domenica 1 dicembre 2013

La Terra è cosa nostra ?

A volte la scuola può darci lo spunto per alcune importanti riflessioni. Pubblichiamo qui di seguito un saggio breve di una studentessa ambientalista di Velletri tutto da leggere.

Durante la nostra vita abbiamo assistito, nostro malgrado, alle cosiddette catastrofi "naturali” che hanno portato a perdite di moltissime vite umane. Platone nel Timeo scrisse: < Molte cose e in molti modi sono avvenute e avverranno le perdite degli uomini, le più grandi per mezzo del fuoco e dell’acqua. > e racconta poi la metafora di Atlantide e il suo inabissarsi.
Nel mese di novembre, la Terra si è fatta sentire particolarmente, con il tifone nelle Filippine e con l’alluvione della Sardegna. Purtroppo di questi fenomeni ne avevamo già sentito parlare ed ora i cambiamenti climatici in corso li rendono particolarmente vicini, violenti e luttuosi. La notizia che mi ha sconvolto maggiormente però è stata quella del lago prosciugatosi in 24 ore, un lago che era sempre esistito e che improvvisamente è scomparso. L’uomo non sa spiegarsi questo fenomeno innaturale.
Come scrive J.W. Goethe < La natura ci afferra nel vortice della sua danza e ci trascina a se, viviamo in mezzo a lei, e le siamo stranieri, agiamo continuamente su di lei e non abbiamo su di lei nessun potere. Non conosce ne’ passato ne’ futuro, la sua eternità è il presente. >
Siamo impotenti a lei, secondo G.E. Rusconi dovremmo investire nuove energie sul nesso tra natura e comunità umana. Ma non stiamo investendo già troppo e male ? Ci ritroviamo a voler gestire la terra come una cosa di nostra proprietà, deviando il corso dei fiumi, deforestando boschi, costruendo in zone non adatte. Ma è veramente casa nostra ?
Il nostro sistema è fragile e come scrive E. Bancinelli < Con la sua inclinazione di una ventina di gradi ci da il giorno e la notte … tutto procede (quasi) regolarmente per una serie di combinazioni fortunate. La terra è la nostra dimora, infinitamente meno fragile di noi, ma pur sempre fragile e difesa soltanto dalle leggi della fisica e della improbabilità di grandi catastrofi astronomiche … La verità è che, eccetto casi particolarmente fortunati, noi non siamo ancora in grado di prevedere i terremoti ed i maremoti.>
Anche Voodckoc scrive che la speranza di prevedere i fenomeni naturali è più esile di quanto si creda. Io sono della loro stessa opinione, dovremmo difendere la terra e trovare il modo di usare le risorse che ci offre senza sfruttarla. < Infatti per agire non bisogna forse avere una buona intelligenza della situazione e, inversamente, l’azione stessa non è forse indispensabile per arrivare ad una buona comprensione dei fenomeni ? … Ma l’universo, nella sua immensità, e la nostra mente, nella sua debolezza, sono lontani dall’offrirci sempre un accordo così perfetto. Il mondo brulica di situazioni sulle quali visibilmente possiamo intervenire, ma senza sapere troppo bene come si manifesterà l’effetto del nostro intervento.> (R. Thon, “Modelli matematici della metamorfosi”).

La Terra ci ospita, non è di nostra proprietà, dobbiamo condividerla con piante, animali e con tutte le generazioni che verranno. Non possiamo privare i nostri figli delle risorse e della terra di cui abbiamo abusato. Abbiamo il dovere di difenderla e di evidenziare le sue bellezze salvaguardandole.

