giovedì 30 luglio 2009

.... Senza fine ....


Dobbiamo ancora precisare in risposta alle richieste avanzate dai sindaci di centro sinistra dell’area Parco nei confronti del Piano d’Assetto e della Perimetrazione.Evitiamo di ripetere concetti già rimarcati precedentemente nei nostri comunicati. Ci preme sottolineare alcune evidenti incongruenze ed inesattezze che sono state riportate sulla stampa locale in merito agli emendamenti presentati.Leggiamo che è stato richiesto l’arretramento del confine sulla cresta del Monte Artemisio e che l’area contigua comprenda solamente l’area boscata del suo versante sud. Subito dopo si prosegue che “l’area protetta non vada a comprendere zone che non siano superfici boscate o comunque rilevanti sotto l’aspetto ambientale”. La contraddizione è evidente: l’area sud del Monte Artemisio è una zona boscata, non si tiene conto della zonizzazione necessaria per le aree di tutela (area contigua) e si sminuisce il valore della nostra montagna che si sottintende poco rilevante dal punto di vista ambientale. A lor signori ricordiamo soltanto che il Monte Artemisio è un S.I.C. ovvero SITO DI INTERESSE COMUNITARIO.Il Sindaco Servadio poteva infine evitare di dichiarare di aver fatto “ … gli interessi dell’ambiente e dei cittadini … ”, ha fatto esattamente il contrario !

Inceneritori laziali: sottostimata l'incidenza dei tumori


Inceneritori laziali: sottostimata l’incidenza dei tumori
Lo studio voluto dalla Regione limita l’impatto solo a 9.698 abitanti nel raggio dei 3 km, anziché ai 102mila entro i 7,5 KM: La situazione ambientale dei Castelli
Genzano, Velletri, Ariccia, Ciampino, Castel Gandolfo, Lanuvio hanno arsenico e fluoro nell’acqua oltre i limiti di legge (Lariano eccede “solo” per arsenico). Nel mese di giugno il Presidente del Consiglio Berlusconi ha firmato la proroga dello stato di emergenza idrica per i Comuni serviti dall’acquedotto del Simbrivio. Dunque anche per alcuni dei Castelli Romani. È l’ennesima proroga dopo le richieste del Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, con ben quattro lettere. Una volta c’erano le fontane che davano vino, simbolo della fecondità dei Castelli Romani. Oggi dalle fontane spesso non esce nulla… oppure esce acqua con alte concentrazioni di arsenico e altri metalli pesanti.In tale contesto di grave emergenza idrica, la Asl RmH ha detto di no all’inceneritore che Ama-Acea e gruppo Cerroni vogliono fare a Roncigliano, Comune di Albano, al confine con Ardea e Pomezia, in quanto incompatibile con il territorio. Marrazzo, invece di ascoltare i sanitari della Asl RmH, che da anni seguono e studiano la situazione in quest’area, ha riunito il 22 dicembre 2008 la sua Giunta e ha deliberato di incaricare il Prof Carlo Perucci, della Asl Rm-E, per una valutazione ambientale sull’inceneritore di Albano. Il Prof Perucci ha velocemente predisposto una relazione che ha indirizzato a Conferenza dei Servizi (Regione, Provincia e Comuni) del 20 aprile 2009 verso il parere positivo all’impianto. Il documento cita 51 studi internazionali che hanno analizzato la relazione tra i tumori e la vicinanza agli inceneritori o alle discariche. Va detto che Marrazzo si muove per consentire anche l’ampliamento della mega-discarica, sempre lì a Roncigliano, attraverso l’abbassamento dei limiti delle distanze tra case e discariche a 200 metri. Tra i 51 studi citati, il Prof Perucci sceglie a riferimento per elaborare i suoi calcoli quello del Prof Elliot che, insieme ad altri studiosi, ha analizzato l’incidenza dei tumori in prossimità di 72 inceneritori di rifiuti solidi urbani della Gran Bretagna. Dallo studio di Elliot emerge un significativo aumento di tumori nella popolazione che vive nel raggio di 7,5 km dagli impianti di incenerimento. Intorno a questi forni, insomma, il cancro colpisce significativamente di più.
Ma nei conteggi del Prof Perucci i casi di mortalità per tumori crollano: stima infatti in 0,7 casi il numero di tumori in eccesso connesso alla presenza dell’inceneritore di Albano. Cioè nemmeno un tumore in più è prevedibile a causa dell’inceneritore. Com’è possibile? Ci sono due “sviste”. L’esperto chiamato dalla Regione sottostima due fattori fondamentali: considera molti meno abitanti e dimezza il periodo in cui la gente avrebbe accanto casa l’impianto in esercizio. Infatti, stima meno di 10.000 abitanti interessati dall’inceneritore, anziché le 102.659 persone censite dall’Istat nel 2001. Questo perché ha considerato solo chi abita entro i 3 chilometri dall’inceneritore di Roncigliano (Albano), mentre lo studio va esteso a chi abita entro i 7 kilometri e mezzo, come fanno i colleghi Elliot ed altri nello studio preso a riferimento dallo stess Perucci.
E così, allora, il numero di persone coinvolte sale a 102.659. Seconda “svista”: lo studio che dà l’ok all’inceneritore di Albano considera la metà del tempo di esposizione, cioè anziché fare riferimento a 40 anni – il reale tempo minimo per ripagare il costo di un inceneritore – parla di 20 anni. A ciò si aggiunge un altro “miracolo” coi numeri: il Prof Perucci riduce di 50 volte il rischio di ammalarsi vicino al mega-forno, rispetto allostudio preso in considerazione.
Questo perché «si suppone che l’impianto in studio abbia un impatto molto minore sull’inquinamento ambientale e sulla salute dei cittadini». Supposizione di fronte alla quale parlano i fatti storici: due inceneritori gemelli e con stessa tecnologia diquello di Albano (Fondotoce in Piemontee Karlsruhe in Germania) sono stati chiusi dalla magistratura per inquinamento ambientale.
In sintesi, gli effetti sanitari dell’inceneritore di Albano nella relazione di Perucci risultano ridotti di circa 10volte rispetto al numero di abitanti, di 2 volte in relazione agli anni di esposizione e di 50 volte in termini di rischio sanitario. Complessivamente i risultati risultano abbattuti di 1.000 volte (10×2×50=1.000). Concludiamo con il pensiero del Prof Perucci:
«Nell’epidemiologia, come in tutta la ricerca scientifica, non esistono “verità” definitive e immutabili, solo prove, provvisorie e inevitabilmente falsificabili». È per questo, chissà, che applicando lo studio di Elliot con datinon parziali, l’aumento dei tumori nei quartieri e Comuni intorno all’inceneritore“promosso” è stimabile in centinaia di casi, invece di 0,7. Ecco dove colpisce
DISTANZE DALL’INCENERITORE DI ALBANO
Villaggio Ardeatino 0,5 km
Massimetta 0,5 km
Mantiglia di Ardea 1,0 km
Pantanelle 1,0 km
Cancelliera 1,3 km
Tor di Bruno 2,2 km
Cecchina 2,2 km
Palazzo Morgana 2,6 km
Santa Palomba 3,0 km
Fontana di Papa 2,8 km
Monte di Giove 3,3 km
Pavona 3,4 km
Stazione di Pomezia 3,8 km
Sughereto 4,7 km
Campoleone 5,2 km
Albano 4,8 km
Santa Procula 5,7 km
Genzano 5,3 km
Ariccia 5,6 km
Lanuvio 6,2 km
Castel Gandolfo 6,3 km
Pomezia 7,8 km
Nemi 8,7 km
Falcognana 8,9 km
Aprilia 9,1 km
Marino 9,5 km
(Danilo Ballanti, energiapulita.wordpress.com)

