Continuiamo la nostra
critica ai progetti finanziati dal PNRR per un totale di 10 milioni di euro.
Come la scorsa volta ci soffermiamo sul “restiling” di Piazza Cairoli e
soprattutto della sostituzione dei sanpietrini, una pavimentazione che è un
pezzo di storia di Velletri e che tanti appassionati e studiosi ne potranno
comprovare la vetustà.
“La denominazione dell'attuale sampietrino nasce nel 1725, quando
monsignor Ludovico Sergardi, prefetto ed economo della Fabbrica di San Pietro,
dopo aver valutato le pessime condizioni in cui versava piazza San Pietro,
percorrendo la quale, poco tempo prima, la carrozza che trasportava il papa si
era quasi ribaltata, decise di lastricare la piazza con i caratteristici
blocchetti di leucitite, una roccia eruttiva tipica delle zone vulcaniche
laziali.” (Wikipedia) Ecco dunque la nascita del sanpietrino, circa 300 anni
orsono, che seppur avviene a Roma in piazza San Pietro (di qui il suo nome), ha
le sue radici ai Castelli Romani dove la leucitite si estraeva.
“sampietrino (o sanpietrino) s. m. [dal nome dell’apostolo
e, rispettivam., della basilica e della piazza di S. Pietro a Roma …. Elemento
lapideo di leucitite, a tronco di piramide a base quadrata, usato a Roma per la
pavimentazione di varie strade urbane e, fra l’altro, della piazza S. Pietro.” (Treccani)
Questo il paragrafo da un sito che si interessa anche di
architettura. “ATTRAVERSO I SECOLI - L’eccellenza e le potenzialità dei
sanpietrini - Ogni materiale che viene impiegato in una costruzione si deve
adattare al luogo e all'ambiente in cui questa viene realizzata. In molti
luoghi la scelta ideale è il sanpietrino. …. I sanpietrini, grazie al tipo di
materiale e alle sue caratteristiche, sono da secoli tra i materiali più
apprezzati per varie tipologie d'opera. Sono molto diffusi in Italia, ma
praticamente vengono utilizzati in tutto il mondo per le eccellenti
caratteristiche che li contraddistinguono. …. I sanpietrini sono composti di
porfido, un materiale naturale al 100%. …. Non a caso sono l'ideale sia per
contesti di traffico pedonale, che per il transito di automobili e mezzi più
pesanti. …. La sigillazione avviene attraverso diversi metodi come quello classico
che prevede di più cemento o come l'uso di sabbia semplice, scelta sicuramente
più ecologica. …. Versatilità, resistenza e bellezza: un materiale per sempre. Il
porfido con il quale è realizzato è un materiale naturale, molto sostenibile.
Produrlo produce pochissime emissioni e non rilascia una volta installato gli
stessi componenti inquinanti, tipici dell'asfalto e del cemento. Grazie a
questo prodotto, il terreno respira favorendo la corretta areazione in diversi
contesti meteorologici. Uno dei motivi per cui i sanpietrini sono utilizzati da
secoli è la loro resistenza agli agenti atmosferici e al carico che riescono a
sopportare. …. E' un materiale eccelso, che arricchisce gli spazi e valorizza
gli ambienti, non necessitando di particolari attenzioni. …. Per questo ragioni
i sanpietrini sono da secoli uno dei componenti edilizi più apprezzati,
testimonianza di culture differenti, storia e bellezza.” (inarchedu.it)
Ed ecco quindi ciò che andiamo a lasciare con una scelta
sbagliata dal punto di vista storico, economico ed ambientale.
Insomma, come dicevamo all’inizio, non è solo un “sercio”.
La Spinosa per l’Ambiente
Nessun commento:
Posta un commento