mercoledì 21 ottobre 2009

Cementificatori alla riscossa con ruggiti da Leoni


Sul parcheggio multipiano è arrivata puntuale la risposta dell’Assessore Roberto Leoni.In un’intervista sul settimanale “La Torre dei Castelli”, il direttore Daniel Lestini ha rivolto al geometra una serie di quesiti ai quali Leoni ha risposto lasciando tra i lettori non pochi dubbi. Innanzitutto ricordiamo al geometra che La Spinosa si è opposta non solo al Multipiano di Piazza Donatori del Sangue ma di tutto il Piano Urbano dei Parcheggi fin dal lontano 2003. Non dunque “quando siamo in soluzione d’arrivo” ma oltre sei anni fa. Una opposizione concretizzata poi attraverso una serie di Osservazioni presentate assieme alle altre associazioni ambientaliste contro quel PRG devastante che sta finendo di distruggere il territorio e che è stato avallato sia dal centro-destra che dal centro-sinistra.

Non si fa alcun cenno poi all’emergenza che riguarda la salute dei cittadini derivante proprio dall’altissimo numero delle autovetture che transitano nel Centro Storico. E’ da anni che manca il monitoraggio ambientale dell’aria e quello acustico nella nostra città e le amministrazioni che si sono succedute alla guida del Comune, non sembrano interessarsi a questo argomento. Su tale monitoraggio è bene sottolineare che non è MAI stata effettuata una analisi delle polveri sottili (PM10 ed inferiori).

E’ inoltre del tutto azzardata l’ipotesi di un rientro economico attraverso la vendita di posti auto. La “lepre” come si dice nel gergo dei cementificatori, non sono infatti i parcheggi il cui 60% è di utilizzo pubblico, bensì le aree riservate al commerciale e direzionale. E’ lì il profitto che, nell’eventualità della costruzione, garantirà un congruo ritorno all’investitore di una cifra (14 milioni di euro) del tutto ragguardevole.Per quanto riguarda i flussi del traffico credo che l’eventuale aggiudicatario del bando debba necessariamente mettere a disposizione di chi frequenta il Centro Storico un adeguato servizio di ELICOTTERI NAVETTA. Le strade adiacenti all’eventuale cantiere sono infatti strette ed a senso unico, per di più tutte molto trafficate. Ricordiamo ancora una volta la vicinanza dell’Ospedale e del Mercato, senza dimenticare le tre scuole presenti a non più di 50 metri. Lavori edili della durata di circa 2 anni non saranno sopportabile né per chi ci abita, né per chi ci studia o ci lavora.

Non possiamo che essere d’accordo al contrario su tutte quelle opere di parcheggi pubblici che saranno costruiti al di fuori del cuore della città e di quelle infrastrutture che faciliteranno il raggiungimento pedonale di Piazza Cairoli.

Ci permetta però il geometra di offrirgli una gita domenicale a Siena, Iesi o Perugia. Visto che indica come esempio i centri urbani dell’Umbria e della Toscana. Lo sfidiamo a trovare in queste città un parcheggio nel centro storico. Velletri al contrario ne ha già tre: ex bowling (quasi vuoto), ex Milleluci, ed ex Villa Nicoletti. Un centro dunque già più che adeguatamente provvisto di posti auto e che vanno completamente verso una opposta concezione a quella pedonalizzazione presente nel programma del centro sinistra.Ci chiediamo inoltre come tutto ciò si possa coniugare con il Centro Commerciale Naturale di prossima istituzione … Sul concetto di “Progresso” poi ci sembra doveroso fare alcune domande ed osservazioni. E’ stato forse il “progresso” a far abbattere il Palazzo Ginnetti distruggendo tra l’altro una delle più belle scalinate riportate in tutti i libri di testo di storia dell’arte ? E’ stato forse il “progresso” a far costruire migliaia di case abusive cancellando una delle più belle campagne del Lazio ? E’ stato forse il “progresso” ad abbattere Villa Murano a Piazza XX Settembre e la già citata Villa Nicoletti (unico esempio rimasto di architettura razionalista) ? E’ stato forse il “progresso” che ha cancellato decine di siti archeologici presenti su tutto il territorio ad iniziare dalla Villa degli Ottavi ?

