente", agli obblighi relativi alla gestione dei rifiuti stabiliti dalle direttive comunitarie relative ai rifiuti, a quelli pericolosi e alle discariche. Sei anni dopo, nel 2013, la Commissione Ue aveva ritenuto che l’Italia non avesse ancora adottato tutte le misure necessarie per rispettare la sentenza del 2007. In particolare 218 discariche situate in 18 delle 20 regioni italiane non erano conformi alla direttiva, 16 discariche su 218 contenevano rifiuti pericolosi in violazione delle regole europee e l’Italia non aveva dimostrato che 5 siti fossero stati oggetto di riassetto o di chiusura.>. Rammentiamo poi alla Consigliera Regionale varie questioni riguardanti il nostro territorio e la sostenibilità da lei citata: Bretella Autostradale a pedaggio Cisterna-Valmontone, abusivismo edilizio, PRG, Biogas Volsca, nuova Discarica Lazzaria, discariche non bonificate, ecc … Dunque tanto fumo e niente arrosto, ci viene anche il dubbio che l’opuscolo di “Natale … riciclando” non sia stato stampato usando carta riciclata !
La Spinosa




lunedì 1 dicembre 2014

La Spinosa per l'Ambiente risponde all'assessore Masi

Ebbene sì, siamo Cassandre; ma nessun dio ci ha donato doti profetiche. Abbiamo solo delle conoscenze supportate da elementi scientifici che ci permettono di vedere i pericoli che possono derivare dal progetto del Biogas e  che ci fanno capire chiaramente che il fine del progetto non è certo un bene per la comunità, ma un affare per alcuni privati.
L'assessore all'ambiente (si fa per dire) Masi, che parlando del biogas, non dice che il progetto è pericoloso per la salute dei cittadini, omette anche di dire che le previsioni dei rifiuti trattati sono enormemente superiori alle esigenze di Velletri, non tiene conto del fatto che il processo di compostaggio viene effettuato da sempre nelle campagne e si dimentica anche di dire che la maggior parte della popolazione di Velletri risiede in campagna e quindi il residuo organico che andrebbe nel  compostaggio è una quantità irrisoria. Omette soprattutto di spiegare i motivi per cui la raccolta differenziata,  iniziata da qualche anno, ancora non è estesa a tutto il territorio cittadino. Omette di citare i costi dell'operazione e il percorso che la Volsca ambiente dovrebbe affrontare per sostenerli. Nel trattare poi dell'argomento cava (sequestrata nei giorni scorsi) ha il  coraggio di sostenere che l'amministrazione non è un organo di  polizia: forse ignora che il sindaco, secondo il decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, ha un obbligo di controllo in materia ambientale. 
Cassandre tristi, ci ha definito: generalmente siamo persone allegre in quanto facciamo del volontariato a favore dell'ambiente e questo ci gratifica: tristi lo diventiamo quando vediamo che chi amministra non lo fa come servizio per il bene comune.

venerdì 21 novembre 2014

"Il sollazzo di chi si diletta a girare il mondo"

A Villa Bernabei per la conservazione dei tesori del nostro territorio

Ambientalismo e Cultura: un binomio inscindibile per affermare una alternativa reale