martedì 28 luglio 2009

Vigilando e passeggiando

L'Associazione 202020 e il Circolo La Spinosa per l'Ambiente di Velletri, all'interno delle iniziative di vigilanza antincendio sull'Artemisio promosse dal Parco dei Castelli Romani, organizzano per domenica 2 agosto una passeggiata naturalistica con docente la Dott.ssa Alessandra D'Annibale, laureata in Scienze Ambientali. L'appuntamento è alle ore 9.30 presso Fontana Marcaccio ed è previsto pranzo al sacco per chi vuole intrattenersi verso l'ora di pranzo dinanzi al Rifiugio della Forestale.In questo primo appuntamento verrà illustrato l'ambiente del Parco dei Castelli Romani sia a livello faunistico sia floristico, cercando inoltre di fornire informazioni di base per il riconoscimento delle principali specie arboree. Verrà inoltre posta l'attenzione sul castagneto e sulla composizione della vegetazione originaria dei Castelli Romani, nonché sugli aspetti legati al rischio da incendi, e sul ruolo del fuoco come fattore ecologico.Durante l'evento sarà distribuito materiale del Parco e sarà possibile acquistare, per solo 1 Euro, la nuova carta escursionistica del Parco, un'occasione per potere passeggiare sull'Artemisio tutta l'estate seguendo i principali sentieri e punti di interesse che popolano l'Artemisio e tutto il Parco dei Castelli Romani.L'adesione è libera e gratuita, si consiglia abbigliamento comodo da passeggiata e se possibile dare la conferma di partecipaziopne telefonicamente al 339.2746910 o per email info@associazione202020.org . Ricordiamo inoltre che seguiranno iniziative per le domeniche del 9 e del 16 agosto, per chi rimane a Velletri una occasione in più per conoscere il territorio, passare momenti al fresco e avere occasioni per stare insieme a nuove persone.

Associazione 202020
Circolo La Spinosa per l'Ambiente, Velletri.

lunedì 27 luglio 2009

Excusatio non petita, accusatio manifesta


E’ questa la frase che circolava sabato 4 luglio tra il folto gruppo di ambientalisti presenti, come osservatori allibiti, in Piazza Cairoli alla manifestazione del cosiddetto Comitato “Falde dell’Artemisio”: un centinaio di anziani “signori” che hanno un discutibile rapporto con la verità, una stretta relazione con la menzogna, un terribile rapporto con l’italiano. Per questo ultimo motivo dubitiamo che conoscano una sola parola di latino, per cui ci permettiamo di spiegare il senso del motto: “una scusa non richiesta è una manifesta accusa”. Molti di questi individui hanno tenuto a sottolineare che loro “nemmeno un cerino hanno acceso” sul Monte Artemisio, che “non sono stati loro ad appiccare il fuoco nel bosco”. Sta di fatto che alcuni anni or sono è stato arrestato un cacciatore, nell’ambito di un’inchiesta sugli incendi condotta dal Corpo Forestale dello Stato, per detenzione illegale di armi.Sta di fatto che nel 1998 alcuni incendi furono rivendicati da coloro che erano contrari alla perimetrazione “Ravaldini”: di questa vicenda non si è saputo più niente, ma resta la responsabilità penale e morale degli autori di quell’atto criminale che ha il sapore di una ignobile ritorsione.Sta di fatto anche che si è parlato, a proposito della manifestazione, di “rivolta” contro il Parco. Mi risulta difficile pensare ad una rivolta fatta da uno sparuto gruppo di anziani che rappresentano una esigua minoranza del complesso dei cittadini. Più che di una rivolta si è trattato di una passerella di esponenti castellani del PDL, in compagnia, incredibile dictu, del sindaco di Velletri. E si è trattato di un rimescolamento della verità degno di un festival della menzogna: si è parlato di “ampliamento del Parco” quando i confini sono quelli, ormai da più di dieci anni, stabiliti da un commissario ad acta che ha avuto i pieni poteri per decidere in tal senso. Si è detto che gli ambientalisti vengono retribuiti quando ripuliscono il Parco. Avendo partecipato a una decina di raccolta di siringhe, eternit, insegne, mutande, preservativi, tazze del WC e quanto altro, non solo non abbiamo mai avuto un centesimo da chicchessia ma, come tutti i partecipanti, abbiamo impiegato tempo e denaro per svolgere questa azione di volontariato. E’ stato detto che si vuole “rubare il territorio” quando la presenza del parco aumenta il valore delle abitazioni che vi sono inserite e comunque offre un vantaggio ambientale alla comunità veliterna. E’ stato detto che non si potrà coltivare nel Parco, né andare in bicicletta, menzogne senza limite, al di là della decenza.Abbiamo parlato prima di Festival della menzogna. No! Si è trattato del Festival dell’ignoranza contro la quale combatteremo per il ristabilimento della verità e per dare a Velletri, città massacrata dalla guerra come dall’abusivismo, una dignità pari alla sua storia e al suo prestigio: Velletri non può e non deve precipitare ancora più in basso a causa di una sparuta minoranza. I suoi cittadini sono con noi, con il Parco, con tutti quelli che hanno a cuore l’ambiente e la civiltà.