domenica 24 novembre 2013

TAMBURI DI GUERRA


Sappiamo bene che al sindaco di Velletri, Fausto Servadio, non piacciono le contestazioni, ma neanche le discussioni: da quello che si legge sulla stampa locale, il PD è ridotto ad una schiera di persone che ormai non osano neanche dire “ma” ... “però” ... “forse”. I dissidenti sono stati allontanati con metodi a dir poco bruschi. Un padre-padrone, insomma. Ma non è questo quello che ci interessa: abbiamo letto una breve dichiarazione di Servadio sulla opposizione alla bretella autostradale Cisterna Valmontone, rilasciata al giornale “Cinque giorni”. In quella sede Servadio ha dichiarato che a causa di queste contestazioni l’Italia non va avanti; non è vero. L’Italia è andata molto avanti nella distruzione del territorio, come purtroppo attestano le tragedie di Olbia, e, prima ancora di Genova, Cinque Terre, Messina, del Veneto: il bilancio della distruzione, altissimo in termini di perdite di vite umane, è tragico anche dal punto di vista economico. La realizzazione di un’opera vecchia di cinquanta anni, comporta di conseguenza la distruzione di attività agricole, di beni ambientali, senza parlare del paesaggio, che è un bene immateriale di straordinaria importanza (Costituzione Italiana, art.9). A qualcuno forse può portare un beneficio economico, alle ditte costruttrici, e magari anche a chi, in previsione dell’opera, ha acquistato terreni per fare stazioni di servizio !
In questa battaglia che si sta svolgendo in questi giorni con le iniziative “Novembre, NO Bretella” il Comitato non è certo solo: hanno aderito all’appello i Comitati locali, le forze politiche, Sel,  5stelle, Verdi ed alcuni settori del PD, Sindaci di Comuni importanti, associazioni culturali e ambientaliste di tutto il territorio castellano: ci muoviamo insieme agli amici del No Corridoio Roma Latina, altra opera inutile e dannosa, e ci stanno sostenendo gli abitanti delle contrade veliterne interessate, che temono, a ragione, di perdere per sempre la terra sulla quale coltivano, a volte, da generazioni !
D’altra parte le contestazioni alle opere inutili è una realtà nazionale che parte dalle valli del Piemonte per arrivare fino alla Sicilia, come un "Fiume in Piena", proprio come i fiumi che abbiamo visto  in questi giorni, che nessun argine potrà fermare.
I tamburi continueranno a suonare e noi continueremo a batterli, ma non saranno i tamburi delle orchestre nostrane, ma quelli dei Nativi d’America e accompagneranno il motto: "Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, ci accorgeremo che non si potrà mangiare il denaro. La nostra terra vale più del denaro. E durerà per sempre."

Comitato No bretella Cisterna - Valmontone
Nodo di Velletri

domenica 25 agosto 2013

Un agosto all'insegna del No alla bretella autostradale

Sta terminando un agosto che ha visto impegnato il fronte ambientalista contro la costruzione della ennesima opera inutile e dannosa: la bretella autostradale a pedaggio Cisterna – Valmontone.
Sono continuati infatti volantinaggi, riunioni ed iniziative sia per il nodo di Velletri che per quello di Giulianello. I nodi di Artena, Aprilia-Campoverde e Labico-Valmontone si stanno attivando ed organizzando in questi giorni.
Anche le adesioni continuano ad arrivare e alle sigle già elencate nello scorso comunicato aggiungiamo Italia Nostra Castelli Romani (già attiva contro la costruzione dall’opera fin dal primo momento), l’Associazione Arianna Onlus e la Fondazione Il Campo dell’Arte entrambi operanti nei nostri territori.
Stampa locale e testate on-line seguono con attenzione le attività del Comitato No alla bretella Cisterna – Valmontone dando notevole spazio ad iniziative e nuove adesioni.
Da sottolineare come tra i cittadini che vengono direttamente coinvolti dall’opera e che avranno casa e terreno espropriato o avranno sotto il naso una autostrada larga 45 metri, ci sia ancora molta disinformazione. Tante le persone addirittura completamente all’oscuro, tanti che minimizzano o che si abbandonano al facile ottimismo rispondendo “non si farà mai … “.
E’ nostro obbligo ricordare l’iter della Cisterna – Valmontone:
·        Progetto approvato nel 2010;
·        Opera inserita ed nel cosiddetto “Decreto Fare” del governo Letta;
·        Impegno di spesa approvato dal CIPE.
Nonostante ciò gli spazi di manovra per salvare il nostro territorio ci sono ancora ad iniziare dal parere della Corte dei Conti e del nostro ricorso al TAR del Lazio.
A tutto ciò dobbiamo ante cedere l’opposizione sociale, senza la quale l’impegno del Comitato e delle tante associazioni, partiti e movimenti che la compongono sarebbe inutile.