Ed è lo stesso “progresso” che ci propone di realizzare le cosiddette “grandi opere” come il Ponte dello Stretto di Messina, la TAV, le Centrali Nucleari, gli Inceneritori, le Turbogas, la Caserma al Dal Molin, la Bretella Cisterna – Valmontone, ecc …!

Di questo tipo di … “progresso”, caro Assessore ne facciamo volentieri a meno !

martedì 20 ottobre 2009

Il Parco dei Castelli Romani scrive al Sindaco di Lariano

Lettera aperta al Sindaco di Lariano
Manifestazione di giovedì 8 ottobre 2009
Al Sindaco del Comune di Larianodott. Raffaele Montecuollo
Egregio Signor Sindaco, sconcerto e preoccupazione sono espressi dal Parco dei Castelli in seguito alle affermazioni fatte durante la manifestazione svolta a Lariano giovedì 8 ottobre. Gli oratori alternatisi sul palco di Piazza Sant'Eurosia hanno espresso una particolare opinione sul Parco, basata però su molti elementi infondati. Questi sono i punti che il Parco dei Castelli Romani vuole rimarcare con forza: 1. È falso che il Parco non conosca il territorio: a dimostrarlo le azioni concrete compiute e messe in opera particolarmente negli ultimi anni (gestione dei boschi, realizzazione di aree sosta, visite guidate, pubblicazioni). 2. È falso che il Parco non si occupi di boschi. Anzi ha chiesto da mesi al Comune, purtroppo inutilmente, di rimuovere delle tettoie abusive (in prossimità della Fonte Donzelletta). Ad opera del Parco sono state invece rimosse carcasse d'auto e bonificate microdiscariche. 3. È falso che il Parco vieti di tagliare la legna nei boschi, in particolare per alimentare i forni del pane. 4. È falso che il Parco vieti di raccogliere funghi. Anzi organizza corsi per il conseguimento del patentino senza il quale, Parco o non Parco, non si potrebbero comunque raccogliere. A questi corsi hanno partecipato anche molti larianesi. 5. È falso che il Parco abbia recentemente allargato i confini. L'attuale perimetrazione è in vigore da 11 anni. Egregio Signor Sindaco, Lei lo sa bene perché pochi mesi fa ha chiesto un parere in merito alla Regione, che ha confermato formalmente – per l'ennesima volta – l'attuale perimetro del Parco. 6. Le affermazioni di alcuni tecnici espresse durante la manifestazione, riportate tra virgolette su vari organi di stampa, e non smentite, contenenti l'incitazione a cacciare in una area protetta, a giudizio dell'Ente manifestano incultura giuridica, costituiscono un grave episodio di sobillazione sociale e configurano un'istigazione a delinquere. La legittimità degli attuali confini e delle conseguenti limitazioni è stata riaffermata più volte da sentenze della magistratura amministrativa regionale. 7. È vero invece che la caccia nell'area contigua è consentita e il Parco istituirà un corso per selecontrollori per l'abbattimento selettivo dei cinghiali, al quale potranno partecipare anche i larianesi. 8. È vero altresì che il Parco investe centinaia di migliaia di euro nel Comune di Lariano per dare uno spazio all'associazionismo e ai produttori locali. L'Ente esprime rammarico per il fatto che nessun accenno, Lei, Signor Sindaco, abbia fatto alla realizzazione del “Portale Meridionale di Lariano”, cioè uno spazio polifunzionale a disposizione delle associazioni e della cultura larianese, che sarà realizzato grazie a un finanziamento del Parco. 9. È vero inoltre che il Parco dei Castelli Romani, su esplicita richiesta dell'Amministrazione comunale, ha realizzato nel territorio di Lariano in località Donzelletta un'area di sosta attrezzata per i diversamente abili adottata dalle associazioni locali: una sperimentazione unica nel Lazio, all'avanguardia nella rete delle aree protette regionali. 10. È vero infine che nell'ambito del progetto di riattivazione delle antiche fonti del territorio sarà rifunzionalizzato e attrezzato il sistema dei sentieri delle fonti, tra cui la fonte Pescara di Lariano, con un cospicuo investimento del Parco. Egregio Signor Sindaco, ci permetta di esprimere il rammarico del Parco dei Castelli Romani, per quelle che appaiono improprie strumentalizzazioni di questioni ambientali; stranamente coincidenti con l'imminente consultazione elettorale regionale.
Il Consiglio Direttivo del Parco