mercoledì 22 luglio 2009

Cacciatori & Company


Non sono bastate le posizioni espresse recentemente all’interno della maggioranza, le numerosissime firme raccolte, la mobilitazione di tante associazioni a far allontanare il sindaco Servadio dalle sue posizioni filo-cacciatori ed in totale dissonanza con il programma elettorale presentato poco più di un anno fa. Una netta dimenticanza che rappresenta un pericoloso precedente che va a ledere la credibilità di una intera coalizione. La richiesta dell’arretramento della Perimetrazione del Parco dei Castelli Romani sulla cresta del Monte Artemisio, durante la votazione sul Piano d’Assetto, rappresenta perciò non solo una posizione anacronistica dal punto di vista della tutela del territorio, ma un grave errore politico. Leggiamo inoltre che gli stessi sindaci, a riprova di quanto non conoscono le normative inerenti le aree comprese all’interno della perimetrazione e dell’area contigua, richiedono in quest’ultima “l’istituzione di zone di caccia”, richiesta inutile in quanto l’attività venatoria è già consentita … da sempre ! A ciò aggiungiamo la totale assenza dell’assessore all’Ambiente che non esprimendo alcun giudizio, si pone in uno status di latitanza sulle tematiche del territorio, forse troppo dedicato alla carciofolata di turno. Posizioni di retroguardia, idee che non hanno futuro e che inseguono pochissimi consensi elettorali. Il tutto condito da una enorme disinformazione con un mix di abnormi falsità che creano un vero e proprio clima di terrorismo: non si possono infatti diffondere voci secondo le quali le case dovranno essere abbandonate in virtù di una sorta di esproprio da parte dell’Ente !! Non abbiamo invece ravvisato alcuna rivolta nei confronti dei veri espropri che la Regione Lazio metterà in atto per la costruzione della bretella autostradale Cisterna – Valmontone. Anzi, abbiamo visto protestare in piazza contro il Parco proprio gli stessi che, dopo aver soffiato sul fuoco della protesta sbandierando l’utilizzo di trattori e cingolati, se la sono data a gambe come conigli, non appena raggiunto un accordo separato che distrugge le terre … del vicino. Questi sono i cacciatori ed i loro amici che difendono l’ambiente ed amano la natura ! Una ennesima conferma ad una totale assenza delle associazioni venatorie ai problemi che riguardano il territorio. Citiamo per brevità i referendum sugli anticrittogamici e le lotte locali contro l’inceneritore di Albano e la centrale turbogas di Velletri ed Aprilia. Tutte infrastrutture che danneggiano in maniera pesante il suolo, la flora e la fauna e, di conseguenza, impoveriscono enormemente quella che loro chiamano “selvaggina”. Ma i cacciatori si muovono solo contro i Parchi e le altre aree tutelate. E’ la conferma che evidentemente essi funzionano esclusivamente da testa d’ariete di una lobbie economica del mattone che mira ai terreni ancora edificabili su un territorio totalmente devastato dall’abusivismo. Ma esiste una società civile che vuole altro, che vuole difendere il territorio e lasciare qualcosa ai propri figli che non sia solo cemento ed asfalto. E’ la gente che si batte per una energia pulita, per avere rifiuti zero e che ha la pretesa di poter passeggiare in un bosco ascoltando solo il suono della Natura.
(Nella foto Cetto La Qualunque, il personaggio del comico Antonio Albanese molto vicino a tanti politici locali e non ... !!)

Sorveglianza antincendio


L'Associazione 202020 insieme al Circolo La Spinosa per l'Ambiente di Velletri, hanno ottenuto l'affidamento del servizio di ausilio alla sorveglianza antincendio per le giornate di domenica di agosto e settembre. Anche questa attività rientra nelle numerose iniziative del Parco dei Castelli Romani, coniugando la salvaguardia dei nostri boschi con le iniziative per valorizzare le Associazioni presenti sul territorio. I primi turni saranno per le domeniche 2-9-16 di Agosto, con sorveglianza dalle ore 8 alle ore 19.00. Con l'occasione, le Associazioni stanno formulando iniziative ed eventi sempre in quei giorni, nella zona del rifugio sull'Artemisio, un modo per vivere e scoprire la montagna d'estate, passando al fresco le giornate in mezzo alla natura.
Continua così il servizio iniziato due anni fa con MAIA (Movimento Anti Incendio Artemisio) e proseguito lo scorso anno da La Spinosa.
Per chiunque avesse proposte o idee da formulare, vi preghiamo di contattarci telefonicamente al 328.4118822 (Simone) o 328.3864047 (Corrado) oppure scriverci per email.
Associazione 202020
info@associazione202020.org
La Spinosa per l’Ambiente
laspinosa@gmail.com

domenica 19 luglio 2009

Informazioni sul Parco ed il suo Piano d'Assetto

Un Assessore e quattro consiglieri firmano l'Appello degli ambientalisti.

