giovedì 8 dicembre 2022

La Metamorfosi ovvero Archivio parte II


Iniziamo dalla definizione:

"- Trasformazione di un essere o di un oggetto in un altro di natura diversa, come elemento tipico di racconti mitologici o di fantasia, spesso consacrati in opere letterarie, spec. del mondo classico.
- In zoologia, la modificazione funzionale o strutturale di un animale durante lo sviluppo, nel passaggio dalla fase larvale a quella adulta (per es. negli Insetti e negli Anfibi)."
Molti autori tra i più noti ne hanno scritto: Ovidio, Antonino Liberale, Manaresi, Manna, Kafka, ecc ... Noi, molto più semplicemente, vogliamo notare come la natura umana, in alcuni periodi, si avvicini così tanto a quella animale, ed alcune volte addirittura la superi, se si può usare questo termine.
Ci riferiamo principalmente a due periodi precisi: i disastri e le elezioni.

Nel primo caso crisi di coscienza e poca memoria fanno fare, dire o scrivere cose che sono totalmente opposte a quelle dichiarate pochi minuti prima. Nel secondo caso, le elezioni appunto, assistiamo a dei veri e propri cambiamenti che farebbero invidia al dott. Jekill e sig. Hyde. Non sappiamo si tratti di un fenomeno mitologico o di sviluppo larvale, tant'è... Affossare qualcuno per tirare la volata a qualcun altro...
Ed eccoli, cementificatori che diventano difensori del territorio, cacciatori che diventano animalisti ... ne abbiamo per tutti. Rifarsi una immagine o guadagnare un voto non importa, d'altronde "il fine giustifica i mezzi", o no ?!
La Spinosa per l’Ambiente

Velletri, 4 dicembre 2022

mercoledì 7 dicembre 2022

Strumentale ovvero archivio parte III


- Asservito a determinati fini.

Non parliamo di un brano musicale, ma di un atteggiamento, un modo di fare, di agire, di parlare che, completamente estraneo al proprio essere, è appunto il mezzo per raggiungere un determinato obiettivo. 

Ovviamente scriviamo sempre di temi ambientali che sono spesso il Cavallo di Troia per determinate operazioni partitiche, politiche o di gruppo.

In effetti a certi personaggi non interessa nulla di ambiente anzi, spesso è il contrario: negli anni hanno rappresentato chi si è opposto alla difesa del territorio.

Ricordavamo la derubricazione dei fossi, l'opposizione al Parco dei Castelli ed in particolare al suo perimetro, il silenzio o la connivenza su abusi edilizi ed incendi sulla montagna. La posizione presa su alcuni referendum o sul Piano Regolatore. Ne abbiamo per tutti e tutte.

Gli archivi sono la memoria, la storia di un territorio e di una città.

Non abbiamo visto ne' ascoltato pubblici pentimenti, mea culpa e cenere sul capo.

Come dicono quelli bravi: conoscere il passato per costruire il futuro.

... e non dimenticare mai.


La Spinosa per l’Ambiente

giovedì 1 dicembre 2022

L'Archivio


Alcune volte è utile mettere in ordine le carte dell’associazione. L’archivio è una somma di relazioni, idee, comunicati, denunce e di migliaia di fotografie. E’ utile perché si scopre che alcuni concetti, decisioni, prese di posizione sono le medesime di quelle attuali.

Vi riproponiamo alcuni stralci due comunicati, il primo scritto il 27 aprile 2010 ed il secondo il 31 luglio 2016. Riguardano nell’ordine la derubricazione dei fossi e l’abusivismo edilizio.

