lunedì 29 giugno 2009

Via Mattoccia: i cittadini protestano per l'assurdo scempio !

I cittadini di Via U. Mattoccia protestano per lo scempio ambientale perpretato dalla ditta costruttrice del nuovo condominio Parco Circe. Già da alcuni mesi il Circolo La Spinosa ha richiesto al Comune la documentazione inerente la nuova costruzione ma, tanto per cambiare, nulla è stato risposto ! Questo è il frutto di una scellerata politica del territorio che si è espressa "al meglio" con una variante al P.R.G. voluta da entrambe gli schieramenti politici, ai danni di tanti cittadini ed a beneficio dei soliti noti. L'orribile costruzione in oggetto è figlia di tale manovra urbanistica che, a macchia di leopardo, sta distruggendo gran parte del territorio di Velletri. In pochi all'epoca abbiamo avanzato osservazioni in merito che, purtroppo solo parzialmente, sono state recepite dalla Regione Lazio. Una opposizione più partecipata avrebbe forse dato migliori risultati. Ora i Signori del Cemento se la caveranno con qualche decina di € di multa ... Stanno costuendo una città da cui fuggire, un dormitorio della Capitale ... Prossime tappe l'Ex Carcere ed il parcheggio di Piazza Donatori del Sangue ! Non aspettiamo di non poter più vedere l'orizzonte, FERMIAMOLI PRIMA !
Foto su "Immagini Spinose" sul fondo della home page.

Il Parco per il futuro di Velletri


Pubblichiamo qui di seguito un testo per il quale stiamo raccogliendo adesioni.

Finalmente un’istituzione si occupa del futuro di Velletri: il Parco dei Castelli Romani ha adottato il Piano di Assetto, uno strumento fondamentale per il governo del territorio di tutti i Castelli Romani.
Atteso da decenni, il Piano è il frutto della nuova gestione dell’Ente, che in poco più di un anno di lavoro ha sottoposto all’assemblea dei sindaci una solida proposta di gestione territoriale, in una prospettiva sovracomunale e con una strategia di riduzione degli impatti ambientali e di valorizzazione delle ricchezze territoriali, così abbondanti anche a Velletri.
Il Piano di Assetto serve proprio a questo, a garantire il mantenimento dell’identità territoriale, tremila anni di gloriosa storia veliterna non possono certo finire nella prospettiva di diventare una “favela” di Roma, futuro al quale la città sarebbe destinata se si seguissero i progetti di quegli speculatori che mandano avanti gli ultimi, ma rumorosi, cacciatori rimasti. Chiunque conosce la caccia sa che sparare tra le case, come potrebbe avvenire oggi se l’Artemisio non fosse in un’area protetta, non è cacciare. Agitare arcaiche esigenze venatorie serve solo a creare i presupposti per uscire dal parco e trasformare nel tempo quei boschi in terreni edificabili.
La qualità della vita dei cittadini veliterni è garantita anche dai boschi: l’aria che respiriamo, la bontà del cibo, la bellezza del paesaggio, tutte caratteristiche che rendono Velletri unica. Tutelarli equivale a conservare un patrimonio collettivo, un capitale sociale, una storia millenaria, che sono l’essenza stessa della nostra città.
Per mantenere la ricchezza del nostro futuro dobbiamo mettere a frutto le nostre risorse ambientali, senza intaccare le loro capacità di rigenerarsi.
La presenza di un Ente sovracomunale come il Parco dei Castelli Romani, non sottoposto al ricatto elettorale della speculazione, può garantire il futuro della città per il bene di tutti, compresi gli amministratori comunali che saranno così sollevati dal dovere di dire qualche no pesante.
Per salvaguardare il nostro territorio chiediamo che il Comune di Velletri si impegni attivamente per una celere approvazione del Piano di Assetto e che si superino tutte le resistenze messe in atto dagli speculatori, travestiti da cacciatori.

domenica 28 giugno 2009

Velletri su "Il Sole 24 Ore"