Comitato No alla bretella autostradale
Cisterna - Valmontone

Gli ignavi

La bretella autostradale a pedaggio Cisterna – Valmontone è ormai legge. Il cosiddetto Decreto del Fare è stato infatti approvato da entrambe le Camere ed il C.I.P.E. ha deliberato l’investimento. A breve la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale ed il nostro conseguente ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale e, qualora non venisse accolto, inevitabilmente arriveranno le ruspe ad uccidere la nostra Terra. Il tempo che ci rimane non è quindi molto e neanche le frecce al nostro arco se non una capillare resistenza sul territorio messa in atto da tutti e con tutte le forze a disposizione.
Non è più tempo quindi dell’attendismo o del “fatti più in là” e della sindrome Nimby (non nel mio giardino). Il rifiuto del mostro d’asfalto deve essere totale ed immediato.
Chi non parla, non si esprime e non aderisce al movimento che si oppone all’opera è a favore della sua costruzione. La difesa del Territorio non è il silenzio ne’ il nascondere la testa sotto la sabbia o girarsi dall’altra parte o anche il fatalismo ottimista o pessimista che sia …
Le alternative praticabili e non distruttive per il miglioramento della viabilità ci sono e sono state già ufficialmente presentate più volte dalle associazioni ambientaliste.
Questa non è l’ora dell’astensionismo.
Ogni singolo cittadino, partito, movimento, sindacato, associazione è nel diritto – dovere di esprimere la sua opinione a favore o contro: nessuno può tirarsi fuori.
Non è più tempo per gli ignavi.
L’Eco Resistenza a Velletri è iniziata !

