venerdì 25 febbraio 2022

IL GIOCO DEL NASCONDINO

 


Ancora sul restiling della piazza principale di Velletri

Ai nostri comunicati abbiamo ricevuto direttamente e indirettamente alcune legittime critiche che apprezziamo e che servono a costruire soluzioni alternative. Ringraziamo perciò cittadine e cittadini che, come sempre in qualche modo, affiancano ed aiutano La Spinosa nella sua lotta di difesa al territorio.

In maggioranza le osservazioni che ci sono state proposte, riguardano il degrado in cui è lasciata la pavimentazione di Piazza Cairoli: buche, dislivelli ripidi, avvallamenti, dossi, mancanza di sanpietrini, ecc … Insomma la solita incuria, la mancanza cronica di manutenzione che alla fine porta il cittadino a preferire il nuovo anziché la riparazione dell’esistente. D’altronde ben lo sappiamo che le manutenzioni, i piccoli lavori non sono ben remunerati e comunque portano meno profitto rispetto a nuovi manufatti e opere grandi. Sarà questa la motivazione ? Di certo osserviamo da decenni che sistematicamente quello che è un dovere dell’amministrazione (la manutenzione) viene abilmente dimenticata e, qualora viene effettuata, è annunciata con la fanfara come fosse un fatto eccezionale e non la normalità. Meccanismi perversi che spostano il consenso ed il pensiero dell’opinione pubblica. E tutto ciò si tramuta in voti che sono quello che effettivamente interessa a qualche politico. Questo ragionamento era stato fatto ad esempio per il parcheggio multipiano di Piazza Donatori di Sangue, per l’ex carcere, ecc …

Velletri non è una città con pochi anni di storia, di emergenze architettoniche ed archeologiche ce ne sono decine per non parlare del tombamento della linea ferroviaria, opera proposta e poi messa nel cassetto. Quello poteva davvero diventare un parcheggio gigantesco senza alcun prezzo paesaggistico.

Insomma ci si nasconde, non effettuando la manutenzione ordinaria per andare a tana e vincere il gioco spuntando il grande appalto con la soddisfazione dei cittadini dormienti.

La Spinosa per l’Ambiente

martedì 22 febbraio 2022

NON E' SOLO UN "SERCIO" !

 

Continuiamo la nostra critica ai progetti finanziati dal PNRR per un totale di 10 milioni di euro. Come la scorsa volta ci soffermiamo sul “restiling” di Piazza Cairoli e soprattutto della sostituzione dei sanpietrini, una pavimentazione che è un pezzo di storia di Velletri e che tanti appassionati e studiosi ne potranno comprovare la vetustà.

“La denominazione dell'attuale sampietrino nasce nel 1725, quando monsignor Ludovico Sergardi, prefetto ed economo della Fabbrica di San Pietro, dopo aver valutato le pessime condizioni in cui versava piazza San Pietro, percorrendo la quale, poco tempo prima, la carrozza che trasportava il papa si era quasi ribaltata, decise di lastricare la piazza con i caratteristici blocchetti di leucitite, una roccia eruttiva tipica delle zone vulcaniche laziali.” (Wikipedia) Ecco dunque la nascita del sanpietrino, circa 300 anni orsono, che seppur avviene a Roma in piazza San Pietro (di qui il suo nome), ha le sue radici ai Castelli Romani dove la leucitite si estraeva.