Grazie alla presentazione della Carta Archeologica, sulla edizione di domenica 21 giugno nell’inserto del noto quotidiano nazionale, si parla della nostra città.
La recensione a cura di Paolo Liverani nell’inserto dedicato ad arte e cultura (pag. 44) viene dato ampio spazio all’opera di Manlio Lilli. Non mancano i cenni ad una “ricostruzione palazzinara, che ha fatto danni pari a quelli della guerra, deturpando definitivamente il nobile borgo” e ad un enorme lavoro il cui “valore può essere sintetizzato in due parole chiave: conoscenza e tutela”. Importante la sottolineatura riguardo a “l’unico strumento che permetta di fare una progettazione intelligente e lungimirante sul territorio, alla ricerca di uno sviluppo che per quanto possibile si armonizzi con un patrimonio inscritto nelle colline e nelle vigne”.
Al Circolo La Spinosa certe affermazioni scritte da un giornale così prestigioso non possono che far piacere, riscontrando unità di vedute riguardo alle tematiche della conservazione delle ricchezze storiche archeologiche del nostro territorio.

mercoledì 24 giugno 2009

Rigurgiti contro Natura

E’ difficile continuare a scrivere ancora sul Parco dei Castelli Romani, sul suo Piano d’Assetto e sulla sua Perimetrazione. Sono passati 25 anni dall’istituzione dell’Area Protetta che ci piace ricordare è stata di Iniziativa Popolare, richiesta cioè dai cittadini stessi, una delle poche in Italia. Ci dispiace essere ripetitivi ma, sembra che alcune cose non possano e non vogliono essere capite.
Crediamo sia inutile ricordare che l’area contesa è già regolamentata da leggi che escludono assolutamente che gli abusi edili commessi, non saranno mai sanati. Ora la “colpa” di questo mancato condono lo vogliono addossare all’Ente Parco. Chi gioca su questa bugia lo fa per chiari motivi personali e professionali: hanno promesso condoni e presunte regolarizzazioni che mai verranno concesse ed hanno poi addossato le presupposte ed inesistenti colpe al cosiddetto “ampliamento” del Parco. Sarebbe meglio tornare indietro di qualche anno. Il perimetro istitutivo comprendeva il territorio comunale nella sua interezza ovvero fino ad Aprilia. Quello erroneamente ed ufficialmente richiesto da maggioranza ed apposizione al primo consiglio comunale nel 2008 dell’era Servadio, una enorme gaffe politica frutto dell’ignoranza. Poi arrivò quello provvisorio che lo riduceva fino ad arrivare a circa 8000 ettari. Studi e ricognizioni hanno poi definitivamente stabilito la perimetrazione a circa 12.000 ettari comprendendo, giustamente, gran parte delle aree boscate ed includendo nella cosiddetta Area Contigua le zone urbanizzata più a ridosso dell’area protetta. Si attuava così la cosiddetta “zonizzazione”, comune a tutte le aree protette (Parchi Nazionali, Regionali e Zone …..), che vede aree diverse più o meno tutelate a seconda della tipologia del territorio interessato. Tale perimetrazione è già stata oggetto di discussione e di giudizi amministrativi che, puntualmente, hanno confermato attraverso le sentenza del T.A.R. del Lazio, la legittimità di tali confini.
E’ legittimo che qualcuno non sia d’accordo e che manifesti il suo disappunto anche se anacronistico, ci spiace sottolineare al contrario la posizione di quei partiti e coalizioni politiche che un tempo promossero l’istituzione del Parco stesso ed ora, probabilmente alla rincorsa di una manciata di voti, hanno cambiato totalmente idea.
C’è il solito tormentone poi del “carrozzone politico” che ha solo dato qualche decina di posti di lavoro agli amici degli amici e non ha fatto altro. Crediamo che ciò sia ingiusto nei confronti di chi ha superato un concorso pubblico e si adopera quotidianamente nella difesa del territorio. Tra l’altro ricordiamo che alla guida del Parco si sono alternate giunte di centro sinistra e centro destra: questa accusa è perciò un boomerang. A questo aggiungiamo inoltre un ostruzionismo di base che a da sempre accompagnato le iniziative del Parco, un ostruzionismo che non ha fatto decollare un ente pubblico che può far tanto non solo per la conservazione ma anche per lo sviluppo economico della zona. Attraverso l’Ente è infatti possibile ad accedere a fondi europei dedicati che in altra maniera non si potrebbe ottenere.
Non ci meravigliamo di una manifestazione popolare che ha più il carattere folkloristico che popolare, testimonianza di un passato che non è più. Centinaia sono le indicazioni che il futuro del nostro pianeta passa attraverso la difesa del territorio. Non citiamo le associazioni internazionali come WWF o Green Peace ma l’ONU, i cui documenti prodotti dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) sono consultabili in lingua italiana su internet. Si parla di cambiamenti climatici e biodiversità, ne consigliamo una attenta lettura a politici ed amministratori passati, presenti e futuri, che, tranne qualche rara eccezione, ne sono completamente a digiuno. La difesa del Pianeta inizia dalla propria terra, buona lettura !