 

Sarno non ha insegnato nulla al partito dei cementificatori

CONSIGLIO COMUNALE: DELIBERA KILLER

Apprendiamo dalla stampa locale che lo scorso venerdì 16 aprile è stata discussa ed approvata in Consiglio Comunale una delibera per una rivisitazione delle norme di salvaguardia dei fossi. La proposta, presentata dall’opposizione di centro destra, è stata votata anche dalla maggioranza con poche defezioni. Ancora una volta come per il PRG, il Parco e la Bretella Cisterna – Valmontone, i partiti si sono compattati in un unico grande monolitico partito: quello del cemento ! Si vuole in sostanza ridurre la distanza di rispetto dei fossi ovvero il divieto di edificazione (mt. 300 totali, 150 per sponda) adducendo motivazioni di vario carattere.

Leggiamo tra l’altro di quanto mai fantomatiche opere di urbanizzazione come un “sistema di raccolta e convogliamento di acque meteoriche in cunette”, e che gli stessi fossi avrebbero “perso la loro funzione di raccolta, per cui, sono in secca per la quasi totalità dei mesi dell’anno”. ….

Al riguardo crediamo fermamente che tali argomenti debbano essere analizzati dai professionisti del settore, quelli che purtroppo, vengono ascoltati ed intervistati solamente dopo che accadono frane, smottamenti e purtroppo numerosi lutti: i Geologi. …. La formazione dei fossi è determinata dall’opera naturale della durata di almeno qualche centinaio di anni. Crediamo sia troppo semplificativo perciò darne un giudizio relativo agli ultimi decenni. I benefici dell’eventuale derubricazione vanno a tutto vantaggio di chi non ha rispettato la legge costruendo abusivamente e di chi vuole farlo subito dopo l’eventuale attuazione della delibera. Un condono edilizio extra, ….. 27.04.2010

 

Un sogno nel cassetto … urbanistico: un altro condono mascherato.

Scrivere di abusivismo edilizio in Italia ed in particolare a Velletri è sempre molto difficile. Un argomento che spesso porta inimicizie (se vi si oppone) e sul quale si sono frequentemente basate le fortune elettorali di tutti i partiti sia di centro destra che di centro sinistra: con il famigerato “abusivismo di necessità” si sono giustificate cementificazioni abnormi che hanno sconvolto il nostro territorio non solo dal punto di vista urbanistico ma anche morfologico. Nel novembre del 2012, a cura della Rete dei Beni Comuni “Raffaele Marchetti”, si svolse l’Assemblea Pubblica <Quale Territorio> (video completo su Youtube). … Durante l’incontro furono ben evidenziate le emergenze ed i continui errori delle amministrazioni che si sono succedute negli anni a Velletri. Sintetizziamo qui di seguito alcuni dei punti trattati: Censiti n.251 nuclei (gruppi di case) abusivi; PRG sovrastimato ed a “macchia di leopardo”; Cambiamenti nella morfologia del territorio e conseguente pericolo di dissesto idrogeologico; Assenza di piani attuativi e particolareggiati; Accordi di programma attraverso i quali si aumentano le cubature già concesse.

A tale disastrosa situazione, aggiungiamo ciò che scrisse Roberto Ippolito nel suo libro-inchiesta “Evasori” (Ed. Bompiani), nel quale risultavano ben 4.000 “case fantasma” …. Con un bilancio negativo quindi, non solo per l’ambiente ma anche per le casse della città.

Ebbene, dopo anni di immobilismo, finalmente la Procura della Repubblica di Velletri e la Regione Lazio hanno firmato un protocollo d’intesa per l’abbattimento di circa 150 abitazioni abusive. Come per incanto il consiglio comunale di Velletri ha votato quasi all’unanimità (con esclusione di Movimento 5 Stelle e Sinistra per Velletri) la proposta dell’ing. Cerini denominata “cassetto dei diritti edificatori”, un sistema che consente lo spostamento delle cubature da una parte all’altra del territorio a proprio piacimento. Insomma al comune si gioca a Monopoli !

L’operazione “cassetto urbanistico” si innesta a pieno titolo nella continuità della devastazione del territorio, a tutto beneficio di chi infrange le leggi. Insomma una illegalità senza fine. … 31 luglio 2016

A questi due argomenti dobbiamo aggiungere i cambiamenti climatici che ormai sono a casa nostra.