“sampietrino (o sanpietrino) s. m. [dal nome dell’apostolo e, rispettivam., della basilica e della piazza di S. Pietro a Roma …. Elemento lapideo di leucitite, a tronco di piramide a base quadrata, usato a Roma per la pavimentazione di varie strade urbane e, fra l’altro, della piazza S. Pietro.” (Treccani)

Questo il paragrafo da un sito che si interessa anche di architettura. “ATTRAVERSO I SECOLI - L’eccellenza e le potenzialità dei sanpietrini - Ogni materiale che viene impiegato in una costruzione si deve adattare al luogo e all'ambiente in cui questa viene realizzata. In molti luoghi la scelta ideale è il sanpietrino. …. I sanpietrini, grazie al tipo di materiale e alle sue caratteristiche, sono da secoli tra i materiali più apprezzati per varie tipologie d'opera. Sono molto diffusi in Italia, ma praticamente vengono utilizzati in tutto il mondo per le eccellenti caratteristiche che li contraddistinguono. …. I sanpietrini sono composti di porfido, un materiale naturale al 100%. …. Non a caso sono l'ideale sia per contesti di traffico pedonale, che per il transito di automobili e mezzi più pesanti. …. La sigillazione avviene attraverso diversi metodi come quello classico che prevede di più cemento o come l'uso di sabbia semplice, scelta sicuramente più ecologica. …. Versatilità, resistenza e bellezza: un materiale per sempre. Il porfido con il quale è realizzato è un materiale naturale, molto sostenibile. Produrlo produce pochissime emissioni e non rilascia una volta installato gli stessi componenti inquinanti, tipici dell'asfalto e del cemento. Grazie a questo prodotto, il terreno respira favorendo la corretta areazione in diversi contesti meteorologici. Uno dei motivi per cui i sanpietrini sono utilizzati da secoli è la loro resistenza agli agenti atmosferici e al carico che riescono a sopportare. …. E' un materiale eccelso, che arricchisce gli spazi e valorizza gli ambienti, non necessitando di particolari attenzioni. …. Per questo ragioni i sanpietrini sono da secoli uno dei componenti edilizi più apprezzati, testimonianza di culture differenti, storia e bellezza.” (inarchedu.it)

Ed ecco quindi ciò che andiamo a lasciare con una scelta sbagliata dal punto di vista storico, economico ed ambientale.

Insomma, come dicevamo all’inizio, non è solo un “sercio”.

La Spinosa per l’Ambiente

giovedì 17 febbraio 2022

L'iperbole del nulla !

 


Abbiamo letto con attenzione e riletto, con altrettanta attenzione, l’articolo che segue fedelmente - la descrizione del lavoro che si intende svolgere nella piazza Cairoli e riportato nel progetto “Il Levante sostenibile: Porta Ginnetti”-. Una sequela di ovvietà e nullità, un continuo blablabla, un non sense che inorridisce e altera il sistema nervoso già messo a dura prova negli anni precedenti dalle diverse amministrazioni che si sono succedute a Velletri.


Ma cerchiamo di dare un ordine al nulla assoluto.

Si critica giustamente le “ricostruzioni frettolose (nel dopoguerra) che non hanno saputo in alcun modo costruire il nuovo partendo dalla lettura, dall’ascolto e quindi dalla reinterpretazione dell’antico”. Bene, anzi benissimo direi ma, purtroppo, lor signori stanno facendo la stessa cosa: Parcheggi multipiano, passerelle avveniristiche modello Paperopoli ed in ultimo proprio il disfacimento di Piazza Cairoli, sostituendo gli storici sanpietrini con una pavimentazione sicuramente inappropriata e di cui nel documento non si parla affatto (tranne nella stima dei costi € 449.000). Insomma una vera schifezza al pari dei palazzi costruiti nel dopoguerra, appunto, che hanno sostituito lo storico Palazzo Ginnetti, la cui distruzione non è “avvenuta durante l’ultima guerra mondiale”, come erroneamente scritto nel documento ufficiale ma successivamente, proprio GRAZIE a quelle “ricostruzioni frettolose” … Un vero delitto.

Sulla pedonalizzazione della piazza di certo non abbiamo nulla da obiettare, ma per farla non era necessario tutto questo stravolgimento e conseguente impegno economico (€ 1.000.000). Sarebbero bastate regole, controllo che le stesse venissero rispettate, un adeguato arredo urbano e qualche albero in più, visto che questa amministrazione non è poi così prodiga nel piantarli.

La Spinosa per l’Ambiente