"Il sollazzo  di chi si diletta a girare il mondo" è il titolo di una mappa risalente al 1154 contenuta nel bel libro "Atlante dell'Agro Romano" di Luigi Cherubini. Il volume presentato a Velletri da Italia Nostra in collaborazione con La Spinosa contiene antiche mappe, disegni e fotografie di Roma e della sua campagna, soprattutto del territorio castellano, ma anche un elenco di ben 600 siti da conservare e valorizzare: ponti romani, medievali, torri, vie consolari, ville e palazzi, itinerari.
A descrivere il volume nella sede di Villa Bernabei c'erano Gaia Pallottini, ambientalista, Renato Mammucari, esperto d'arte, Manlio Lilli, archeologo, Roberta Bisini, per La Spinosa, coordinati da Enrico del Vescovo, presidente della Sezione dei Castelli Romani di Italia Nostra. Quest'ultimo, insieme alla rappresentante de La Spinosa, ha sottolineato le emergenze del territorio castellano: dalla Bretella Cisterna Valmontone alle antenne per la telefonia mobile, dall'impianto Biogas, alla discarica in Contrada Lazzaria, sottolineando anche come l'abusivismo, ma anche il consumo di suolo abbiano favorito il degrado della zona. L'autore Luigi Cherubini ha illustrato il suo lavoro che dimostra non solo una grande competenza, ma anche passione per un territorio ricchissimo di testimonianze storiche.
Un pubblico numeroso e attento ha salutato l'evento come un momento di riflessione e di speranza per il futuro.

giovedì 4 settembre 2014

LA DEVASTAZIONE NON LASCIA, RADDOPPIA !

E’ soltanto di qualche giorno fa il comunicato stampa de La Spinosa nel quale si denunciava il massiccio attacco al territorio di Velletri ed alla salute dei suoi cittadini. Nello stesso si elencavano vecchie e nuove emergenze ambientali come la cementificazione diffusa sia “legale” (PRG) che illegale (abusivismo edilizio), la bretella autostradale a pedaggio Cisterna-Valmontone, la diffusione selvaggia delle antenne per la telefonia mobile ed ultimo, solo in ordine di tempo, l’impianto biogas in zona Lazzaria, zona già duramente colpita dalla presenza della ex discarica.
Evidentemente gli appetiti affaristico distruttori non erano sazi.
Il 25 agosto è stata inviata al Comune di Velletri l'istanza di pubblicazione di una Valutazione di Impatto Ambientale di un polo per il trattamento dei rifiuti da parte della società privata Ecoparco Srl. 
Un progetto composto da cinque impianti:
- impianto di trattamento ed essiccazione con produzione di Css per 100.000/t anno;
- impianto di compostaggio per 40.000/t anno;
- impianto di trattamento del percolato per 30.000/t anno;
- discarica per 100.000/t anno;
- impianto di distribuzione del gas prodotto dagli impianti.
Complessivamente sarebbero gestite circa 270.000/t anno. L'area dell'impianto è situata nei pressi del carcere di Lazzaria (Cinque Archi) dove attualmente esiste una cava di pozzolana esaurita.
Sintesi non tecnica:
https://www.dropbox.com/s/kpvou0e5ahtkxd8/info-PoloRif_Velletri.pdf?dl=0
Le prime notizie che trapelano circa l’impianto:
- La Ecoparco S.r.l. sembra sia stata costituita circa un mese fa;
- I terreni potrebbero essere di proprietà di un noto costruttore veliterno legato agli ambienti di centro-destra;
- I volumi descritti fanno pensare ad un utilizzo non di una città come Velletri e neanche ai comuni orbitanti nell’area dei Castelli Romani ma ad una metropoli come Roma, ormai orfana della famosa Malagrotta.

Per chi non conosce l’area in questione, facciamo presente che è una delle poche zone della città ancora totalmente dedicata all’agricoltura: una produzione di qualità, spesso biologica, doc e dop, in gran parte dedicata all’esportazione che nel suo complesso, garantisce lavoro a centinaia di persone.
Ricordiamo inoltre che a circa 500 metri di distanza dovrebbe sorgere un impianto Biogas.
Una concentrazione di trattamento rifiuti e discarica che non avrebbe eguali in Italia !

La nostra opposizione a questa ennesima devastazione sarà quanto mai ferma e ci auguriamo che chi ha a cuore l’ambiente, tutto il mondo agricolo e tutti i cittadini di Velletri supportino la nostra lotta.