Gli alvei dei fossi vanno tenuti puliti e non trasformati in discariche, le case abusive vanno demolite iniziando da quelle in zone di pericolo idrogeologico.

Oggi più che mai a tutti i livelli la necessità impellente di difendere il territorio, senza aspettare la prossima strage.

La Spinosa per l’Ambiente – 1° dicembre 2022

domenica 27 novembre 2022

NON AVREMMO MAI VOLUTO AVER RAGIONE

Ischia 26 novembre 2022.

Mancanza di prevenzione dal rischio idrogeologico.

Abusivismo edilizio.

Cambiamenti climatici.

Queste sostanzialmente le ragioni di una strage, perché purtroppo di questo si tratta.

Quando si urla "attenzione" non lo si fa per la gioia di creare panico ma perché il pericolo è reale.

Quando si invoca l'abbattimento di case abusive, non è per una perfida mania di sadismo ma perché il pericolo è reale.

Quando si implorano le istituzioni a prendere delle decisioni coraggiose e sicuramente impopolari, è per cercare di salvare vite umane.

Siamo tutti fratelli o sorelle, padri o madri, nonni o nonne, sentire che una bimba di 5 anni è affogata nel fango per la nostra inadeguatezza fa star male.

Mai più.


La Spinosa per l’Ambiente

Monte Artemisio ed archeologia

 Nel 2008 a cura del prof. Manlio Lilli per le edizioni L'Erma di Bretschneider è stata pubblicata la Carta Archeologica di Velletri, un testo importante, un vanto per la città. 

Tra i numerosissimi siti censiti, molti di essi si trovano sul Monte Artemisio. 

Da sempre baluardo contro le possibili invasioni da sud, ha avuto per la sua posizione ed altezza un ruolo determinante nella difesa militare del territorio. Ora lo è o almeno, lo dovrebbe essere, dal punto di vista ambientale.

Questo antica fortezza naturale, grazie anche alle sue pendenze, vanta, oltre al più famoso Maschio d'Ariano, un castelliere (fortificazione pre romana) ed un monastero. Oltre le numerose presenze sulla cresta della montagna, ricordiamo le importanti e numerose tombe che si trovano tra il fontanile della Donzelletta e la sorgente Donzella, oltre ovviamente a quelle censite intorno al Maschio d'Ariano.

Non ultima ricordiamo la cosiddetta "Fonte Romana" sita poco sopra il piazzale della Valletta del Lupo, un'opera idraulica che ancora oggi funziona alla perfezione.

Nonostante tutto ciò il Monte Artemisio non è visto come un grande sito archeologico ma come una immensa "mucca da mungere" anche dall'amministrazione comunale.

Recentemente un procedimento penale sta portando a giudizio la ditta appaltatrice del taglio del bosco ceduo per evidenti e conclamate irregolarità. 

Purtroppo però il taglio continua ed alcuni dei siti succitati sono a rischio. 

Camion, ruspe e trattori, gommati e cingolati attraverseranno il monte senza alcuna norma di salvaguardia per un inestimabile patrimonio collettivo. 

Ancora una volta chiediamo norme e regole certe che mantengano intatto il Monte Artemisio e tutti i tesori che conserva da secoli.

Ci auguriamo che l'amministrazione comunale predisponga un'adeguata sorveglianza affinché tali siti non vengano toccati.

P.s. Tale nostra preoccupazione è stata notificata alle autorità preposte.


La Spinosa per l’Ambiente

sabato 2 luglio 2022

PROPOSTE ALTERNATIVE AL PNRR DI VELLETRI

Ritenendo i progetti presentati totalmente dannosi ed anacronistici, presentiamo qui di seguito, le nostre proposte alternative.