Finalmente il PIano di Assetto del Parco dei Castelli Romani

Il Parco Regionale dei Castelli Romani è stato istituito venticinque anni fa (1984), ma ha avuto una gestazione difficile e controversa, per definirne la perimetrazione sono state necessarie due adozioni commissariali, la prima nel 1995 (adozione del commissario La Presa), la seconda nel 1998 ad opera di un commissario “ad acta” (Ravaldini).
La perimetrazione rispetta lo scopo fondamentale della legge istitutiva che è quello di tutelare l’ integrità delle caratteristiche naturali e culturali del vulcano laziale: questo è il motivo per cui sono compresi anche i centri storici, che prima o poi andranno valorizzati e restaurati.
Fino ad oggi mancava un piano di assetto che è lo strumento cardine per la gestione urbanistica del parco: l’ incarico per la redazione del piano d’ assetto o meglio per l’ adeguamento alla legge regionale 29/97 (legge regionale delle aree protette) è stato conferito all’ Ing. Berdini nel 2001, dopo vicende alterne il consiglio direttivo del parco ha adottato tale strumento urbanistico il 21 maggio 2009.
I cittadini dei Castelli hanno atteso venticinque anni l’ adozione del piano di assetto, un atto dovuto per legge, che avrebbe dovuto essere approvato diciotto mesi dall’ insediamento degli organi di gestione.
In questi venticinque anni le amministrazioni comunali hanno perseguito politiche di espansione edilizia, mostrandosi incapaci di elaborare piani alternativi di sviluppo e compromettendo purtroppo ampie zone, nello stesso arco di tempo ci sono stati anche tre condoni edilizi che hanno ulteriormente alimentato l’ edilizia abusiva persino su terreni demaniali.
Oggi gli spazi verdi da salvaguardare sono ridotti ad aree residuali e il piano d’assetto adottato è un piano modesto rispetto alle aspettative del comitato promotore che ha operato agli inizi degli anni ottanta, ma almeno tutela oggi quello che è rimasto.
Il consiglio direttivo del parco ha adottato anche il regolamento delle attività compatibili con la gestione del parco che va ad aggiungersi al regolamento delle attività nei bacini lacuali.
Ora il parco dispone degli strumenti per il suo funzionamento, certo rimane l’ amara considerazione che per fare tutto ciò sono stati necessari venticinque anni, ciò la dice lunga su un’ intera classe politica che ha amministrato i comuni dei Castelli in questi anni.
Con questi atti si sono definiti i contenuti all’ interno dell’ area protetta: ora si apre la fase della gestione, del controllo del territorio e dello sviluppo delle opportunità.
Per fare ciò è necessario che gli amministratori sappiano mettersi in rete per accedere ai fondi europei in particolare quelli destinati al restauro dei centri storici nelle aree protette.

Italia Nostra – Castelli Romani
Alternativamente
Picchio Rosso
La Spinosa per l'Ambiente 24/06/2009

lunedì 22 giugno 2009

Acqua Pubblica

Pubblichiamo volentieri una lettera aperta del Comitato Acqua Pubblica Velletri:

Al signor Sindaco del Comune di Velletri
Fausto Servadio
E p.c.
Al Presidente del Consiglio comunale di Velletri
Giuliano Cugini
Agli organi di stampa
LETTERA APERTA
Oggetto: iter discussione deliberazione d’iniziativa popolare su servizio idrico integrato presentata al consiglio comunale di Velletri il 23 aprile 2009 ai sensi dell’articolo 9 dello statuto comunale
Gentile Sindaco,
in qualità di comitato promotore della proposta di delibera popolare in oggetto, sottoscritta da 900 elettori del Comune di Velletri, Le scriviamo per esprimere la nostra preoccupazione in relazione all’iter consiliare previsto per i prossimi giorni.Il tema del progetto di delibera è sicuramente delicato e di estrema attualità. Come lei saprà la zona dei Castelli romani soffre ormai da diverso tempo una costante emergenza idrica, legata sia alla quantità sia alla qualità dell’acqua per uso umano. A Velletri – città maggiormente colpita dall’emergenza e sottoposta a turnazioni che comportano interruzioni del flusso idrico nel centro della città anche per 18/19 ore giornaliere – si è costituito all’inizio del 2008 un comitato spontaneo di cittadini che ha promosso la presentazione di una deliberazione d’iniziativa popolare per l’avvio nell’immediato futuro di un consorzio pubblico di bacino per la gestione del sistema idrico integrato. Tale iniziativa nasce anche dalla consapevolezza che la questione dell’acqua nel territorio della provincia di Roma sarà sempre più delicata e dalla convinzione che solo il reale esercizio del “controllo analogo” sul SII da parte dei Comuni potrà evitare il disastro ambientale, sanitario e sociale che potrebbe derivare dal perdurare dell’emergenza idrica. Riteniamo, infatti, che gli investimenti che sono stati previsti nel piano d’ambito dell’Ato 2 – che ha affidato la gestione ad Acea Ato 2 Spa – sono fortemente inadeguati, anche a causa della gestione industriale del SII, che è contrario – per la sua natura privatistica - al principio stabilito dal trattato di Lisbona dell’Unione europea, ovvero che l’acqua è un bene privo di rilevanza economica.La discussione del progetto di delibera – sommariamente esposto – riveste dunque un’importanza fondamentale per il futuro della città di Velletri e il fatto che sia stato proposto direttamente dai cittadini in maniera trasversale, al di fuori della dialettica partitica, rende, a nostro giudizio, particolarmente importante la serenità del Consiglio comunale e l’imparzialità della Presidenza dello stesso.Purtroppo ci troviamo di fronte al rischio di non avere le dovute garanzie in questo senso. A due mesi dal deposito della proposta (che secondo lo statuto comunale di Velletri dovrà essere esaminata dal Consiglio entro il 23 luglio) non ci è stato ancora comunicato il calendario delle audizioni in commissione da noi richieste, né la data prevista per la discussione. Ci risulta in tal senso che la proposta non sia ancora stata distribuita ai consiglieri o discussa in conferenza dei capigruppo. Nonostante questo, nei giorni scorsi abbiamo letto con preoccupazione una dichiarazione del Presidente del consiglio comunale di Velletri che avrebbe affermato che “la proposta del comitato per l’acqua pubblica verrà respinta dal consiglio comunale”. Tale dichiarazione è stata riportata dal quotidiano Nuovo oggi castelli il 16 giugno u.s. e dal settimanale Artemisio il 20 giugno u.s. . Per completezza dell’esposizione aggiungiamo che il Presidente del consiglio ha smentito parzialmente quanto riportato da Nuovo oggi castelli (per inciso non è stata invece smentita l’affermazione “quella del comitato acqua pubblica è tutta una storia inventata” e la difesa incondizionata dell’attuale gestore Acea Ato 2 Spa). Ci sembra dunque decisamente irrituale un intervento nel merito del Presidente del consiglio comunale di Velletri, fatto, poi, prima della valutazione delle commissioni e della riunione dei capigruppo, senza che i consiglieri abbiano ancora avuto la possibilità di analizzare nel dettaglio la relazione presentata e senza l’audizione del primo firmatario.Ci ha poi particolarmente preoccupato il clima dell’ultimo consiglio comunale che ha discusso la proposta d’iniziativa popolare per l’istituzione del difensore civico. L’iniziativa diretta dei cittadini – prevista dal TUEL e regolamentata dallo statuto comunale – è un momento supremo della democrazia, che fa crescere la città. E’ quindi assolutamente da biasimare il comportamento tenuto da parte di alcuni consiglieri comunali.Le chiediamo quindi un intervento diretto per riportare un clima di serenità nel dibattito, senza posizioni precostituite, garantendo un iter consiliare basato sul rispetto rigoroso delle regole, anche a garanzia dei 900 cittadini sottoscrittori della proposta d’iniziativa popolare sul sistema idrico integrato.
Cordialmente,
-- Comitato Acqua Pubblica Velletri
acquapubblicavelletri@gmail.com
comitatoacquavelletri.blogspot.com

mercoledì 17 giugno 2009

RADICI ED ALI !