Anche sabato 18 luglio, durante il Meeting Internazionale di Atletica Leggera svoltosi presso lo Stadio Comunale di Velletri, le Associazioni "202020", "La Spinosa per l'Ambiente" ed il Gruppo Facebook "I Veliterni amano il Parco dei Castelli Romani", hanno svolto una massiccia opera di informazione sul Parco. Ancora vengono fatte circolare ad arte infatti, enormi bugie sui cambiamenti che avverrebbero dopo l'approvazione in Regione del piano regolatore dell'Ente di tutela. L'ultima che abbiamo sentito riguarda la proprietà privata. La voce che fanno circolare è che i cittadini dovranno abbandonare le proprie abitazioni !? Tra un po' diranno che ci saranno le deportazioni di massa !! Ormai davvero, non sanno più cosa inventarsi: l'insuccesso della manifestazione di Piazza Cairoli, un consenso verso il Parco che è diffussissimo, la non più ferrea lega dei sindaci anti-parco e le centinaia di firme raccolte, sono il segno che FINALMENTE dopo 25 anni, qualcosa sta cambiando. Ci fa piacere citare tra i sottoscrittori dell'appello che chiede "che il Comune di Velletri si impegni attivamente per una celere approvazione del Piano di Assetto", l'Assessore Alessandra Modio ed i Consiglieri Comunali Sergio Andreozzi, Massimo Andolfi, Daniele Barracchia e Fabio Taddei. Ricordiamo a tutti che si può aderire all'Appello sia presso la sede di "Velletri a 5 Stelle" che on-line nell'area discussioni del Gruppo FB "I Veliterni amano il Parco dei Castelli Romani".
(Nella foto lo stand ambientalista al Meeting)

domenica 12 luglio 2009

Servadio e l'imboscata - commenti sul dopo manifestazione anti-Parco



Parco Leggiamo ancora sulla stampa locale in merito alla questione Parco Castelli Romani, una sequenza infinita di inesattezze e bizzarre fantasie. Iniziamo dal Sindaco che in una intervista al Settimanale Popolare Milleluci, si dichiara vittima di una imboscata … e che “quando si è reso conto della situazione ho lasciato il palco …”. A queste affermazioni si rimane allibiti: sono giustificazioni fanta-politiche alle quali non crede nessuno ad iniziare da chi si è sentito profondamente colpito tra l’elettorato di centro sinistra di cui riportiamo da Facebook un commento di Sinistra e Libertà Velletri pubblicato alle:“alle 16.23 del 7 luglio 2009 - Quanto successo sabato in Piazza Cairoli non solo è scandaloso per chi ha a cuore Velletri ma è anche un voltafaccia al programma elettorale presentato dal centro-sinistra e sottoscritto da partiti e candidato sindaco. Ricordo alcuni passaggi "Il Comune di Velletri deve puntare sulla presenza nel Parco come elemento qualificante della propria idea di sviluppo." "sollecitazione affinché l'Ente Parco si doti rapidamente degli strumenti per la tutela del territorio e per lo sviluppo socio/economico, predisposizione della tabellazione del Parco e forte contrasto alle illegalità in materia ambientale". Il fatto che il Sindaco non rispetti il programma elettorale è alquanto grave. Lo denunceremo in Consiglio Comunale con il nostro Consigliere Andreozzi e sulla stampa. Speriamo che anche gli altri Consiglieri Comunali, eletti sulla base di questo programma, si attiveranno.”L’imboscata dunque più che averla subita (d’altronde insieme a Caponera e Nardini non ci poteva di certo trovare D’Alema e Veltroni) ne è stato lui l’autore e vittime sono stati quegli elettori ecologisti di centro sinistra che, votandolo si sono sentiti traditi e che difficilmente rinnoveranno la propria preferenza.Anche Nardini come l’Arci Caccia ricadono nello stesso errore fatto al primo consiglio comunale straordinario del 2008: la perimetrazione all’atto della istituzione del Parco (1984) comprendeva tutto il territorio comunale. Ringraziamo perciò sia Nardini che l’associazione venatoria di richiedere l’allargamento dell’area tutelata fino ad Aprilia … ?!Altra informazione sbagliata è quella che riguarda i partecipanti alla manifestazione. Non polemizziamo sul numero comunque irrisorio, teniamo a precisare che in Piazza Cairoli sono confluiti gli associati di tutte le associazioni venatorie ed i sostenitori della PdL dei Castelli Romani. A questo punto 100, 150 o 200 è davvero un numero risibile, un bacino d’utenza elettorale uguale allo 0,001% !!Tutti i vari interventi si sono poi imperniati su un errore di base: il Parco non è stato allargato. L’Ente, durante il commissariamento dell’Architetto Ravaldini, dirigente della Regione Lazio, ebbe la sua perimetrazione. Si tratta del 1998. Tale decisione, secondo le attuali normative è legge e ciò è stato ampliamente dimostrato anche attraverso sentenze del TAR del Lazio, in particolare di quella del 2000.Per quanto riguarda i mancati condoni, sarà bene che qualcuno inizi a dire che essi non saranno mai concessi e non per “colpa” del Parco ma, GRAZIE ad un regio decreto del 16 maggio 1926 n.1126. Chissà vista la data, cosa ne penseranno i sostenitori del PdL ?Vittima sacrificale del rito tribale è stato Carlo Lungarini che, avendo votato a favore del Piano d’Assetto, ne sono state richieste le sue dimissioni. L’arcaica platea arringata dal fine dicitore Caponera gridava a gran voce “DEMETTITI !”.Infine, nonostante fossimo presenti allo spettacolo folkloristico dal titolo “Torniamo indietro di 100 anni”, ci è sfuggita la performance dell’On. Armeni che, a quanto scrive la stampa, avrebbe parlato favorevolmente della costruzione di una centrale nucleare in questo territorio. La ciliegina sopra la torta: a sud una centrale turbogas a nord e ad est due inceneritori … ed ai Castelli Romani ? UNA BELLA CENTRALE NUCLEARE !! Chissà se il Sindaco Servadio avallerebbe anche questa ?