Il consumo di suolo e la cementificazione delle aree ancora verdi, non fanno che accentuare ed accelerare i fenomeni meteorologici estremi di cui siamo vittime e testimoni.
Data la cronica crisi idrica che soffre Velletri da decenni, aggravata in questo ultimo mese dalle altissime temperature frutto degli evidenti cambiamenti climatici che ormai colpiscono anche le città italiane, tendiamo ad indirizzare i fondi europei a disposizione per alcuni interventi mirati al risparmio ed alla conservazione dell'acqua, alla diminuzione dei combustibili fossili ed a contribuire in qualche modo al rallentamento dei cambiamenti climatici.
Le nostre proposte:

- Impianti di recupero, potabilizzazione e mantenimento dell'acqua piovana per tutti gli edifici di proprietà del Comune;
- Riparazione di concerto con la società Acea, di tutta la rete di distribuzione dell'acqua potabile, onde diminuire o addirittura portare a zero, le perdite che al momento rasentano il 50%;
- Alberature delle aree sprovviste di verde quali parcheggi e viali ove gli spazi lo consentano;
- Rinatularizzazione di aree attualmente inutilizzate e cementificate negli scorsi anni con la creazione di parchi ed aree gioco per bambini;
- Realizzazione di parcheggi esterni alla città con relativa alberatura e copertura di pannelli fotovoltaici, servizio di bus navetta elettrici gratuiti che trasportano gli utenti nel centro cittadino;
- Realizzazione di due scale mobili che colleghino i parcheggi attualmente in uso o da realizzare, con il centro cittadino;
- Installazione su tutti gli edifici di proprietà comunale di pannelli fotovoltaici atti alla produzione di energia elettrica;
- Valorizzazione e fruibilità dei siti archeologici presenti sul territorio comunale;
- Via Francigena del Sud: valorizzazione, messa in sicurezza del percorso e sviluppo della ricettività pellegrina.

La Spinosa per l’Ambiente

Velletri, 1° luglio 2022

domenica 8 maggio 2022

Carissimo Orto del Pellegrino

 Visto che si accusa il Gruppo dei Dodici di cui sono stato uno dei co fondatori, mi sento nel diritto - dovere di rispondere e di rispondere, su specifica richiesta, pubblicamente.

Innanzi tutto facciamo un po' di ordine:
- nel 2005 sono stato contattato dal compianto Alberto Alberti per verificare la fattibilità della tappa della Via Francigena del Sud tra Velletri e Nemi;
- nel 2008 in una trattoria ormai chiusa di Velletri, venne fondato ufficialmente il Gruppo dei Dodici, tante erano fino a quel momento le tappe e conseguentemente le persone e le associazioni (per Velletri La Spinosa per l’Ambiente) che vi partecipavano;
- tale associazione era ed è un gruppo di volontariato senza scopo di lucro;
- dal 2005, quando ancora nessuno si sognava di tracciare una via da Roma a Santa Maria di Luca, perciò è stato studiato, progettato, verificato e segnato dal Gruppo dei Dodici il percorso che in seguito è stato approvato dalla Regione Lazio;
- sempre dal 2005 il Gruppo dei Dodici ha organizzato convegni, riunioni, mostre ed incontri nelle scuole per diffondere e spiegare il progetto;
- tutte queste attività sono sempre state svolte volontariamente senza alcun compenso.
Queste sono le date, il resto sono chiacchiere e fantasia.
Non partecipando ai convegni sulla Via Francigena del Sud non si da certo prova di interessamento per la stessa.
Se l'Orto del Pellegrino  ha problemi con la DMO Via Francigena del Sud, con il Comune di Velletri o con l'Asino e le nuvole, si rivolga ai rispettivi responsabili.
Con gli insulti e le velate minacce pubblicate sui social non credo si vada da nessuna parte.
Con stima, affetto e dignità.

Corrado Bisini
co fondatore del Gruppo dei Dodici
Presidente de La Spinosa per l’Ambiente

domenica 3 aprile 2022

AFFATTO TRANQUILLI


Continuano ad arrivare segnalazioni e foto degli scempi perpetrati sul Monte Artemisio. Tante anche le approvazioni dei cittadini alle proposte delle associazioni ambientaliste. 