Opposizione popolare contro autostrada e bretella

Il CIPE approva la devastante autostrada/bretella a pedaggio e i movimenti nocorridoio/bretella rilanciano l'opposizione popolare.
Le devastanti autostrada e bretella a pedaggio sono state deliberate nella seduta CIPE del 2/8/2013.
Da parte nostra, come deciso nella riunione dei Nodi dei Com.ti no corridoio e no bretella, partirà l'opposizione sociale frontale con ogni mezzo a nostra disposizione!
Rilanceremo prima di tutto l'informazione e la partecipazione delle nostre comunità. Tra le altre forme di mobilitazione, organizzeremo una grande manifestazione popolare sotto i luoghi istituzionali responsabili di tale efferatezza.
Ringraziamo per le loro lettere rivolte al Ministro Lupi e al Presidente Zingaretti: i Sindaci di Pomezia, Ardea e Cori, il Presidente del IX Municipio di Roma. Ringraziamo i Gruppi parlamentari del M5S di camera e Senato per i loro interventi emendativi sul "decreto fare". Ringraziamo per aver sottoscritto la lettera rivolta alla Giunta della Regione Lazio: tutti i cittadini, Italia Nostra Castelli Romani, Ebe Giacometti - Vice Presidente Italia Nostra Lazio e consigliere nazionale, Franco Medici - Vice Presidente Italia Nostra Lazio, Gualtiero - Alunni Portavoce Comitato No Corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera, Gemma Azuni Consigliere SEL Comune di Roma Capitale, Fabrizio Tomaselli – Segreteria Nazionale Unione Sindacale di Base, Giuseppe Martelli - Presidente USIcons, Comitato 5 Aprile per la sicurezza sul lavoro – Roma, Associazione “La Spinosa per l’ambiente” - Velletri, Consiglio Metropolitano di Roma, Associazione “Viviamo Vitinia”- Roma, CdQ Nuova TorBellaMonaca – Roma, Circolo ARCI " Montefortino 93" Artena – Roma, Coordinamento Salviamo il Paesaggio di Roma e Provincia, C.A.L.M.A. (Coordinamento Associazioni del Lazio per la Mobilità Alternativa), Carteinregola – Roma, Cittadinanzattiva Lazio Onlus, Coordinamento Comitati No PUP – Roma, Cooperativa Agricoltura Nuova, Associazione Picchiorosso, Madri di Roma città aperta, Circoli di Pomezia e Torvaianica - Sinistra Ecologia Libertà, Federazione PRC di Roma, Federazione PRC dei Castelli romani- Colleferro e Litoranea, Federazione PRC di Latina, Circolo PRC di Cori e Giulianello, Circoli PRC di Pomezia, Ardea, Anzio, Circolo PRC di Spinaceto – Roma, Segreteria Reg.le PRC Lazio, Devid Porrello – Consigliere M5S Regione Lazio, Nando Bonessio – Presidente VERDI Regione Lazio, Ivano Peduzzi - ex consigliere regionale PRC/FDS, Giuseppe Mannarà – consigliere M5S IX Municipio Roma Capitale, Sindaco di Pomezia - Fabio Fucci, Vice Sindaco di Pomezia - Elisabetta Serra, Assessori di Pomezia:Veronica Filippone, Emanuela Avesani, Giovanni Mattias, Lorenzo Sbizzera, Consiglieri M5S Pomezia: Giuseppe Raspa (CapoGruppo), Alunno Mancini Stefano, Castelmezzano Nicola, Cecchi Nadia, Mercanti Federica, Mercanti Renzo, Monni Francesca, Monti Mirella, Picca Claudia, Pignalosa Salvatore, Sorrentino Daniela, Stefanutti Francesca, Velli Adriano, Vitiello Dario, Zuccala' Adriano; Paolo Trenta - Consigliere comunale M5S Velletri, Maurizio Spezzano – Consigliere comunale di Labico, Sinistra per Velletri (SEL, PRC e PSI), Stefano Pennacchi - Consigliere comunale Sinistra per Velletri, Roberto Fichera Consigliere Lista Civica per Marino – IX Municipio Roma Capitale.
Siamo sicuri che tutti insieme continueremo l'impegno per la difesa della nostra terra, perché la vera lotta comincia solo adesso.
Governo e Regione Lazio si sono presi la grave responsabilità di
  • non adeguare in sicurezza tutta la Via Pontina, con la sua funerea lista dei 560 morti per incidenti stradali negli ultimi 20 anni e 10 solo nel 2012;
  • non potenziare e migliorare la rete ferroviaria regionale con i suoi treni ridotti a carri bestiame;
  • distruggere ed espropriare decine di aziende agricole soprattutto biologiche (kiwi, vite, ulivi);
  • devastare il parco regionale di Decima-Malafede, la Riserva Statale del Litorale romano, l'ansa del fiume Tevere, il lago di Giulianello, i SIC ( Siti d'Interesse Comunitario), aree archeologiche;
  • impattare pesantemente con quartieri e paesi, determinando l'aumento dell'inquinamento acustico e atmosferico;
  • determinare la chiusura di attività agricole e industriali portandosi con se la contestuale perdita del lavoro per decine di lavoratori;
  • sperperare enormi risorse economiche pubbliche senza apportare alcun beneficio alle comunità locali, imponendogli anche la beffa del pedaggio;
  • asfaltare e cementificare attirando altri mezzi privati su gomma e la terza corsia diventerà come quella del GRA: si continueranno a fare file interminabili;
  • rigettare la nostra proposta di costruire la metropolitana leggera Roma-Pomezia-Ardea, la sola che potrebbe portare alla riduzione dei flussi, dei tempi di percorrenza, dell'inquinamento, dei costi per i pendolari.
Da quanto è successo, dobbiamo dedurre che la Giunta Zingaretti si è allineata e come per le Giunte precedenti, diventa una delle nostre controparti. Tra l'altro non ha rispettato l'impegno preso in campagna elettorale e ribadito negli ultimi incontri di aprire un tavolo di lavoro sulle criticità e le proposte alternative. A conferma, abbiamo avuto l'informazione che alla riunione del CIPE, era presente anche l'Ass.re alle Infrastrutture, Refrigeri. Il silenzio della Giunta Regionale del Lazio equivale ad una ammissione di corresponsabilità e al più bieco politicismo opportunista.
Siamo pronti a fare il ricorso al TAR e alla Corte di Giustizia Europea.
L'ecoresistenza continua e state certi che se partiranno le ruspe, troveranno i nostri corpi a sbarrargli la strada!
Roma, 2 Agosto 2013
Comitato NO Corridoio Roma-Latina, per la Metropolitana Leggera
Cell. 3332152909 - Facebook: Comitato No Corridoio
Twitter: @NoCorridoio you tube: RomaXII
Comitato NO Bretella Cisterna-Valmontone
e.mail: laspinosa@gmail.com - Cell. 3283864047 - 3396823065
pag Facebook: Comitato No alla bretella Cisterna-Valmontone