La Spinosa

mercoledì 27 agosto 2014

L'AMBIENTE DI VELLETRI SOTTO ATTACCO

E’ di una settimana fa, la pubblicazione sul sito del Comune di Velletri riguardo la richiesta di V.I.A. (valutazione impatto ambientale), relativamente all’impianto “per digestione anaerobica dei rifiuti frazione organica da raccolta differenziata nella Provincia di Roma presso il Comune di Velletri, localita` Lazzaria”. Un altro mostro che si vuole costruire sul nostro territorio, proprio in un’area che la Regione Lazio definisce “zona agricola di pregio”. Delle schizofrenie politiche ed amministrative ne abbiamo ormai decine e non ci facciamo meraviglia. Ci meravigliamo al contrario dell’ostinazione distruttiva ed insalubre che si sta adottando nei confronti del nostro territorio e che i cittadini non sopportano più. Ricordiamo i tentativi portati con la turbogas ai Cinque Archi (Comitato “Il Futuro è anche di Lorenzo”), con l’abbattimento del vecchio carcere (Comitato Salviamo Castello) e non ultimo il famigerato parcheggio multipiano di Piazza Donatori di Sangue (Comitato No Parcheggio Multipiano). Tante mobilitazioni e lotte che hanno portato allo stop di questi assurdi progetti. Purtroppo la città di Velletri, con la complicità dei partiti di centro destra e di centro sinistra, ha subito un piano regolatore (PRG) che ha cementificato il territorio già seriamente compromesso da un abusivismo diffuso. Velletri con le sue 4.000 “case fantasma” è stata anche citata nel saggio “Evasori” di Roberto Ippolito (Bompiani Ed.). I dati sulla cementificazione sono suffragati da interventi in diverse conferenze che hanno avuto tra i relatori l’architetto Fabrizio Pistolesi e l’urbanista Paolo Berdini. Ma purtroppo al peggio non c’è mai fine. E’ dello scorso anno con il “decreto fare”, il rilancio della bretella autostradale Cisterna – Valmontone e della Roma - Latina. All’opera, dopo il CIPE e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, manca la gara d’appalto (già definiti i vincitori uniti da un ATI) e poi arriveranno le ruspe a distruggere quel poco suolo dedicato ancora all’agricoltura. A ciò si affianca il proliferare delle antenne per la telefonia mobile: una deregulation che con le rapide innovazioni nei sistemi di diffusione non ha praticamente una fine. L'Amministrazione comunale ha già speso 48mila euro per un nuovo 'piano delle antenne' che non servirà a nessuno se non ai gestori di telefonia mobile che in sol colpo vedranno regolarizzate tutte le precedenti antenne abusive ed autorizzate quelle da realizzare: zero considerazioni sull'ambiente, sul territorio e sulla salute dei cittadini. Ciliegina sulla torta (trattandosi di rifiuti è il termine meno adeguato), l’impianto biogas a Lazzaria, proprio a poche decine di metri da quella discarica che deve essere ancora bonificata e su cui pende un procedimento penale. Un impianto molto discutibile sia per il metodo anaerobico che per le tipologie di rifiuto conferito, per il luogo scelto e per il bacino di utenza che dovrebbe servire. Per le opere in questione si sono costituiti dei Comitati che lottano contro tali devastazioni e per la difesa della salute dei cittadini. La Spinosa per l’Ambiente, attiva sul territorio dal 2000, proporrà per il mese di settembre con i Comitati No Bretella, StopAntenna e quello in difesa della zona di Lazzaria un’assemblea pubblica per informare i cittadini e organizzare un coordinamento cittadino. Seguite le vicende del nuovo mostro di Lazzaria sul gruppo facebook 'No alla centrale a Biogas di Lazzaria'.
L’EcoResistenza non si arresta e si organizza.