Non abbiamo notizie nel merito dell'esposto che avrebbe dovuto presentare il consigliere Quaglia, come annunciato durante il consiglio comunale del 28 febbraio scorso. Al contrario di quest'ultimo, secondo quanto riportato dalla stampa locale (L'Artemisio), noi ambientalisti non siamo tranquilli affatto: il taglio non autorizzato di 500 matricine ed un numero imprecisato di essenze autoctone, è un danno ambientale enorme per la fauna, per il bosco, per la sicurezza idrogeologica e per chi lo frequenta. 
Anche in un altri due comuni del Parco dei Castelli Romani (Nemi e Rocca di Papa) vengono segnalati altri tagli non conformi alle normative. Normative regionali che senza dubbio andrebbero modificate soprattutto per quelle località che rientrano in aree protette regionali, nazionali o addirittura europee come la nostra.
Anche in Regione qualcosa si muove grazie al consigliere Righini che ha richiesto una audizione urgente della Direzione Regionale Agricoltura e Foreste, nonché del sindaco e del Presidente del Parco. 
Nel frattempo ci auguriamo che i controlli siano sempre più stringenti come in effetti si evince dalla nomina da parte del Comune, di un direttore dei lavori. 
Auspichiamo inoltre che non cali l'attenzione sul Monte Artemisio e non si spengano i riflettori terminato l'eco dell'emergenza. Ricordiamo a tutti che la montagna di Velletri non è una mucca da mungere attraverso il taglio del bosco ceduo, essa è storia, cultura, natura e socialità e rispettando queste sue peculiarità, può diventare anche una fonte di reddito.

martedì 15 marzo 2022

Una proposta per il Monte Artemisio


Nell'attesa che, dopo l'esposto preannunciato dal consigliere Quaglia, circa eventuali reati compiuti in seguito al taglio del bosco ceduo sul Monte Artemisio, le indagini stabiliscano l'entità del danno, la nostra associazione propone al Comune di Velletri una nuova normativa da adottare in difesa dal patrimonio boschivo e dell'area tutelata sia a livello regionale che europeo.

Fermo restando il capitolato che la ditta aggiudicataria dell'appalto dovrà rispettare (a meno che il Comune non decida di annullare il contratto) suggeriamo all'amministrazione comunale questi punti che la ditta dovrà obbligatoriamente rispettare pena l'annullamento del contratto stesso:
- raddoppio del numero delle matricine che dovranno essere lasciate per ogni singolo lotto;
- divieto assoluto del taglio nelle aree di interesse archeologico, escursionistico (sentieri segnati dal Parco), sull'intera area SIC codice sito IT6030017 denominazione Maschio dell'Artemisio e nell'area delle fonti, dei fontanili e del Rifugio Forestale dell'Artemisio;
Tutto cio' anche in osservanza delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano del Parco dei Castelli Romani (in particolare pag. 27 art. 8 e pag. 28 art. 25).
Tali norme preserveranno l'Artemisio da altre devastazioni e favoriranno la ricrescita delle piante autoctone.
È auspicabile inoltre un severo controllo delle autorità preposte ed un immediato intervento in caso di inadempienze.

La Spinosa per l’Ambiente
Diakronica
FabricAlbano
EcoIstituto RESEDA
EquIncontro Natura 
Latium Volcano
Asino e le Nuvole A.P.S.
Associazione Il Sentiero nel Bosco 

venerdì 25 febbraio 2022

IL GIOCO DEL NASCONDINO

 


Ancora sul restiling della piazza principale di Velletri

Ai nostri comunicati abbiamo ricevuto direttamente e indirettamente alcune legittime critiche che apprezziamo e che servono a costruire soluzioni alternative. Ringraziamo perciò cittadine e cittadini che, come sempre in qualche modo, affiancano ed aiutano La Spinosa nella sua lotta di difesa al territorio.