domenica 18 ottobre 2009

La Francigena in cammino


INAUGURAZIONE della VIA FRANCIGENA del Sud: da Fossanova a Roma.
Dal 4 all'11 ottobre 2009.

Due inglesi, un norvegese, un peruviano, ed altri sette pellegrini di diverse parti d’Italia, hanno ricevuto domenica scorsa dal Cardinale Angelo Comaschi sul pronao della Basilica di S. Pietro a Roma il Testimonium.
Il Testimonium è una pergamena attestante il compimento del loro pellegrinaggio a piedi di 100 km che li ha portati a Roma. Tutto si è svolto secondo la prassi dei pellegrinaggi dei secoli passati, con l’organizzazione voluta dall’ assessore regionale Giulia Rodano.
I pellegrini appartengono all’associazione “Gruppo dei Dodici” che ha inaugurato, come voluto dalla Regione Lazio, il cammino dall’Abbazia di Fossanova, vicino Priverno, fino alla Tomba dell’Apostolo Pietro. A Fossanova l’Abate dall’Abbazia li ha ricevuti, benedicendo poi la loro partenza. Il cammino è proseguito, dove possibile su strade antiche e talvolta sentieri bellissimi, sull’argine di fiumi, su radure montane, attraverso boschi di querce, castagni e pini, lungo le sponde di ben 3 laghi, percorrendo poi parchi naturali come l’Oasi di Ninfa e regionali come quello dei Castelli Romani.
I pellegrini si sono fermati in eremi, monasteri attivi e qualcuno diruto, chiese e castelli o davanti a semplici cappelle di campagna dedicate al Santo del luogo. Gli studenti di ben 3 scuole hanno seguito la Via Francigena per alcuni tratti e frequenti, sono stati gli incontri con gli abitanti dei luoghi, inclusi contadini e pastori.
L’itinerario ha attraversato Priverno, Ceriara, Sezze, Bassiano, Sermoneta, Cori, Giulianello, Velletri, Nemi, Castegandolfo per arrivare alla gloriosa Via Appia Antica, Regina Viarum che li ha portati a Roma.
Ogni cittadina ha presentato il meglio di sé in termini culturali per l’accoglienza riservata alla Francigena: concerti a Sezze e Sermoneta, gli sbandieratori a Cori e l’esibizione di corali medievali e rinascimentali a Castel Gandolfo e Velletri. In quest’ultima città è stata perfino scoperta una targa commemorativa in Piazza Cesare Ottaviano Augusto, sede del Palazzo Comunale.
Tutto ha dimostrato che questo Cammino per Roma detto Via Francigena del Sud, è un percorso pieno di valori ambientali, spirituali, culturali, e sociali. Spetta alla popolazione locale ora coltivare questo patrimonio, che può ben diventare una delle principali vie di pellegrinaggio europee.

Francigena: la Via è la Meta


LA SPINOSA PER L’AMBIENTE INTERVISTA ALBERTO ALBERTI, COORDINATORE DEL “GRUPPO DEI DODICI”

La scorsa settimana Velletri è stata teatro del passaggio della Francigena.
E’ da quattro anni che le antiche Vie vengono ripercorse con una nuova e più ampia veste che abbraccia non solo i temi spirituali ma anche altre tematiche più vicine al moderno escursionista – turista.
La Spinosa per l’Ambiente vicina al progetto Francigena del Sud fin dall’inizio, vestendo i panni del cittadino comune, ha posto alcune domande al Coordinatore ed ideatore del Gruppo dei Dodici.