mercoledì 9 luglio 2014

Quella lunga traccia …

E’ quasi invisibile ma c’è. E’ la traccia lasciata da due bici partite da Bussoleno in Val di Susa ed attraversano l’Italia. E’ la traccia che ascolta e racconta storie, cronache e lotte. E’ la traccia che riannoda i fili di un Italia che cambia, che resiste e difende il territorio. Un’idea semplice e potente che unisce tante realtà sparse nella penisola: percorrere il nostro paese lentamente e raccoglie le testimonianze più diverse ma che indicano tutte la medesima meta.
Ed è bello stare insieme ed ascoltare e parlare, scoprendo cose che i media non ci racconteranno mai. Come il bosco comune di Trino Vercellese o la storia di quell’operaio che per difendere la propria terra è diventato contadino ed ha creato una cooperativa che da lavoro a tante persone o ancora la visita al Mugello a vedere una terra ormai devastata dal cemento per un altro pezzo di TAV. E poi i racconti della Val Susa, una terra sotto assedio dove per entrare a portare i fiori ai tuoi cari al cimitero devi mostrare il documento di identità. I racconti di un popolo che scende in piazza a difendere la propria terra. E quando si difende la terra si difendono la storia, le tradizioni e la cultura del popolo stesso.
Ed i racconti sono accompagnati spesso da un organetto: una musica che sottolinea e quasi commenta le frasi.
E’ l’idea di Nica e Daniele che pedalano ormai da più di un mese, accolti ed ospitati da comitati ed amici alcune volte contattati a viaggio già iniziato come accaduto per il Comitato No Bretella Cisterna – Valmontone. Ed ospitarli, incontrarli e scambiare due chiacchiere è uno strano effetto perché sembra conoscerli da sempre, incontrare amici persi di vista per troppo tempo ed invece ci si è presentati solo qualche istante prima.
Affinità elettive che si concretizzano in un abbraccio ed uno slogan: “NO TAV E NO BRETELLA !”.
Ed il viaggio continua verso sud ed arriverà fino in Calabria.
Noi che ci sentiamo parte di questa traccia continuiamo a stare con loro, pedalando ora su altre strade ma nella stessa direzione.

Comitato No Bretella Cisterna - Valmontone

giovedì 26 giugno 2014

I nemici del Territorio

"Il cosiddetto jus aedificandi. Necessità di far prevalere il diritto collettivo, fondato sulla sovranità popolare, sul diritto individuale privato. Necessità di rendere effettivo questo capovolgimento voluto dalla Costituzione". Si apre così il capitolo fondamentale del libro di Paolo Maddalena, docente di Diritto Romano e in seguito giudice della Corte dei Coti e della Corte Costituzionale, "Il territorio bene comune degli italiani".
Il ragionamento del giurista che parte dalla considerazione che la proprietà privata non è originaria ma costituisce una cessione da parte del popolo, come si desume dagli studi sulle Istituzioni Romane, arriva a definire il concetto di proprietà alla luce del dettato costituzionale: le norme del Codice civile del 1942 devono essere armonizzate con quanto previsto dalla Costituzione, che, all'articolo 42 stabilisce che "la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti".
E' evidente, alla luce di questa interpretazione che lo jus aedificandi non è insito nel concetto di proprietà privata, come sostiene anche l'urbanista Paolo Berdini e illustri giuristi come Settis e Tassi. 
Nel periodo in cui viviamo con il pensiero neoliberista che attacca la Costituzione chiedendone la modifica in alcuni punti essenziali, il libro di Maddalena pone dei punti fermi con la sottolineatura degli alti valori etici contenuti nella Costituzione. Il territorio e il paesaggio vengono quindi ad essere elementi che non possono essere distrutti dall'iniziativa privata in quanto essi fanno parte della  proprietà collettiva del popolo, a titolo di sovranità.
Questi studi danno a noi ambientalisti, in continua lotta per la conservazione del territorio e del paesaggio, strumenti concettuali importanti. Vorremmo proporre a breve un convegno sul tema per offrire a tutti elementi di dibattito e di consapevolezza che la difesa del territorio è la strada  maestra da seguire, sempre e per far capire ai nemici del territorio che anche la dottrina è dalla parte dei beni comuni.

lunedì 2 giugno 2014

L'EcoResistenza non si arresta. Solidarietà ad Erri De Luca.

