sabato 25 ottobre 2008

SI AL RECUPERO, NO ALLA DEMOLIZIONE

In riferimento al paventato progetto di demolizione e ricostruzione dell’edificio “ ex carcere” sito in Piazza Cesare Ottaviano Augusto, si è costituito in data 22 ottobre 2008 il Coordinamento “Salviamo Castello”.
Questa iniziativa scaturisce da una serie di considerazioni che hanno unito Cittadini, Partiti ed Associazioni diverse per salvaguardare un bene comune.
Il progetto presentato, che sarà sottoposto all’approvazione del Comune il prossimo 30 ottobre c.a., sembrerebbe ignorare o travisare alcuni importanti disposizioni della legge 22 giugno 1997 n°26 in base alla quale lo stesso sembrerebbe essere stato redatto.
L’art. 2 comma 1 della legge sopraindicata recita: “Il progetto integrato consiste in un progetto operativo complesso, di interesse pubblico, con rilevante valenza urbanistica ed edilizia…”
Si contesta che l’interesse pubblico di cui alla legge, nel caso specifico, abbia poca rilevanza rispetto alla notevolissima operazione commerciale a vantaggio di un singolo con la realizzazione di ben 78 unità abitative; quale è il vantaggio per la comunità?
I nostri amministratori hanno considerato l’enorme problema che questa operazione creerebbe in considerazione della circolazione dei mezzi meccanici, della costruzione del mega-condominio e quant’altro in un centro storico già di per sé stesso al limite del collasso, nonché il notevole aumento del traffico veicolare connesso prima e dopo la costruzione dell’edificio?
Si contesta anche la “rilevante valenza urbanistica ed edilizia” riferita al comma della legge sopraindicata, poiché, la struttura che andrebbe a sostituire l’attuale, stravolgerebbe l’originaria e non si integrerebbe minimamente con il contesto architettonico rinascimentale di una delle poche piazze salvate dalla ricostruzione senza regole dopo le distruzioni belliche.
Inoltre in riferimento all’art. 2 comma 3/d che disciplina “parti di centri urbani con forti fenomeni di congestionamento” , il progetto andrebbe ad aggravare la già precaria viabilità del centro storico, sia in fase di ricostruzione dello stabile, sia nella successiva fase abitativa del mega-condominio.

Oltre alle tematiche sopra elencate e alle forti motivazioni ambientali e architettoniche riportate precedentemente, vengono completamente ignorati aspetti a cui organi competenti (Regione, Soprintendenza Beni Archeologici e Monumentali, Genio Civile) potrebbere, a ragione, proporre opposizione:
Archeologici, perchè la zona in questione corrisponde all’ antica Arx Veliterna, mai soggetta a scavo sistematico che potrebbe riservare delle grosse sorprese stando a quello che scrive a proposito della zona di Castello lo storico veliterno Landi nel 1564 “…vi si vedono bellissime vestigii di antichità” nonchè altri storici,
Geologici, per la realizzazione di 4 piani interrati per i quali non ci risulta che sia stato effettuato un esame geologico e che difficilmente potranno essere realizzati nella loro totalità,
Storici, per la demolizione di un edificio costruito nel 1867 dal Governo Pontificio e terminato nel 1870 dal Governo Italiano come riportato da Augusto Tersenghi su “Velletri e le sue contrade” (pag.89) e, per più di 100 anni ha ricoperto una funzione pubblica.
Il Coordinamento “Salviamo Castello” chiede, alla luce di quanto esposto, che il progetto tal quale in esame, venga respinto e che lo stabile venga recuperato fatti salvi i vincoli urbanistici e storico-ambientali eventualmente presenti.

Velletri 22 ottobre 2008

Coordinamento "Salviamo Castello"

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