giovedì 9 luglio 2009

Il comunicato della consulta delle Associazioni del Parco dei Castelli Romani

La Consulta delle Associazioni denuncia l'attacco dei Sindaci al Parco e al territorio dei Castelli

La Consulta delle Associazioni del Parco Regionale dei Castelli Romani ritiene le polemiche e le proposte provocatorie rilasciate ultimamente dai Sindaci dei Castelli Romani riguardanti il Parco e il nuovo Piano d'Assetto completamente inappropriate e strumentali.Le Amministrazioni locali mirano a prendere pieni poteri per quanto riguarda la gestione dell'Ente e chiedono una modifica della legge regionale n. 29/97 (norme in materia di aree naturali protette regionali del Lazio), proposta lanciata anche tempo fa in seno alla Regione da alcuni Consiglieri Regionali.La proposta secondo la Consulta delle Associazioni è un vero e proprio attacco all'area protetta, ed è semplicemente il tentativo da parte dei Comuni di prendere possesso dell'Ente Parco così da poter continuare a gestire (male) il loro territorio senza nessuna interferenza esterna (che possa essere Regione,Provincia, Associazioni o altro), la preoccupazione delle Associazioni è che se dovesse passare questa linea di pensiero il Parco perderebbe la sua essenziale funzione di controllo sovracomunale diventando di fatto vassallo dei comuni. Queste polemiche guarda caso nascono ora che il Parco regionale ha approvato il suo Piano d'Assetto, cioè lo strumento che fornirà le linee di indirizzo che l'area dovrà seguire (anche in materia di sviluppo urbanistico)per cui di fatto i PRG dei singoli Comuni dovranno sottostare al controllo di quest'ultimo, bloccando i propositi di cemento e sviluppo auto-distruttivo che tutte le varie amministrazioni locali stanno portando avanti da tempo.La Consulta difende la funzione del Parco e collaborerà e presenterà osservazioni affinchè il Piano d'Assetto possa essere migliorato, affinché non vincano le lobby di potere che in tutti questi anni hanno trasformato un territorio pieno di biodiversità, con ben 4 siti di interesse comunitario e 1 zona di protezione speciale, in un agglomerato di cemento e di affari.Le associazioni ritengono che la perimetrazione del parco è argomento definito fin dal 1998 attraverso la cosiddetta "adozione Ravaldini" e che ora si debba approvare il piano d' assetto per definire in via definitiva i contenuti urbanistici all' interno dell' area protetta.La perimetrazione rispetta lo scopo fondamentale della legge istitutiva che è quello di tutelare l' integrità delle caratteristiche naturali e culturali del vulcano laziale: questo è il motivo per cui sono ricompresi anche i centri storici, che potranno così essere valorizzati, tutelati ed armonicamente integrati nell' area protetta.La Consulta invita tutte le Associazioni e i cittadini a far sentire la propria voce contro queste Amministrazioni Comunali e i loro Sindaci che in tutti questi anni hanno sempre cercato di intralciare le politiche ambientali e di tutela per fare gli interessi di pochi e distruggere un territorio che ora grazie al nuovo Piano d'Assetto potrà avere lo strumento adatto a far sì che le bellezze naturali siano valorizzate nel giusto senso della parola.

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