In maggioranza le osservazioni che ci sono state proposte, riguardano il degrado in cui è lasciata la pavimentazione di Piazza Cairoli: buche, dislivelli ripidi, avvallamenti, dossi, mancanza di sanpietrini, ecc … Insomma la solita incuria, la mancanza cronica di manutenzione che alla fine porta il cittadino a preferire il nuovo anziché la riparazione dell’esistente. D’altronde ben lo sappiamo che le manutenzioni, i piccoli lavori non sono ben remunerati e comunque portano meno profitto rispetto a nuovi manufatti e opere grandi. Sarà questa la motivazione ? Di certo osserviamo da decenni che sistematicamente quello che è un dovere dell’amministrazione (la manutenzione) viene abilmente dimenticata e, qualora viene effettuata, è annunciata con la fanfara come fosse un fatto eccezionale e non la normalità. Meccanismi perversi che spostano il consenso ed il pensiero dell’opinione pubblica. E tutto ciò si tramuta in voti che sono quello che effettivamente interessa a qualche politico. Questo ragionamento era stato fatto ad esempio per il parcheggio multipiano di Piazza Donatori di Sangue, per l’ex carcere, ecc …

Velletri non è una città con pochi anni di storia, di emergenze architettoniche ed archeologiche ce ne sono decine per non parlare del tombamento della linea ferroviaria, opera proposta e poi messa nel cassetto. Quello poteva davvero diventare un parcheggio gigantesco senza alcun prezzo paesaggistico.

Insomma ci si nasconde, non effettuando la manutenzione ordinaria per andare a tana e vincere il gioco spuntando il grande appalto con la soddisfazione dei cittadini dormienti.

La Spinosa per l’Ambiente

martedì 22 febbraio 2022

NON E' SOLO UN "SERCIO" !

 

Continuiamo la nostra critica ai progetti finanziati dal PNRR per un totale di 10 milioni di euro. Come la scorsa volta ci soffermiamo sul “restiling” di Piazza Cairoli e soprattutto della sostituzione dei sanpietrini, una pavimentazione che è un pezzo di storia di Velletri e che tanti appassionati e studiosi ne potranno comprovare la vetustà.

“La denominazione dell'attuale sampietrino nasce nel 1725, quando monsignor Ludovico Sergardi, prefetto ed economo della Fabbrica di San Pietro, dopo aver valutato le pessime condizioni in cui versava piazza San Pietro, percorrendo la quale, poco tempo prima, la carrozza che trasportava il papa si era quasi ribaltata, decise di lastricare la piazza con i caratteristici blocchetti di leucitite, una roccia eruttiva tipica delle zone vulcaniche laziali.” (Wikipedia) Ecco dunque la nascita del sanpietrino, circa 300 anni orsono, che seppur avviene a Roma in piazza San Pietro (di qui il suo nome), ha le sue radici ai Castelli Romani dove la leucitite si estraeva.

“sampietrino (o sanpietrino) s. m. [dal nome dell’apostolo e, rispettivam., della basilica e della piazza di S. Pietro a Roma …. Elemento lapideo di leucitite, a tronco di piramide a base quadrata, usato a Roma per la pavimentazione di varie strade urbane e, fra l’altro, della piazza S. Pietro.” (Treccani)