venerdì 10 luglio 2009

Manifestazione contro la Roma-Latina e la Cisterna-Valmontone


Manifestazione 17 luglio 2009 presso la sede del Consiglio della Regione Lazio indetta dai Nodi del Comitato NO Corridoio Roma – Latina per chiedere il ritiro dell’inutile e devastante progetto dell’autostrada a pedaggio Roma-Latina e della bretella Cisterna-Valmontone, per trasformare l’intervento nell’adeguamento in sicurezza di tutta la Via Pontina, nel miglioramento della linea ferroviaria Roma-Latina e Nettuno-Campoleone, nella costruzione della metropolitana Roma (Laurentina) - Pomezia – Ardea. Così facendo si ridurranno l’inquinamento, i costi di costruzione, lo stress dei pendolari, i costi e i tempi di percorrenza, l’impatto ambientale. Inoltre, si tuteleranno le attività agricole e produttive che non verranno chiuse, i Parchi che non verranno spaccati e le decine di abitazioni che non verranno abbattute.Invitiamo tutti i cittadini, gli agricoltori, i pendolari e gli ambientalisti a partecipare alla mobilitazione.

giovedì 9 luglio 2009

Il comunicato della consulta delle Associazioni del Parco dei Castelli Romani

La Consulta delle Associazioni denuncia l'attacco dei Sindaci al Parco e al territorio dei Castelli

La Consulta delle Associazioni del Parco Regionale dei Castelli Romani ritiene le polemiche e le proposte provocatorie rilasciate ultimamente dai Sindaci dei Castelli Romani riguardanti il Parco e il nuovo Piano d'Assetto completamente inappropriate e strumentali.Le Amministrazioni locali mirano a prendere pieni poteri per quanto riguarda la gestione dell'Ente e chiedono una modifica della legge regionale n. 29/97 (norme in materia di aree naturali protette regionali del Lazio), proposta lanciata anche tempo fa in seno alla Regione da alcuni Consiglieri Regionali.La proposta secondo la Consulta delle Associazioni è un vero e proprio attacco all'area protetta, ed è semplicemente il tentativo da parte dei Comuni di prendere possesso dell'Ente Parco così da poter continuare a gestire (male) il loro territorio senza nessuna interferenza esterna (che possa essere Regione,Provincia, Associazioni o altro), la preoccupazione delle Associazioni è che se dovesse passare questa linea di pensiero il Parco perderebbe la sua essenziale funzione di controllo sovracomunale diventando di fatto vassallo dei comuni. Queste polemiche guarda caso nascono ora che il Parco regionale ha approvato il suo Piano d'Assetto, cioè lo strumento che fornirà le linee di indirizzo che l'area dovrà seguire (anche in materia di sviluppo urbanistico)per cui di fatto i PRG dei singoli Comuni dovranno sottostare al controllo di quest'ultimo, bloccando i propositi di cemento e sviluppo auto-distruttivo che tutte le varie amministrazioni locali stanno portando avanti da tempo.La Consulta difende la funzione del Parco e collaborerà e presenterà osservazioni affinchè il Piano d'Assetto possa essere migliorato, affinché non vincano le lobby di potere che in tutti questi anni hanno trasformato un territorio pieno di biodiversità, con ben 4 siti di interesse comunitario e 1 zona di protezione speciale, in un agglomerato di cemento e di affari.Le associazioni ritengono che la perimetrazione del parco è argomento definito fin dal 1998 attraverso la cosiddetta "adozione Ravaldini" e che ora si debba approvare il piano d' assetto per definire in via definitiva i contenuti urbanistici all' interno dell' area protetta.La perimetrazione rispetta lo scopo fondamentale della legge istitutiva che è quello di tutelare l' integrità delle caratteristiche naturali e culturali del vulcano laziale: questo è il motivo per cui sono ricompresi anche i centri storici, che potranno così essere valorizzati, tutelati ed armonicamente integrati nell' area protetta.La Consulta invita tutte le Associazioni e i cittadini a far sentire la propria voce contro queste Amministrazioni Comunali e i loro Sindaci che in tutti questi anni hanno sempre cercato di intralciare le politiche ambientali e di tutela per fare gli interessi di pochi e distruggere un territorio che ora grazie al nuovo Piano d'Assetto potrà avere lo strumento adatto a far sì che le bellezze naturali siano valorizzate nel giusto senso della parola.

mercoledì 8 luglio 2009

Acqua: rischio arsenico a Velletri !