PRESENTATA LA CARTA ARCHEOLOGICA DI VELLETRI
Una partecipazione senza precedenti quella riservata alla presentazione del lavoro di Manlio Lilli. La sala Micara gremita, ha lasciato piacevolmente stupefatti gli stessi relatori che hanno commentato positivamente la massiccia affluenza, un pubblico composto non solo da addetti ai lavori e rappresentati della politica ma, semplici cittadini orgogliosi di un’opera che dà finalmente lustro alla città ed alla propria storia. L’impeccabile organizzazione dell’AIV, capitanata da Sportelli e sponsorizzata dal Gruppo Di Silvio ha fatto da cornice all’evento. Una presentazione ottimamente gestita da Tiziana Mammucari di Radio Antenne Erreci, ha avuto in apertura l’intervento quanto mai inaspettato che gradito di Mons. Apicella che ha sottolineato l’importanza per un enorme opera che aiuterà a valorizzare, apprezzare e difendere il patrimonio archeologico di Velletri, una “terra che può dare ancora tanto se debitamente amata”. Interessante anche l’intervento di Paolo Di Silvio che ha affermato che “la Cultura è patrimonio di tutti e parte integrante del tessuto sociale”. Il contributo è continuato sottolineando l’importante ruolo storico archeologico di Velletri e la naturale “opportunità per l’economia della nostra città attraverso la promozione di itinerari archeologici collegati a quelli eno-gastronomici”. Un importante accenno alla devastazione di un territorio meraviglioso come quello di Taranto, avvelenato dalla diossina delle industrie è un monito che non deve essere dimenticato. Attraverso invece “dinamiche virtuose” si può scoprire ed utilizzare il nostro “oro nero”: la nostra storia.Nicola Colicchi, presidente della Compagnia delle Opere ha effettuato un excursus collegato alle problematiche inerenti l’imprenditoria.Il Prof. Marco Nocca ha tracciato un quadro dell’opera iniziata nel 1997 sulle tracce dei patrimoni dispersi. La ricognizione di un territorio vastissimo (152 Kmq) è stata effettuata al 76% sconfinando anche in altri comuni limitrofi, è stata realizzata tra mille difficoltà sia burocratiche che pratiche. Sottolineando inoltre la visibilità avuta dall’amministrazione comunale come sponsor dell’opera, il lavoro ha assunto un valore aggiunto essendo stato effettuato non in team ma unicamente dall’autore. Nocca suggerisce inoltre gruppi ed associazioni a richiedere il vincolo archeologico in particolare per l’area di Troncavia (Via della Pallade) a tutt’oggi non tutelata. In conclusione la citazione di Goethe che, riconoscendo il ruolo centrale dell’educazione nei nostri giovani, auspicava per loro “radici ed ali”.Conclude la presentazione il Prof. Coarelli che movimenta il suo intervento con digressioni e considerazioni di diversa natura ma sempre inerenti l’argomento. Esordisce con un positivo giudizio sull’evento che unisce imprenditori e studiosi e con l’ammirazione per un’opera così vasta. Un’opera che va a colmare una lacuna che fino ad ora ha portato a contrasti di varia natura tra esigenze di conservazione ed espansioni edilizie. La necessità perciò di regole (PRG) e strumenti che facciano finalmente funzionare le sovrintendenze spesso non in grado di attuare le leggi di tutela, neanche quelle del 1939. Partendo poi dal concetto fondamentale che “i beni culturali sono di tutti”, essi non possono in alcuna maniera essere privatizzati né, tantomeno, gestiti da privati. Passando al lato più specifico dell’opera, Coarelli ha dato un cenno su alcuni punti interessanti che sicuramente faranno discutere, ad iniziare dall’origine etrusca e non volsca della città di Velletri, alla massiccia presenza fenicia ed alla certezza della nascita di Cesare Ottaviano Augusto a Roma. Esprimendo ancora gratitudine a Manlio Lilli, il professore si è accomiatato ricordando che non esiste una storia meno importante ed una storia più importante. Un lungo applauso da parte della platea ha sottolineato l’apprezzamento per questo intervento ed ha annunciato quello finale dell’autore. Manlio Lilli dopo una serie di dovuti ringraziamenti, a cominciare dall’ex Sindaco Cesaroni, all’ex assessore Sorrentino ed ovviamente all’Associazione Imprenditori Veliterni nella persona del suo presidente Sportelli, ha tenuto a sottolineare che non si trattava di una brutta copia di una presentazione già effettuata ma di un’importante momento per la città per la promozione di un libro utile alla pianificazione ed alla salvaguardia del territorio. Necessarie alcune puntualizzazioni da parte dell’autore sul lungo e tortuoso iter che hanno preceduto la pubblicazione della Carta Archeologica. Non di poco conto la notizia che alla Biblioteca Comunale, dopo mesi dalla pubblicazione, non sia ancora disponibile una copia del volume. Qualche cenno ai problemi di carattere oggettivo sulle ricognizioni effettuate in un territorio altamente urbanizzato, in fossi che “tracimano”, combattendo spesso con la diffidenza dei cittadini ma altrettanto spesso accolto con un bicchiere di vino o addirittura un piatto di spaghetti ! Ma le difficoltà incontrate, anche di carattere burocratico, sono state superate grazie anche ai sentimenti di affetto che legano l’autore a questa terra. Non manca la sottolineatura per l’incredibile assenza del patrocinio comunale. Il tomo, frutto di una operazione culturale maturata dopo il Convegno sulla Pallade e la mostra sulla Collezione Borgia, ha la finalità di creare la conoscenza del passato perché solo dalla conoscenza appunto, si può attuare la tutela.Un ottimo rinfresco organizzato sempre dall’AIV ed offerto dallo sponsor, è stato offerto nella rinnovata Sala del Refettorio di S. Clemente.
Fin qui la cronaca di una importante giornata per la città di Velletri. La Spinosa non può che augurarsi che questo fondamentale studio sul territorio venga utilizzato per la tutela dello stesso. Auspichiamo che in un quanto mai vicino futuro, le memorie storiche non vengano ricordate solo sui libri perché distrutte o nascoste ma vengano rese fruibili a tutti. Sovrintendenza ed Amministrazioni Comunali non si sono certo distinti per un lavoro di conservazione dei siti archeologici e delle memorie storiche ancora presenti. Un caso su tutti è l’esempio del sito archeologico di Sole Luna situato a ridosso dell’omonima scuola con una situazione grottesca che ha visto mal figurare tutti gli attori della vicenda ed il cui risultato è sotto gli occhi di tutti !