Questo il paragrafo da un sito che si interessa anche di architettura. “ATTRAVERSO I SECOLI - L’eccellenza e le potenzialità dei sanpietrini - Ogni materiale che viene impiegato in una costruzione si deve adattare al luogo e all'ambiente in cui questa viene realizzata. In molti luoghi la scelta ideale è il sanpietrino. …. I sanpietrini, grazie al tipo di materiale e alle sue caratteristiche, sono da secoli tra i materiali più apprezzati per varie tipologie d'opera. Sono molto diffusi in Italia, ma praticamente vengono utilizzati in tutto il mondo per le eccellenti caratteristiche che li contraddistinguono. …. I sanpietrini sono composti di porfido, un materiale naturale al 100%. …. Non a caso sono l'ideale sia per contesti di traffico pedonale, che per il transito di automobili e mezzi più pesanti. …. La sigillazione avviene attraverso diversi metodi come quello classico che prevede di più cemento o come l'uso di sabbia semplice, scelta sicuramente più ecologica. …. Versatilità, resistenza e bellezza: un materiale per sempre. Il porfido con il quale è realizzato è un materiale naturale, molto sostenibile. Produrlo produce pochissime emissioni e non rilascia una volta installato gli stessi componenti inquinanti, tipici dell'asfalto e del cemento. Grazie a questo prodotto, il terreno respira favorendo la corretta areazione in diversi contesti meteorologici. Uno dei motivi per cui i sanpietrini sono utilizzati da secoli è la loro resistenza agli agenti atmosferici e al carico che riescono a sopportare. …. E' un materiale eccelso, che arricchisce gli spazi e valorizza gli ambienti, non necessitando di particolari attenzioni. …. Per questo ragioni i sanpietrini sono da secoli uno dei componenti edilizi più apprezzati, testimonianza di culture differenti, storia e bellezza.” (inarchedu.it)

Ed ecco quindi ciò che andiamo a lasciare con una scelta sbagliata dal punto di vista storico, economico ed ambientale.

Insomma, come dicevamo all’inizio, non è solo un “sercio”.

La Spinosa per l’Ambiente

giovedì 17 febbraio 2022

L'iperbole del nulla !

 


Abbiamo letto con attenzione e riletto, con altrettanta attenzione, l’articolo che segue fedelmente - la descrizione del lavoro che si intende svolgere nella piazza Cairoli e riportato nel progetto “Il Levante sostenibile: Porta Ginnetti”-. Una sequela di ovvietà e nullità, un continuo blablabla, un non sense che inorridisce e altera il sistema nervoso già messo a dura prova negli anni precedenti dalle diverse amministrazioni che si sono succedute a Velletri.


Ma cerchiamo di dare un ordine al nulla assoluto.

Si critica giustamente le “ricostruzioni frettolose (nel dopoguerra) che non hanno saputo in alcun modo costruire il nuovo partendo dalla lettura, dall’ascolto e quindi dalla reinterpretazione dell’antico”. Bene, anzi benissimo direi ma, purtroppo, lor signori stanno facendo la stessa cosa: Parcheggi multipiano, passerelle avveniristiche modello Paperopoli ed in ultimo proprio il disfacimento di Piazza Cairoli, sostituendo gli storici sanpietrini con una pavimentazione sicuramente inappropriata e di cui nel documento non si parla affatto (tranne nella stima dei costi € 449.000). Insomma una vera schifezza al pari dei palazzi costruiti nel dopoguerra, appunto, che hanno sostituito lo storico Palazzo Ginnetti, la cui distruzione non è “avvenuta durante l’ultima guerra mondiale”, come erroneamente scritto nel documento ufficiale ma successivamente, proprio GRAZIE a quelle “ricostruzioni frettolose” … Un vero delitto.

Sulla pedonalizzazione della piazza di certo non abbiamo nulla da obiettare, ma per farla non era necessario tutto questo stravolgimento e conseguente impegno economico (€ 1.000.000). Sarebbero bastate regole, controllo che le stesse venissero rispettate, un adeguato arredo urbano e qualche albero in più, visto che questa amministrazione non è poi così prodiga nel piantarli.

La Spinosa per l’Ambiente 

venerdì 28 gennaio 2022

Il grande gioco


Quindi in totale avremo oltre al già citato parcheggio multipiano da 400 posti di "basso impatto", tutta un'altra serie di cementificazioni e deturpamenti di quel poco che rimane della vecchia Velletri già abbondantemente distrutta e ricordata il 22 gennaio di qualche decennio fa. Delle grandi opere finanziate elenchiamo la modernizzazione del Mercato Comunale, la pavimentazione di Piazza Cairoli (giustificandola con la sua completa pedonalizzazione) e la passerella nel bosco del costo di 2.5 milioni di euro .... Di quest'ultima delizia non possiamo non sentirne il bisogno, avremo finalmente qualcosa di veramente brutto di cui vantarsi ! A tutto questo letamaio cementizio ricordiamo ai cittadini che altro cemento è stato già approvato ed è in via di realizzazione: il parcheggio di Via Pia (un altro) ed il condominio che verrà a sostituire il vecchio carcere.