Comunicato/ Rischio dell’Arsenico a Velletri e falsa informazione in ACEA ATO2

In merito all’ Avviso alla cittadinanza pubblicato dal Comune di Velletri sottoscritto insieme ad ACEA ATO2, Segreteria Tecnico Operativa di ATO2 e ASL RMH del 6 luglio 2009 dove si sostiene che la deroga richiesta è stata concessa dalla Regione Lazio affinché le concentrazioni degli elementi tossici Fluoro, Arsenico, Vanadio possano salire rispettivamente a:
- Fluoro fino a 2,5-3 mg/ litro
- As fino a 50 microgrammi/ litro
- Vanadio fino a 100 microgrammi/ litro
e che “è importante evidenziare che i nuovi limiti sono estremamente cautelativi e il loro superamento entri i valori massimi ammissibili non provoca effetti acuti”…
Ricordiamo alla popolazione
che il decreto legge n. 31 del 2001, entrato in vigore a dicembre del 2003, stabilisce i criteri che deve avere l’acqua per essere destinata al consumo umano, cioè potabile.L’acqua deve essere salubre e pulita e non contenere nessuna sostanza in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana.
Dalla fine del 2003, in teoria, l’acqua potabile dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto.
Il Decreto legislativo n. 31 del 2001 fissa una serie di parametri molto restrittivi per i veleni che possono provocare danni alla salute. Ma ecco l’inghippo: i gestori idrici hanno chiesto, tramite le regioni, di poter distribuire in taluni casi acqua "non potabile", grazie a un decreto specifico che consente di alzare temporaneamente i limiti previsti per talune sostanze tossiche. L’inghippo si chiama “deroga”, prevista dalla Comunità Europea in casi eccezionali (Direttiva 98/83/CE), per periodi limitati di tempo e a condizioni ASSOLUTAMENTE non aggirabili in nessun modo qualora se ne faccia uso. La normativa per il rilascio delle “deroghe” esige che:

A. La deroga non rappresenti un rischio per la salute umana
L’ approvvigionamento delle acque potabili non possa essere mantenuto nella zona con altro modo congruo.
B. La deroga abbia durata più breve possibile, non superiore ai tre anni (rinnovabile solo due volte).
In particolare la normativa sulle deroghe prevede che
1. La popolazione sia informata preventivamente in modo esauriente sulle condizioni attuali dell’acqua in relazione alla sua potabilità.
2. La popolazione sia informata immediatamente, qualora l’acqua NON sia più potabile, in quanto siano stati superati i limiti previsti per legge dalla Comunità Europea e accettati dall’Italia tramite la suddetta legge, attraverso pubblici avvisi spiegando dettagliatamente i danni alla salute in cui può incorrere non solo in acuto, ma soprattutto a DISTANZA e dunque per intossicazione CRONICA come tumori e malattie degenerative..
3. La popolazione sia informata accuratamente che per poter erogare l’acqua comunque, anche se NON potabile, deve essere richiesta una deroga valida solo per 3 anni, che viene concessa dunque SOLO per ragioni di grave impossibilità a fornire acqua potabile nei limiti di Legge, rinnovabile per motivi ancora più gravi o gravissimi solo altre due volte
4. La popolazione sia informata che il Gestore ha l’OBBLIGO di instaurare contestualmente tutte le azioni indispensabili per restituire all’acqua la potabilità riportando gli inquinanti entro i limiti di Legge nel tempo più breve possibile.
5. La popolazione sia informata che qualora il Gestore ritardi o non metta in atto tutte le procedure realizzando gli investimenti necessari sarà sanzionato dalla UE , multe che pagheremo ancora noi cittadini con i nostri soldi.
Ricordiamo alla popolazione che cosa sia l’Arsenico e come siano nate le “deroghe”
«Nella Toscana meridionale sono stati raccolti alcuni campioni di acqua potabile con concentrazione di Arsenico superiore al limite consentito dalla normativa vigente», ammette Mario Dall’Aglio, già docente di Geochimica ambientale alla Sapienza di Roma. «Una deroga è stata concessa, consecutivamente per quattro anni, dalla Regione Toscana e in parte nel Lazio. Deroghe di questo tipo sono una vecchia consuetudine italiana», dice Dall’Aglio, «ma nel passato sono state applicate per sostanze con tossicità non elevata e in assenza di effetti marcatamente cronici (ad esempio, per i fitofarmaci).
Oggi sappiamo bene che l’assunzione di Arsenico può indurre rischi alla salute davvero
gravissimi e irreversibili come tumori interni, con periodo di latenza anche superiore ai
10-15 anni».


Non ci risulta ad oggi che nessuna di queste condizioni in relazione alla informazione dovuta e agli conseguenti all’inquinamento da Arsenico siano state rispettate dal Comune di Velletri, prima,
e da ACEA ATO2 subentrata poi nella gestione dell’acqua di Velletri.

Denunciamo pertanto questo Avviso pubblico come:

 parziale perché nasconde la vera informazione prevista per Legge dalla Comunità Europea: la popolazione non è mai stata informata nei modi e nei tempi previsti dalla Legge in vigore dal dicembre del 2003;
falso perché volutamente fa credere alla popolazione che i danni attesi da questi tossici siano quelli acuti, quando tutta la letteratura scientifica mondiale (e la legislazione europea) lancia da sempre l’allarme sui danni non tanto per l’esposizione acuta, quanto piuttosto a distanza per contaminazione cronica. Il vero rischio dell’ìnquinamento è cronico, infatti la UE prevede un limite massimo dell’As a 10 microgrammi litro e l’OMS sta pensando di abbassarlo ulteriormente in quanto l’Arsenico è in classe 1 per i tumori (= rischio massimo); inoltre non è previsto da nessuna Legge che i cittadini dei territori vulcanici debbano per forza bere acqua arsenicata;
illegale perché realizzato non secondo i criteri previsti dalla Legge italiana ed europea in merito alle comunicazioni sul tema da riservare ai cittadini:
 illegittimo in quanto l’Italia ha preso un impegno etico solenne aderendo, come Paese che fa parte dell’ONU, al Patto del CESCR.
"I Paesi che hanno aderito al Patto del CESCR (Pacte relatif aux droits économiques et culturels en novembre 2002) avranno l'obbligo di rispettare, proteggere e soddisfare il diritto delle persone a bere una acqua sana. L'obbligo di rispettare tale diritto impone agli Stati aderenti al Patto di impedire la messa in opera di pratiche che portino all'ostacolo del godimento di questo diritto attraverso:- pratiche condizionanti l'accesso a l'acqua POTABILE in modo equo;
- polluzione illegale dell'acqua da scarichi effettuati grazie alla mancanza di strutture di controllo dello Stato." (Nota bene: tra i Paesi che hanno aderito è inclusa l'intera Europa prima dell’allargamento.)