D: Molti cittadini di Velletri hanno sentito parlare di un gruppo di camminatori passati giorni fa da attraverso la loro città e si sono chiesti chi fossero e dove erano diretti.
R: Si dicevano “Pellegrini” e percorrevano quella che tutti chiamiamo Via Francigena e fra loro c’erano alcuni stranieri. Sono dell’associazione “Gruppo dei Dodici” che ha membri a Velletri ed in molte altre località nel Lazio del sud. Venivano tutti dall’Abbazia di Fossanova vicino Priverno, diretti a Roma.

D: Un’altra domanda che abbiamo spesso sentito riguarda lo scopo di tutto ciò.
R: E’ stata un’occasione speciale. Sotto gli auspici della Regione Lazio si “inaugurava” un itinerario che permetterà a chiunque di andare a piedi fino a Roma. Partiti da Fossanova con una solenne cerimonia di sapore medievale, a Roma sono stati attesi da un cardinale sul sagrato della Basilica di S. Pietro.

D: Ma cos’è questa Via Francigena ?
R: La Via Francigena è un itinerario che si sviluppa in gran parte su sentieri che hanno un grande valore ambientale, ma sono intrisi anche di cultura, di spiritualità oltre a valori sociali per le comunità ed associazioni locali che si incontrano. La si percorre per una grande varietà di motivazioni. In essa ognuno trova lo scopo che gli è confacente.

D: E’ una Via storica?
R: In parte si percorrono itinerari antichi, fra cui strade romane. Questo però non è sempre possibile. Si sono scelti in questi casi percorsi alternativi, che sono sempre suggestivi. Nel nostro territorio in particolare si cammina attorno a ben 3 bellissimi laghi, quelli di Giulianello, Nemi e Castelgandolfo ed in bellissimi boschi con tratti di strade romane. I luoghi sono famosi per attrazione in tutto il mondo, ad esempio Velletri con esempi d’architettura eccezionali romani, medievali e rinascimentali.

D: Cosa ci si aspetta nel futuro?
R: Il “Camino de Santiago de Compostela” in Spagna vede ogni anno più di 200.000 viandanti a piedi e più di 1.5 milioni di turisti convenzionali. Ha una storia antica, ma il nostro percorso ha caratteristiche più belle e di altrettanto, se non maggiore, contenuto storico. Pensiamo che se si sviluppano alcuni elementi necessari, come alloggi sufficienti e convenienti ed una maggiore conoscenza del fenomeno da parte della popolazione dei luoghi, avremo fra breve anche noi un rilevante numero di visitatori con un relativo grande ritorno economico. Ciò non vuol dire solo cultura ma anche una nuova fonte di sviluppo per la città. Parliamo di alberghi, pensioni, B & B, ostelli, ristoranti, trattorie, alimentari, produzioni agricole tipiche locali, ecc

D: Non possiamo non chiederti qualcosa che ci sta particolarmente a cuore e cioè il legame tra Francigena ed Ambiente.
R: Sono due elementi che fanno parte di un'unica visione delle cose, sono imprescindibili l’una all’altra ! La Francigena non esisterebbe in un ambiente degradato o non rispettato. E’ per questo motivo che il Gruppo dei Dodici si è avvalso della collaborazione sul territorio attraversato dall’antica Via, di persone legate ad associazioni che hanno a cuore la natura e l’ambiente e per i Castelli Romani dell’omonimo Parco. A nessuno piacerebbe camminare in una discarica, vicino ad un inceneritore o ad un’autostrada ! Spiritualità, solidarietà, ambiente, archeologia, ospitalità, bellezze architettoniche, cultura, tradizioni, agricoltura, produzioni locali, gastronomia … sono tutti valori ed elementi che messi insieme creano il senso della Via.

