giovedì 20 agosto 2009

Natura fa rima con Cultura


Quando lo spettacolo è a impatto zero

Nella singolare cornice dell’anfiteatro del Rifugio Forestale dell’Artemisio, si è svolta l’iniziativa promossa dall’Associazione 202020, da La Spinosa per l’Ambiente e con il contributo dell’Associazione Velletri a 5 Stelle. L’eloquente titolo Natura fa rima con Cultura ci conduce immediatamente al messaggio lanciato con l’occasione: spettacolo e cultura a impatto zero. Zero amplificazione, zero illuminazione, zero energia elettrica impiegata. Natura e cultura, un binomio inscindibile che La Spinosa lanciò nel 2005 durante la prima edizione di Festa per l’Ambiente. Un binomio che domenica scorsa si è concretizzato attraverso una kermesse che ha visto esibirsi su un insolito palcoscenico, attori di diverse materie artistiche.In un’area rarefatta, l’arpa celtica di Clemance Moiron e le percussioni di Filippo Orlandi ci hanno introdotto ad una serata indimenticabile. La colonna sonora che ha incantato il numeroso pubblico presente ha accompagnato i leggeri passi di danza di Maria Antonietta Sampaolo e i forti accenti siciliani di un brano di Pirandello mirabilmente letto da Luca Di Giovanni. Mauro Grasso con il suo organetto ha improvvisato un brano insieme a Clemance e Filippo. Durante le esibizioni Elisabetta Giraldi ha dipinto un Mandala solare, sorta di pittura che ha radici storiche antichissime ed è collegata a molte religioni. L’arch. Roberto Sinibaldi, direttore del Parco è intervenuto oltre che per complimentarsi dell’iniziativa, per dare un cenno sulla situazione degli incendi che colpiscono in questi giorni il territorio e delle evidenti dolosità che caratterizzano gli eventi. Massimo Morassut ha dedicato uno spazio all’enologia sottolineando il suo forte legame al territorio e perciò alla cultura dello stesso. La serata, presentata da Simone Franceschini, è terminata al tramonto con una sincera e simpatica testimonianza di Aldo D’Annibale che assieme alla nipote Alessandra hanno letto alcune delle poesie raccolte in una recente pubblicazione. Un esempio di vita con i boschi, dimostrandone per essi un amore infinito.Alla luce di candele e torce si è poi dato vita ad una cena al sacco sui tavoli esterni del rifugio, una struttura pubblica che speriamo presto possa essere presa in gestione dal Parco dei Castelli Romani e restituita finalmente ad un suo pieno e compatibile utilizzo.
(Altre foto in basso nel sito su Immagini Spinose)

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