"Se mi condannano per istigazione alla violenza non farò ricorso in appello. Se dovrò farmi la galera per avere espresso una opinione, allora la farò".
-Erri De Luca
Il 5 giugno presso il Tribunale di Torino si terrà l’udienza preliminare del processo allo scrittore Erri De Luca per istigazione al sabotaggio in merito alla questione TAV.
In tutte le regioni d'Italia il 4 Giugno, associazioni , librerie, auditorium, teatri, sosterranno Erri De Luca organizzando eventi e letture.
Anche gli ambientalisti di Velletri partecipano a questa iniziativa: l'appuntamento è per mercoledì 4 giugno alle ore 18.30 presso l'Associazione Ossigeno in Via S. Biagio s.n.c..

L'idea è un libero incontro, un happening culturale ... ognuno con un suo contributo di solidarietà ad Erri, ai NO TAV a giudizio ed al Movimento Valsusino che si oppone all'opera devastante.
Una lettura di un brano, di una poesia o della musica.
Oltre all'Associazione Ossigeno che ci ospita, segnaliamo l'adesione di:
La Spinosa che promuove l'evento,
R Esistenza Velletri,
Promozione Cultura,
Comitato No bretella Cisterna-Valmontone,
Consigliere Comunale Stefano Pennacchi, Sinistra per Velletri,

Prof. Manlio Rondoni,
Prof. Vincenzo Pennacchi

Sempre Nocorridoio/Nobretella !


Info: Corrado 328.3864047

Per dare una certa fluidità e rispettare i tempi dell'iniziativa, chiediamo a chi volesse dare il suo contributo con un intervento, di contattarci su fb o telefonicamente.

lunedì 28 aprile 2014

Serpenti al Comune

Legalità a Velletri: quando non si rispettano neanche le norme che ci si danno…

La presenza del circo Montecarlo a Velletri ha sollevato polemiche e proteste e provocato un esposto alla Procura da parte di Massimo Andolfi. In effetti l’utilizzo di animali nei circhi equestri è vietata a Velletri sulla base di un ordine del giorno approvato all’unanimità nell’ottobre del 2012, presentato dallo stesso esponente dei Verdi e ribadito da un successivo atto deliberativo del consiglio comunale nel 2013.
Il divieto si ispira alla Dichiarazione Universale dei diritti degli animali approvata a Parigi nel 1978 che prevede all’articolo 4 che “ogni animale che appartiene a specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale” e all’articolo 10 che prevede che “nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo: le esibizioni degli animali e gli spettacoli che utilizzano animali sono incompatibili con la dignità dell’animale”.
La cosa che risulta strana in questa vicenda è che, al di là della  compassione per gli animali che, per esibirsi nei circhi ed eseguire gli esercizi sono sottoposti a trattamenti crudeli e sono tenuti in condizioni di vita di degrado e di cattività, è il fatto che il Comune si dota di un regolamento e poi non lo rispetta, (viene subito alla mente, al proposito, la vicenda del regolamento per le antenne); nel regolamento comunale si prevede, infatti, che qualunque violazione al Regolamento prevede la cessazione immediata dell’attività.
La Spinosa nella sua azione di sostegno e di appoggio all’iniziativa di Massimo Andolfi e di Velletri Vegan ribadisce come l’assenza di rispetto delle regole e della legalità da parte delle Istituzioni costituisca il terreno di cultura più fertile per l’illegalità diffusa e permanente che si rileva negli attacchi al territorio e all’ambiente !