D: Quali i prossimi appuntamenti per la Francigena ?
R: L’associazione Gruppo dei Dodici è disponibile a contribuire con informazioni, lezioni nelle scuole, accompagnamento di gruppi, partecipazione ad incontri, ecc. Insomma quanto può fare un’associazione di volontari senza scopo di lucro …. proprio come La Spinosa.

domenica 11 ottobre 2009

Da Velletri a Nemi: in cammino con la Francigena


Non è bastato un poderoso diluvio a fermare i pellegrini della Francigena diretti a Roma.

Come da programma, sabato 10 ottobre ci si è incamminati sulla Via Appia Nuova e di lì in salita su Ponte Veloce. Proprio all'imbocco di quest'ultima è iniziato a piovere con vigore ed è stato necessario fermarsi alcuni minuti ospitati da gentilissimi veliterni che hanno offerto ai viandanti castagne e caffè caldo. Giunti sotto la Via dei Laghi si è proseguito verso Colle Noce e per una parallela sterrata si è arrivati fino alla Spina. Per guadagnare il tempo perso si è deciso di passare proprio sulla Via dei Laghi fino a raggiungere il Vivaro dove erano in attesa i Guardiaparco. Assieme a loro si è arrivati per una lunga discesa al Cimitero di Nemi ed alla Via Nemese. Nella deliziosa cittadina lacustre una rappresentanza dell'Amministrazione Comunale e dei Commercianti ha accolto i Francigeni in una sala del Palazzo Ruspoli.

Fin qui la cronaca di quattro ore di cammino. Altra cosa è poi spiegare il senso della Francigena, del pellegrinare e del condividere. Dei tanti valori che attraverso la percorrenza di un sentiero si vogliono esprimere e far propri anche grazie alle difficoltà che si incontrano.
Spiritulità, cultura, ambiente. Valori e patrimoni comuni che non solo vanno tutelati e conservati ma che possono rappresentare una occasione per rivitalizzare una realtà in crisi.
(Nella foto: ospitalità durante l'acquazzone - Su Immagini Spinose, le altre foto del passaggio della Francigena)

martedì 6 ottobre 2009

A Velletri una giornata Francigena



Il Gruppo dei Dodoci e la Spinosa per l'Ambiente organizzano per sabato 10 ottobre la tappa francigena Velletri - Nemi

Fonnava (Priverno, LT): Domenica 4 ottobre con l'inaugurazione pubblica della Via Francigena del Sud (tratto Fossanova Roma) viene ufficializzato un lavoro che parte da molto lontano con il Gruppo dei Dodici che ha saputo lavorare caparbiamente alla riscoperta di questa antica via. Attravereso il lavoro svolto si è riusciti a coinvolgere istituzioni locali e regionali che hanno portato la Regione Lazio ad investire notevoli risorse per la valorizzazione di questo antico percorso attraverso il quale per secoli sono circolate persone ed idee. Dopo la suggestiva cerimonia dell'accoglienza dei pellegrini il gruppo di pellegrini internazionali guidati da Alberto Alberti percorrerà i cento chilometri che li separano da Roma attraversando una terra unica per varietà di ambienti e di cultura incontrando le comunità locali: le scuole, le amministrazioni le persone per testimoniare come questo antico modo di spostarsi da un luogo all’altro sia allo stesso tempo un viaggio spirituale della propria anima (nella foto la funzione religiosa nell'Abbazia di Fossanova). - Dal sito: http://www.romaefrancigena.eu/ .
A Velletri l’arrivo in città è venerdì 9 ottobre intorno alle ore 16.30. Alle 18.30, ci sarà l’accoglienza dell'Amministrazione Comunale davanti al Municipio (Piazza Cesare Ottaviano Augusto). Allieterà la serata (ore 19.00) il concerto del complesso medievale velletrano "S.Michele Arcangelo" del maestro Vladimiro Galiano proprio nella stessa chiesa di S. Michele. Il gruppo ripartirà sabato 10 ottobre alle 8.00 da Piazza Garibaldi. Attraverso stradine e poi in un bosco si raggiungeranno i Pratoni del Vivaro. Da lì, accompagnati da due Guardiaparco del Parco dei Castelli Romani, si entrerà nel bosco di Nemi. Nella cittadina l'Amministrazione Comunale darà il benvenuto e nel rispetto delle consuetudini pellegrinesche verranno assaggiati di cibi locali, come formaggi, olive, pane, frutta, vino.