Il perché di un netto NO

Molti ci chiedono le ragioni del No alla Bretella Cisterna Valmontone: bastava stare ieri sera a Giulianello, un paese che sembra sospeso nel tempo, non solo per vedere le tante persone riunite per attivare una strategia di opposizione al progetto, ma per ammirare proprio quel territorio, a tratti ancora incontaminato, silenzioso, ricco di storia e di cultura. Ecco la risposta è proprio il territorio che non può essere distrutto da interventi che rispondono ad una logica ormai superata di sviluppo incentrato sulle quattro ruote, logica che ha portato il nostro Paese ad un enorme spreco di denaro pubblico, a favore della Fiat e delle imprese legate alla costruzione delle autostrade.
E’ di tutta evidenza che ormai si è determinato un cambiamento di sensibilità e che le ragioni dell’ambiente si fanno spazio anche nelle istituzioni locali: certo non vogliamo negare la necessità di procedere ad una razionalizzazione delle strade provinciali, soprattutto allo scopo di alleggerire il traffico all’interno dei centri urbani, riducendo l’inquinamento e migliorando la qualità della vita. Il punto però è che, con il decreto del fare viene “attenzionato” il progetto della bretella, unitamente alla nuova autostrada Roma-Latina e, con la probabile approvazione del CIPE si rischia che l’opera venga messa in atto: le conseguenze sarebbero disastrose sul piano paesaggistico come su quello economico. Le zone interessate, a partire da Aprilia e Cisterna, attraversando il territorio di Cori, Velletri, Lariano, Artena, Labico e Valmontone hanno una forte vocazione agricola (il kiwi, l’olivo e soprattutto la vite) e c’è il pericolo concreto, con l’attraversamento di un’arteria larga 24 metri (più 20), di smembramento delle proprietà agricole con conseguenze gravissime sul piano dell’occupazione. Non molto diverse sono le conseguenze che ricadrebbero con la realizzazione dell’autostrada Roma Latina: il comitato che raggruppa diverse associazioni dell’asse viario della Pontina, chiede la messa in sicurezza di quest’ultima strada dove, negli ultimi 10 anni si è assistito al verificarsi di oltre 500 incidenti mortali. La cura del ferro e cioè lo stanziamento di fondi per realizzare il raddoppio della Velletri-Ciampino e il rafforzamento della linea Cisterna Roma è un altro suggerimento che viene dalle associazioni ambientaliste alle quali non basta dire no, come sostenuto dai fautori del cosiddetto  sviluppo, ma che intendono, anche con l’aiuto di esperti del settore, come Marco Martens o Simone Franceschini, contribuire con ipotesi di lavoro alla soluzione di annosi problemi.
La riunione di ieri sera che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone da tutti i comuni interessati di diverse associazioni e partiti politici, oltre ad alcune significative presenze istituzionali, dal Sindaco di Cori Tommaso Conti, al Consigliere comunale di Velletri Paolo Trenta, da Legambiente a Italia Nostra, al portavoce del Comitato “No al Corridoio“ Gualtiero Alunni, si pone come una tappa fondamentale di un percorso di lotta e mobilitazione per dire basta al consumo di territorio.
Comitato No alla bretella autostradale Cisterna-Valmontone
30 luglio 2013