La Spinosa per l’Ambiente

Velletri, 27 aprile 2014 

venerdì 7 marzo 2014

Ricorso al TAR contro le devastazioni

Comitati Nocorridoio Roma-Latina e Nobretella Cisterna-Valmontone
Oggetto: depositato ricorso al TAR del Lazio.
Il pool di avvocati: Marcello Nardi, Cecilia Frajoli Gualdi, Pietro Adami hanno notificato il ricorso in data 28 Febbraio 2014 e il 5 Marzo 2014 è stato iscritto a ruolo con richiesta di “sospensione cautelare” su delega del Presidente Guido Pollice dell'Associazione “Verdi Ambiente e Società onlus”, alla quale i nostri Comitati si sono rivolti. IL 12 Marzo 2014 si terrà la prima udienza preliminare.L'obiettivo è l'annullamento della Deliberazione CIPE del 2 Agosto 2013 pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 3 Gennaio 2014. Stiamo parlando del progetto devastante dell'autostrada a pedaggio A12-Tor de Cenci-Latina e della bretella Cisterna-Valmontone. Nei dieci anni trascorsi dalla presentazione del primo progetto, non è stato attivato nessun percorso informativo e partecipativo delle comunità locali coinvolte da parte dei governi e delle giunte regionali che si sono succedute. Va altresì sottolineato il parere contrario all'autostrada dei Sindaci di Pomezia, Ardea, Cori e del Presidente Municipio IX Roma Capitale, senza dimenticare, per ultimo in ordine di tempo, la stessa ferma contrarietà dell'Istituto Nazionale di Urbanistica e l'appello al Presidente della Repubblica e all'Unione Europea lanciato da Italia Nostra. I nostri movimenti hanno organizzato decine di assemblee e manifestazioni partecipate da centinaia di cittadini/e oltre ad avere raccolto più di 13mila firme in calce alla petizione popolare. Il raffazzonato progetto ha, tra le altre, molte incongruenze come l'uso del silenzio/assenso in materia ambientale, il non aggiornamento della Verifica d'Impatto Ambientale, l'omessa valutazione dell'Opzione Zero e della Verifica d'Incidenza su aree S.I.C. (Siti d'interesse Comunitario), una valutazione non unitaria delle due Valutazioni d'impatti ambientale, carenze istruttorie e procedurali, ulteriori accertamenti sulle numerose prescrizioni.Ringraziamo i tanti cittadini che, rispondendo al nostro appello, si sono autotassati per affrontare le spese legali.Non sarà più tutto come prima, oggi seguiamo la via legale, ma se non basterà a fermare il mostro di cemento/asfalto, ci attrezzeremo per fronteggiare l'apertura del cantiere.
Roma, 6 Marzo 2014

domenica 2 marzo 2014

Legalità e trasparenza: Fausto, stai sereno

Nel corso di una  conferenza svoltasi il 23 gennaio scorso a Velletri il sindaco Fausto Servadio ha sostenuto che al sito del Comune è stato riconosciuto un alto indice per la trasparenza: abbiamo così verificato alcune voci: al di là della formulazione del curriculum dello stesso sindaco che, come già osservato, sembra un raro esempio di agiografia, abbiamo controllato la dichiarazione patrimoniale dello stesso e, con viva sorpresa, al posto di questa abbiamo trovato una lettera di dissenso indirizzata alle più alte cariche dello Stato: dal presidente del Senato, a quello della Camera, dal Presidente del Consiglio ai massimi rappresentanti dell’Anci.
Nella lettera il sindaco dissente sulla inopportunità di rendere pubblico il proprio patrimonio, in quanto la pubblicazione darebbe origine a fenomeni di voyeurismo (complimenti per il francese) e di interpretazione non corretta dei dati, violando la privacy e arrivando perfino ad offendere gli amministratori.
Viene da chiedersi in primo luogo, in base a quali norme il sindaco di una città si debba sentire a legibus solutus, essendo questo un principio proprio delle monarchie assolute: sarebbe davvero comodo se ogni cittadino, davanti all’imposizione prevista da una legge dello Stato, tipo pagare le tasse o seguire le norme del Codice della strada, tanto per fare due esempi banali, dissentisse e si rifiutasse di applicarla. In secondo luogo ci si chiede cosa spinga lo stesso a celare il frutto di un lavoro, visto  che tutti siamo obbligati per legge a denunciare tutto quello che viene a far parte del nostro patrimonio.
Inoltre viene da chiedersi quale esempio viene proposto ai cittadini di Velletri, ai quali pure è indirizzata la lettera (nessuno di noi però l’ha ricevuta) di adesioni ai principi di trasparenza e legalità.