domenica 4 ottobre 2009

Messina, l'abusivsmo che uccide


A pochi giorni dall’aver ascoltato per l’ennesima volta, la difesa d’ufficio se non l’esaltazione dell’abusivismo edilizio da parte del geometra Francesco Nardini e del cacciatore Leonello Caponera, ecco purtroppo arrivare l’ennesimo disastro frutto dello scempio del territorio.
Due i discorsi da affrontare: l’estremizzazione degli eventi atmosferici (cambiamenti climatici) ed il dissesto idrogeologico causato da uno scellerato utilizzo del territorio.
Riguardo al primo argomento è superfluo ricordare l’ultimo appello del Presidente dell’ONU che richiedeva un rapido intervento alle più grandi nazioni industrializzate “prima che sia troppo tardi”. Il Protocollo di Kioto (riduzione emissioni CO2) è un accordo internazionale che ancora deve essere sottoscritto e di conseguenza applicato da tutti. In particolare India, Cina ed USA sono le nazioni che producono più anidride carbonica e solo ora accennano ad un timido avvicinamento alle politiche in favore dell’ambiente.
Buco dell’ozono, effetto serra, aumento della temperatura, diminuzione dei ghiacci ai poli e dei ghiacciai sulle catene montuose, intensificazione delle precipitazioni piovose in brevi periodi dell’anno, diffusione del clima tropicale, ecc … Questi i frutti di una nefasta semina che non rispetta la Terra.
Sul secondo argomento crediamo sia necessario sottolineare le parole della più alta carica della Repubblica Italiana. Nessuno potrà dimenticare ciò che ha detto il Presidente Napolitano che, commentando la prima relazione del responsabile nazionale della Protezione Civile sottolineava “ … Un diffuso dissesto idrogeologico in gran parte causato dall’abusivismo edilizio … ” ed ancora “ … piuttosto che in grandi opere faraoniche … si investa per garantire la sicurezza, oppure si potranno avere altre sciagure”. Trattandosi di Messina è ovvio pensare al famigerato Ponte sullo Stretto, senza tralasciare la TAV collegata all’alta velocità ed alle varie infrastrutture appunto faraoniche, che vengono sbandierate in questi ultimi anni dal governo centrale e da quelli regionali e comunali.
Non sono bastati disastri e stragi causati da simili eventi nel corso degli ultimi decenni. Ricordiamo il Piemonte, Firenze, Sarno, Stazzema, Soverato. Tutti eventi sicuramente di carattere straordinario ma strettamente collegati ad una criminale politica del territorio.
Ed è questa politica che ha regnato a Velletri per decenni. Sopportata, fiancheggiata, coperta, giustificata, tollerata è una pratica urbanistica diffusa sul nostro territorio che non tiene conto di nulla: ampiezza dello stesso, vicinanza dei fossi, assenza di canali di deflusso delle acque. Nulla ha fermato e ferma gli abusivi la cui “necessità” supera sempre di gran lunga i 200 mq con annesse piscine e campi da tennis !
Le connivenze, la mancanza di una politica del territorio e di veri e severi controlli, ha portato a tutto ciò.
Non è raro assistere a Velletri ad allagamenti di strade intere o vederne altre che si trasformano in torrenti.
E dunque cos’è più importante: la cosiddetta “necessità” o la sicurezza ?