Ma davvero con questi 10 milioni di euro non si poteva fare qualcosa di meglio e di più utile per la città e, soprattutto, per i cittadini?

Nello scorso comunicato avevamo citato due grossi problemi: uno sta mettendo  in difficoltà in questi giorni molte famiglie italiane, l'aumento delle tariffe dell'energia elettrica. L'altro è un problema ormai endemico per la città di Velletri: la mancanza di acqua. La cosa più ridicola (a parte la perdita della fonte di Santa Maria dell'Orto e l'abbassamento di tutte le falde dovuto alla cattiva gestione dei pozzi) è che Velletri è tra i Comuni italiani con più precipitazioni, tra i primi nel Lazio. Ed allora perchè non costruire impianti di raccolta e potabilizzazione dell'acqua e fare finalmente una vera e capillare manutenzione del sistema di distribuzione dell'acqua potabile ?!

Sicuramente avremo però una passerella nel bosco .... 

sabato 15 gennaio 2022

Arrivano i dollari !

 


“Con rigenerazione urbana si intende un programma di riqualificazione del territorio come rimedio al degrado urbano. Programmi del genere sono spesso svolti nelle periferie più degradate delle città, con interventi ecosostenibili finalizzati al miglioramento delle condizioni urbanistiche e socio economiche … “. Fin qui la definizione, facilmente rintracciabile su internet. Ottimi propositi dunque, soprattutto se ecosostenibili. Purtroppo i soldi “a pioggia” sono difficilmente portatori di progetti di qualità ed ancorpiù, appunto ecosostenibili. Ci riferiamo ovviamente ad alcuni dei progetti approvati e finanziati al 100% dal governo Draghi, per la città di Velletri, anch'essi legati al PNRR.

In primis la nostra critica è per il parcheggio multipiano, naufragato 20 anni fa, viene rielaborato in veste di “Polo Intermodale”, abbellito (si fa per dire) con spazi dove sarà possibile svolgere attività culturale e ricreativa, sport, ecc … Ci dovrebbero spiegare, amministratori e progettisti, come un blocco di cemento armato, alleggerito da lastre metalliche, alto 5 piani e che contiene 400 autovetture sia poco impattante ! Immaginiamo sia poco impattante come la scuola Cesare Battisti o l'ecomostro del Monte Artemisio. Siamo sempre convinti che la soluzione siano parcheggi esterni a raso, ben alberati, con pavimentazione ecosostenibile serviti da bus elettrici che portano gli utilizzatori al centro città. Di esempi di parcheggi multipiano desolatamente vuoti ne abbiamo ma purtroppo l'esempio non è bastato a scongiurare questo ennesimo obbrobrio. Ed a breve purtroppo, ne arriverà un altro, quello di Via Pia: pochi posti in più e verrà totalmente devastato un angolo della nostra città !

A tutto ciò aggiungiamo il consumo di suolo: purtroppo chi dovrebbe, se ne ricorda solo quando avvengono catastrofi causate anche dai cambiamenti climatici che ormai viviamo quotidianamente.

Chissà se questi 10 milioni di euro fossero stati utilizzati per alleviare le spese per l'energia elettrica costruendo a costo zero per i cittadini impianti fotovoltaici sopra i tetti oppure impianti di recupero e potabilizzazione dell'acqua piovana dato che la città più piovosa del Lazio è quella che ancora utilizza le autobotti per distribuire uno degli elementi essenziali per la vita di tutti i giorni, come negli anni '20.

Ma si sa, come direbbe Jonny Stecchino, il problema è il traffico !