Non sappiamo se al sindaco sia stata applicata la sanzione pecuniaria prevista dalla norma che impone la pubblicazione dei redditi per gli amministratori: pensiamo allo sconcerto e alla sorpresa nel leggerla da parte di Grasso, Boldrini o Letta; qualcuno avrà forse pensato ad uno scherzo o forse ad una missiva di un famoso frate da Velletri!

domenica 5 gennaio 2014

Il "regalo" della befana

Arriva dopo le feste la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il Comitato No bretella è pronto assieme al No corridoio alla raccolta dei fondi per il ricorso al TAR. La devastazione non passerà.
E’ di venerdì 3 gennaio 2014 la data della Gazzetta Ufficiale. Questo il testo delle prime righe: “Programma delle infrastrutture strategiche (Legge n. 443/2001). Completamento corridoio tirrenico meridionale A12-Appia e Bretella autostradale Cisterna-Valmontone - tratto A12 Roma Civitavecchia - Roma (Tor de' Cenci) (CUP B91B03000230000). Reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio, approvazione progetto definitivo e parere sullo schema di convenzione. (Delibera n. 51/2013). (13A10658) (GU Serie Generale n.2 del 3-1-2014)”
Ebbene già nel cappello di tutta la pubblicazione c’è il secco riferimento agli espropri. Un punto che i politici locali hanno saggiamente dribblato, ma che ora è una amara attualità. Verranno espropriate case, aziende e terreni, tutto per un interesse “pubblico”. Uno strano interesse pubblico che vede l’opera in questione sorretta da un project financing che verrà sovvenzionato dallo Stato per il 40% e che coinvolge nel business le solite grandi multinazionali del cemento e dell’asfalto. Peccato che gli stessi dirigenti ANAS, riguardo la bretella autostradale a pedaggio Cisterna – Valmontone, avessero dichiarato durante l’ultimo incontro con i portavoce dei Comitati che la stessa risultava “non appetibile” e per questo motivo unita alla Roma-Latina. Un interesse pubblico sorretto da flussi di traffico che non esistono e che a detta dell’Ing. Orsini, si creeranno grazie alla costruzione dell’altra bretella autostradale A12 – Tor de Cenci. Insomma si costruiscono autostrade per creare traffico e giustificare altre opere inutili e devastanti. Opere che fin’ora sono già costate 1 milione di euro a Km ! Non dimentichiamo poi le cosiddette “opere di adduzione”: altra serie di strade di supporto alle due opere principali per un totale di asfalto e cemento per circa 190 Km. Altra devastazione che avrà un costo per la comunità non solo in termini monetari ma anche di salute (inquinamento), di posti di lavoro (aziende agricole che chiuderanno) ed ambientale.
I Comitati No Corridoio e No bretella sono comunque pronti e nei prossimi giorni incontreranno i legali che si occuperanno del ricorso al TAR. Per questo sono stati già attivati numerosi canali di raccolta fondi ed autofinanziamento atto a sostenere la battaglia presso il tribunale. Allo stesso tempo continueranno incontri ed iniziative per informare i cittadini sull’infame tracciato. Invitiamo pertanto tutti coloro che sono sensibili a queste tematiche a sostenere la lotta contattandoci a: nocorridoio@tiscali.it oppure laspinosa@gmail.com e sui contatti e gruppi face book dei Comitati.
I tamburi continuano a suonare. Con l’aiuto di tutti la devastazione non passerà !
Comitato No bretella Cisterna - Valmontone