Cittadini di Velletri,
come vedete i due versanti sono delineati con nettezza: da una parte dobbiamo avere il diritto all'accesso ad una quantità equa pubblicamente controllata di 50 litri d’acqua gratis al giorno, dall'altra è indispensabile il diritto ad avere garanzie sulla qualità equa, come previsto dall’ONU e dall’OMS, che per essere tale, anche in questo settore deve essere pubblicamente controllata . Ma i due versanti in questione riguardano la stessa goccia. Ergo, il diritto non è garantito non solo se manca l’acqua, ma anche se l'acqua di fatto non è assolutamente potabile!
Invitiamo pertanto con fermezza i firmatari:
 a ritirare immediatamente questo Avviso in quanto pericoloso per la salute pubblica e sostituirlo immediatamente con un Avviso e con una Campagna informativa corretta realizzata rigorosamente a norma di Legge;
a rinunciare ad ogni ed ulteriore deroga considerato che la presente è già stata chiesta per il limite massimo possibile per l’Arsenico di ben 50 microgrammi/l;
 a varare subito tutti gli investimenti necessari per eliminare definitivamente l’inquinamento da As e rientrare al più presto nei limiti dei 10 microgrammi/ litro previsti per Legge.

Medicina Democratica

lunedì 6 luglio 2009

Servadio Sindaco di tutti ... i cacciatori !


Meno di 150 persone hanno partecipato alla “grande” manifestazione contro il Parco organizzata a Velletri. E’ sancito finalmente un clamoroso FLOP "elettorale" visto che erano presenti rappresentanze delle associazioni venatorie di tutti i castelli romani. Erano rappresentati Lariano, Genzano, Marino ed altri paesi dei Colli Albani. E’ il segno evidente di un declino sancito anche dal numero dei tesseramenti alle stesse associazioni che è sensibilmente in costante discesa sia a livello locale che nazionale. A parte i numeri, che comunque contano e che non giustificano perciò affatto lo schieramento sceso in campo composto addirittura di due onorevoli, ci piace sottolineare che nel Parco “non si potrà andare più in bicicletta” e che “gli ambientalisti vengono pagati quando puliscono i boschi”. Noi che abbiamo partecipato per una decina di anni ad iniziative di questo tipo non abbiamo ricevuto una lira né un euro, saremo perciò interessati a ricevere …. gli arretrati!Si, non eravamo su scherzi a parte ma, ad un comizio dei nostrani Cetto La Qualunque, il personaggio di Antonio Albanese lanciato nella trasmissione “Che tempo che fa”: un mix fatale di ignoranza, bugie, bracconaggio ed abusivismo edilizio … il mix fatale che getta l’Italia nell’abisso. Tra i vari interventi ci è sembrato quanto mai fuori luogo quello del Sindaco Servadio che, partecipando a tale manifestazione, si è pienamente schierato a favore degli anti-parco. Ma non basta: ha clamorosamente dichiarato che il Consiglio Comunale, ALL'UNANIMITA' , lo ha delegato a richiedere lo spostamento del perimetro del Parco sulla cresta. Crediamo di poter affermare che questa dichiarazione non corrisponda al vero. Speriamo che tale atteggiamento non passi inosservato tra le fila della maggioranza e che da tale scellerato comportamento qualcuno prenda ufficialmente le distanze. Un fatto positivo è stato invece il volantinaggio organizzato da La Spinosa durante la mattina del 4 luglio e proseguito anche nel pomeriggio. Sono stati distribuiti circa 2000 volantini di informazione per i cittadini che hanno accolto favorevolmente tale iniziativa. Tante le domande che ci hanno rivolto le persone contattate alle quali i volontari dell’associazione ambientalista hanno potuto spiegare in maniera esauriente.In conclusione una riflessione: non sempre è vincente chi fa più rumore.
(Nella foto il Consigliere Sergio Andreozzi ed alcuni volontari de La Spinosa al presidio ambientalista durante la manifestazione anti Parco)

giovedì 2 luglio 2009

I cittadini dei Castelli si mobilitano per il Parco

PARCO CASTELLI ROMANI - Comunicato stampa n. 69

2 luglio 2009

I cittadini dei Castelli si mobilitano per il Parco

A venticinque anni dalla sua istituzione una nuova mobilitazione popolare per il Piano di Assetto

Rocca di Papa (Roma) – Dopo venticinque anni la popolazione dei Castelli Romani si mobilita nuovamente per il Parco.

Questa volta i metodi di mobilitazione sono cambiati, non ci sono più i banchetti per raccogliere le firme, ora c'è internet, ci sono i siti web dell'Ente, c'è Facebook. Sono oltre 400 i fan del Parco su fb e circa 200 i cittadini di Velletri iscritti al gruppo “I Veliterni amano il Parco dei Castelli Romani”. Gli accessi ai siti dell'Ente viaggiano ad un ritmo di oltre 20.000 al mese e i partecipanti alle ultime edizioni di “Cose mai Viste” sono stati oltre 8.000. Numeri che confermano la rinnovata popolarità dell'Ente, specialmente negli ultimi due anni, da quando cioè sono esponenzialmente aumentate le attività di comunicazione e educazione ambientale.