giovedì 11 giugno 2009

Carta Archeologica di Velletri




Domenica 14 giugno 2009 alle ore 10.00 presso la Sala Refettorio del Museo Diocesano di Velletri, verrà presentata la Carta Archeologica di Velletri. L’opera del Prof. Manlio Lilli verrà presentata dal Prof. Marco Nocca (Accademia delle Belle Arti di Roma) e dal Prof. Filippo Coarelli (Università degli Studi di Perugia). Interverranno inoltre il Dott. Paolo Di Silvio (AIV – Compagnia delle Opere) ed il Dott. Nicola Colicchi (Presidente Compagnia delle Opere di Roma e del Lazio), modera Tiziana Mammucari di Radio Antenne Erreci. Il testo, frutto di anni di lavoro, è stato pubblicato nel 2008 dalla prestigiosa casa editrice L'ERMA di BRETSCHNEIDER , nella collana Bibliotheca Archeologica, 43 e si compone di 1340 pagg. Sponsorizza l'evento il Gruppo Di Silvio.

lunedì 1 giugno 2009

I nemici del Parco dei Castelli


"PE LE GUARDIE PARCO VI UCCIDO A TUTTI".
La foto è eloquente, si riferisce al recente atto di vandalismo compiuto all'interno del Rifugio Forestale dell'Artemisio. L'evidente minaccia scritta su una lavagna, riconduce la devastazione compiuta, alle frange estremiste che si sono sempre opposte al Parco dei Castelli. Nessuno può dimenticare l'incendio che 10 anni fà distrusse decine e decine di ettari del bosco del Monte Artemisio, rivendicato dalla stessa fazione. Una opposizione miope e violenta, figlia di una diffusa disinformazione. Crediamo e speriamo che sia il tempo di riconoscere nell'area protetta una occasione di sviluppo ecocompatibile e che si termini la propaganda falsa, retrograda ed ottusa.
Altre foto sono su Immagini "Spinose" in fondo alla home page del nostro sito.