domenica 4 ottobre 2009

Messina, l'abusivsmo che uccide


A pochi giorni dall’aver ascoltato per l’ennesima volta, la difesa d’ufficio se non l’esaltazione dell’abusivismo edilizio da parte del geometra Francesco Nardini e del cacciatore Leonello Caponera, ecco purtroppo arrivare l’ennesimo disastro frutto dello scempio del territorio.
Due i discorsi da affrontare: l’estremizzazione degli eventi atmosferici (cambiamenti climatici) ed il dissesto idrogeologico causato da uno scellerato utilizzo del territorio.
Riguardo al primo argomento è superfluo ricordare l’ultimo appello del Presidente dell’ONU che richiedeva un rapido intervento alle più grandi nazioni industrializzate “prima che sia troppo tardi”. Il Protocollo di Kioto (riduzione emissioni CO2) è un accordo internazionale che ancora deve essere sottoscritto e di conseguenza applicato da tutti. In particolare India, Cina ed USA sono le nazioni che producono più anidride carbonica e solo ora accennano ad un timido avvicinamento alle politiche in favore dell’ambiente.
Buco dell’ozono, effetto serra, aumento della temperatura, diminuzione dei ghiacci ai poli e dei ghiacciai sulle catene montuose, intensificazione delle precipitazioni piovose in brevi periodi dell’anno, diffusione del clima tropicale, ecc … Questi i frutti di una nefasta semina che non rispetta la Terra.
Sul secondo argomento crediamo sia necessario sottolineare le parole della più alta carica della Repubblica Italiana. Nessuno potrà dimenticare ciò che ha detto il Presidente Napolitano che, commentando la prima relazione del responsabile nazionale della Protezione Civile sottolineava “ … Un diffuso dissesto idrogeologico in gran parte causato dall’abusivismo edilizio … ” ed ancora “ … piuttosto che in grandi opere faraoniche … si investa per garantire la sicurezza, oppure si potranno avere altre sciagure”. Trattandosi di Messina è ovvio pensare al famigerato Ponte sullo Stretto, senza tralasciare la TAV collegata all’alta velocità ed alle varie infrastrutture appunto faraoniche, che vengono sbandierate in questi ultimi anni dal governo centrale e da quelli regionali e comunali.
Non sono bastati disastri e stragi causati da simili eventi nel corso degli ultimi decenni. Ricordiamo il Piemonte, Firenze, Sarno, Stazzema, Soverato. Tutti eventi sicuramente di carattere straordinario ma strettamente collegati ad una criminale politica del territorio.
Ed è questa politica che ha regnato a Velletri per decenni. Sopportata, fiancheggiata, coperta, giustificata, tollerata è una pratica urbanistica diffusa sul nostro territorio che non tiene conto di nulla: ampiezza dello stesso, vicinanza dei fossi, assenza di canali di deflusso delle acque. Nulla ha fermato e ferma gli abusivi la cui “necessità” supera sempre di gran lunga i 200 mq con annesse piscine e campi da tennis !
Le connivenze, la mancanza di una politica del territorio e di veri e severi controlli, ha portato a tutto ciò.
Non è raro assistere a Velletri ad allagamenti di strade intere o vederne altre che si trasformano in torrenti.
E dunque cos’è più importante: la cosiddetta “necessità” o la sicurezza ?

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