martedì 16 luglio 2013

La difesa del Territorio contro la costruzione della bretella autostradale Cisterna - Valmontone

Si è svolta venerdì 12 luglio ad Ardea l’assemblea pubblica sulla costruzione della autostrade Roma – Latina e Cisterna – Valmontone. A coordinare e relazionare su quanto fatto negli ultimi mesi Gualtiero Alunni, portavoce del Comitato NO Corridoio. Insieme a lui l’ing. Marco Martens di Orbetello.
Dopo il recente rigetto da parte della Corte dei Conti alla delibera del CIPE del 3 agosto 2012, con il cosiddetto “decreto del fare”, si sono purtroppo aperti nuovi scenari per le due opere con una pessima aggravante: la possibilità di intervento a lotti. Il resto del progetto (tracciato a parte) rimane il medesimo con autostrada pedaggio, project financing, massacro ambientale, paesaggistico, agricolo e produttivo. Il Comitato rilancerà di nuovo la proposta di riconvertire i fondi pubblici stanziati sulla messa in sicurezza della Pontina, con importi di gran lunga inferiori a quelli previsti. Su questo aspetto l’intervento dell’ing. Martens è stato davvero illuminante quando ha detto che una autostrada come la Cisterna – Valmontone costa a raso circa € 3.000 a metro lineare. L’importo deve essere moltiplicato circa 6 volte se la strada è su un viadotto (€ 18.000), fino a 25 volte se si deve realizzare un tunnel (€ 75.000). A tutto ciò dobbiamo sommare il costo sociale derivante dal consumo del territorio ed altri costi finanziari dovuti agli eventuali espropri. Di certo un piatto così ricco come non può far gola alle varie società dedicate a queste mega opere ? E qui i probabili contatti ormai diventati una consuetudine, tra aziende collegate a schieramenti una volta “contrapposti”, e sempre pronti a spartirsi il bottino pubblico. Sarà vero che pronti a dividersi la torta saranno la solita Impregilo e la CMC ?
Di certo chiunque si affaccerà sul Territorio per depredarlo troverà cittadini, associazioni e società civile a difenderlo.

martedì 23 aprile 2013

AMBIENTALISMO ELETTORALE


Rieccoci al solito teatrino ciclico: alla vigilia delle elezioni ritroviamo qualcuno mosso dai sentimenti più alti verso il proprio territorio.
Ed ecco iniziative che spuntano in ogni dove con il coinvolgimento di cittadini e bambini e l’apparizione quasi miracolosa dell’assessore che si avvicina agli stand ed ai volontari per fare l’immancabile foto. Peccato che a detta dei volontari stessi il citato amministratore locale abbia limitato la sua partecipazione proprio unicamente alla foto ricordo …
Gossip a parte La Spinosa per l’ambiente ritiene basilare l’educazione ambientale fatta però in maniera onesta e sistematica (vedi campagne effettuate con Legambiente – Cento Strade per Giocare - negli anni precedenti e la didattica ambientale nelle scuole) e non strumento del candidato di turno. Candidato stesso che nulla ha fatto o detto in questi anni per opporsi ad una serie di distruzioni del Territorio quali:

·        la riduzione della perimetrazione del Parco dei Castelli Romani (un solo post su fb prima delle Regionali dopo anni di silenzio e connivenze con gli antiparco);
·        il PRG;
·        gli accordi di programma che moltiplicano la cementificazione;
·        il parcheggio multipiano di Piazza Donatori di Sangue;
·        l’area ex Co.Pro.Vi.;
·        l’area ex Mattatoio (cavallo di battaglia dell’allora segretario della SG);
·        la Bretella Autostradale Cisterna Valmontone;
·        l’ex Carcere.
ed inoltre:
·        assenza di monitoraggio dell’aria più volte richiesto da La Spinosa;
·        un avvio parziale e confuso della raccolta differenziata porta a porta.

Insomma un curriculum da assessore all’ambiente che nulla ha da invidiare al suo predecessore geometra di opposta parte politica.

Un vecchio ambientalista dei Castelli ci insegnava che l’ambientalismo si fa soprattutto con le carte bollate. A quando la prima denuncia da parte dell’Assessore Ognibene per abusivismo edilizio ?

La Spinosa per l’Ambiente

Velletri, 21 aprile 2013

mercoledì 16 gennaio 2013

Alessio Ciacci, Personaggio Ambiente 2012, sabato a Genzano


Con la conferenza di sabato 19, che ha come ospite Alessio Ciacci, si chiude il ciclo di conferenze “Progetto Riciclo” organizzato da Differenziati – No Inceneritore con il Comune di Genzano.
L’Associazione di Velletri “La Spinosa” parteciperà a questa importante iniziativa che vede come protagonista un giovane Assessore all’Ambiente che ha saputo dare un grande impulso alla raccolta differenziata e ad altre iniziative rivolte a migliorare le condizioni del territorio, non solo all’interno del suo Comune, Capannori, ma anche a livello nazionale promuovendo l’Associazione Rifiuti zero che comprende oltre 70 Comuni per una popolazione di due milioni di abitanti.
La strategia introdotta da Ciacci non riguarda solo l’avvio di una seria differenziata Porta a Porta, ma anche un Centro di Riuso e Riutilizzo, l’applicazione della Tariffa Puntuali per i Rifiuti (in sostanza si paga quello che non si riesce a riciclare), una incisiva campagna di sostegno per l’utilizzo dell’acqua pubblica e dei pannolini per i bambini lavabili (non si ha l’idea di quanto incida nelle discariche il conferimento di questi rifiuti).
Se esperienze del genere erano già presenti in altre parti d’Italia, come in Trentino Alto Adige, Ciacci ha avuto la capacità di portare questi temi all’attenzione dell’intero Paese, al punto di essere convocato giorni fa al Ministero dell’Ambiente per illustrare le sue iniziative.
Noi abbiamo sostenuto Alessio Ciacci per la sua candidatura al Personaggio Ambiente 2012 in quanto riteniamo che sia un esempio estremamente valido di come si possa fare una buona politica per l’ambiente che riesce anche a dare lavoro e a far risparmiare i cittadini, nella convinzione che per fare l’Assessore all’ambiente bisogna amare l’ambiente. Sembrerebbe una constatazione ovvia, ma se guardiamo la nostra realtà, ci sembra un obiettivo molto lontano da raggiungere.