“I nostri sostenitori a Velletri hanno addirittura stampato un volantino in favore del Piano di Assetto” – commenta il vicepresidente del Parco, Giancarlo Trombetta – “l'architetto Gaudì sosteneva che l'originalità consiste nel saper tornare alle origini. Il Parco è tornato a fare il Parco e ha prodotto il Piano di Assetto, così, venticinque anni dopo la storica raccolta di firme che diede origine all'Ente, c'è una nuova mobilitazione popolare in favore dell'area protetta, particolarmente in luoghi, come Velletri, dove poche ma chiassose persone tentano di metterne in dubbio la positività dell'azione.”

mercoledì 1 luglio 2009

IL CENTRO DI VELLETRI E' FUORI DAL PARCO


al contrario di quanto sostenuto erroneamente
da gruppi malinformati

· IL PARCO adotta il Piano d’Assetto e mette in atto un’operazione di TRASPARENZA E GARANZIA per lo SVILUPPO SOSTENIBILE del TERRITORIO.

· IL PIANO D’ASSETTO DEL PARCO significa regole certe per la valorizzazione e la gestione CONDIVISA delle risorse del territorio.

· IL PARCO NON SI APPROPRIA, NON SCIPPA E NON OCCUPA le case di nessuno.

· IL PARCO NON MODIFICA I SUOI CONFINI, che sono gli stessi dal 1998, quelli adottati con delibera del Commissario ad acta Regionale e quindi LEGGE.

· IL PARCO con l’adozione del Piano di Assetto HA ARRETRATO L’AREA CONTIGUA nei Comuni di Velletri e Lariano perché ormai irrimediabilmente compromessa a causa dell’EDIFICAZIONE DIFFUSA legittimata negli ultimi decenni.

· IL PARCO non PONE ALCUN OBBLIGO. È il Consiglio Regionale, IN COLLABORAZIONE CON I COMUNI, che può dare indicazioni sull’area contigua.
Nelle "Immagini Spinose" le foto del Manifesto delle menzogne.

Ancora parcheggi nel centro città !



Non bastano i parcheggi che si stanno costruendo su Viale Regina Margherita ora, l'amministrazione comunale ne annuncia un altro a Piazza Donatori del Sangue. La toponomastica dovrà quindi essere aggiornata di conseguenza in "Via dei Parcheggi", il tutto in barba ad una fantomatica PEDONALIZZAZIONE DEL CENTRO STORICO sbandierata in fase di campagna elettorale. Si è tirato fuori dal cassetto un vecchio progetto che faceva parte del Piano Parcheggi, non solo vecchio in quanto presentato una decina di anni fà ma vecchio appunto, come concezione, vecchio di almeno trenta anni. In barba alle normali concezioni urbanistiche che vedono i parcheggi al di fuori del centro città (Perugia insegna), in questo modo si andrà ancora di più a congestionare il cuore dell'abitato con un multipiano che conterrà 430 auto. Un assurdo, una contraddizioni in termini che vuole per l'ennesima volta sacrificare gli abitanti dell'antico borgo ed in particolare quelli di Via Menotti Garibaldi, Via Guido Nati, Viale Regina Margherita e Via Gramsci che dovranno girare a breve con la maschera antigas. E' utile ricordare che il Circolo La Spinosa presentò uno studio a cura del Dott. Simone Franceschini proprio sull'argomento ed è anche utile ricordare ancora che circa 3 anni fà un gruppo di lavoro formato da Associazioni di Commercianti, Sindacati, Diversamente Abili ed ancora La Spinosa si prodigarono in tal senso attraverso incontri e riunioni per studiare ed applicare soluzioni diverse che giunsero poi con l'inaugurazione dei primi bus navetta.
Non credo neanche sia il caso di parlare degli alberi abbattuti, di un'area verde cancellata o di un paesaggio sui Monti Lepini, la Pianura Pontina ed il Promontorio del Circeo che non sarebbe più possibile ammirare ... !
L'operato dell'attuale amministrazione è sempre più contraddittorio: sta per decollare la raccolta differenzrta a porta ma non spende una parola contro l'inceneritore di Albano, vuole lo sviluppo del Parco ma ne chiede il suo arretramento sulla cresta, vuole la pedonalizzazione del centro e sostiene la costruzione di un condominio di 60 appartamenti a Piazza del Comune (ex carcere) ed aumenta i parcheggi .... nel centro !
E' questo il modo di tutelare il territorio e la salute dei cittadini ?

La rete sul Parco dei Castelli Romani

Da: Parchi News - Number 2226
I cittadini si riappropriano del territorio
Le Associazioni ambientaliste riguardo al Piano di Assetto del Parco
Rocca di Papa (Roma) - I cittadini dei Castelli Romani possono finalmenteriappropriarsi del territorio: dopo la Spinosa anche Italia Nostra, AlternativaMente e il Picchio Rosso hanno espresso la loro soddisfazioneper l'approvazione da parte del Consiglio Direttivo dell'Ente di questofondamentale strumento di gestione territoriale. Nel comunicato stampa congiunto, uscito la scorsa settimana, le tre storiche Associazioni ambientaliste dei Castelli Romani invitano, ora che si sono "definiti icontenuti all'interno dell'area protetta" ad aprire "la fase della gestione, del controllo del territorio e dello sviluppo delle opportunità". "Seguiamo con attenzione il dibattito sviluppatosi intorno al Piano di Assetto" - commenta il vicepresidente del Parco, Giancarlo Trombetta - "ascoltiamo con interesse tutte le osservazioni, specialmente da parte di chi, come le Associazioni Ambientaliste, è sempre stato in prima linea dalla parte dei cittadini e del loro territorio. Accettiamo le eventuali critiche costruttive ma non possiamo accettare affermazioni basate su menzogne, messe in giro ad arte, come è stato fatto da alcuni speculatori a Velletri a proposito di un'inesistente area contigua".