Velletri, 15 gennaio 2013

sabato 12 gennaio 2013

Aspettando i Pellegrini della Via Francigena del Sud


Martedì 8 gennaio abbiamo accompagnato Alberto Alberti, promotore ed organizzatore della Via Francigena del Sud, ad un incontro con il Vescovo di Velletri. Monsignor Apicella che ha mostrato il suo massimo interesse per questa iniziativa che si svolge da anni sul nostro territorio, apprezzando lo spirito e la finalità spirituale di ripercorrere il cammino dei fedeli nei secoli passati.
Partendo da Formia il percorso raggiunge Terracina, per poi proseguire sui Monti Lepini per scendere fino a Giulianello e da lì raggiungere Velletri, penultima tappa del cammino fino a Roma.
L'incontro è proseguito incontrando il Sindaco di Velletri che si è complimentato per il lavoro svolto ed ha dato la sua disponibilità ed il suo aiuto per il prosieguo dell'iniziativa.
La Spinosa segue da tempo gli amici del Gruppo dei Dodici che accompagnano pellegrini provenienti da ogni nazione, partecipando attivamente all’organizzazione ed all’accoglienza: iniziative come questa esaltano lo spirito di fratellanza e di solidarietà, aiutano al rispetto e all’amore per l’ambiente, valorizzano il territorio la sua cultura e le sue tradizioni.
Tra due settimane si svolgerà a Latina l'annuale incontro - assemblea del Gruppo dove verranno analizzati i progressi ed i traguardi raggiunti e verrà stilato un programma dell'attività per il 2013.

domenica 6 gennaio 2013

VELENO E CEMENTO


Ecco ciò che ci hanno dato in questi ultimi anni le diverse amministrazioni comunali che si sono avvicendate alla guida della città.
Acqua: una somministrazione di acqua “potabile” costantemente in deroga ai dettami della comunità europea. Una deroga che riguarda in particolar modo l’arsenico deriva dall’utilizzo di acqua fossile. Questo ciò che leggiamo dalla rete: “L'acqua fossile è contenuta in una falda acquifera bloccata nel suo acquifero per un periodo molto superiore al normale ciclo dell'acqua, restando negli strati acquiferi del sottosuolo per migliaia o addirittura milioni di anni. Quando i mutamenti geologici sigillano lo strato acquifero da ulteriori ricariche, l'acqua resta intrappolata all'interno e viene descritta come acqua fossile. Il metodo del carbonio-14 ha rivelato che alcune riserve d'acqua risalgono a 40.000 anni fa, prima dell'ultima glaciazione. Le falde acquifere di Ogallala negli Stati Uniti, e del Deserto libico sono le più conosciute riserve di acqua fossile. Si considera lo sfruttamento di questa acqua al pari di una industria mineraria, in quanto si tratta di una risorsa non rinnovabile. Un esempio di sfruttamento di tali falde è il progetto libico denominato Grande fiume artificiale (Great Man-made River), che ha lo scopo di convogliare acque fossili e renderle disponibili all'utilizzo umano, sfruttando un bacino sotterraneo di 35 000 km³ situato sotto il deserto del Sahara.”  Questo invece quanto viene riportato sull’arsenico: “Arsenico (As) Altamente tossico e promotore della cancerogenesi”. Stesso dicasi per la situazione del benzene nell’aria le cui ultime rilevazioni risalgono ormai ad una decina di anni. All’epoca la percentuale risultava di gran lunga oltre i limiti ammessi dalla legge, mentre manca totalmente la rilevazione ufficiale della presenza di polveri sottili.
Tutto l’inverso per quanto riguarda il cemento: un PRG proposto ed attuato dai diversi schieramenti in campo con la sola opposizione dell’Associazione ambientalista La Spinosa che presentò puntuali osservazioni. Al piano regolatore già prodigo di cubature spropositate frutto di errati calcoli di incremento demografico, hanno aggiunto ora con mirabile maestria ed efficienza, attraverso i famigerati “accordi di programma” ulteriori decine di migliaia di metri cubi di cemento che non fanno altro che peggiorare la situazione. Senza parlare poi dell'abusivismo edilizio diffuso, tollerato ed alcune volte persino giustificato e difeso, in una situazione di totale illegalità !
Insomma, due pesi e due misure: maestri nella cementificazione e somari nella tutela della salute dei cittadini.
Rete Beni Comuni Raffaele Marchetti