sabato 2 giugno 2012

Dalla Rete dei Beni Comuni Raffaele Marchetti, una nota sull'Ex Co.Pro.Vi


E’ stato ripetuto più volte in vari incontri e convegni sull’edilizia e sull’urbanistica di Velletri che il Piano Regolatore vigente è stato sovradimensionato rispetto agli effettivi bisogni residenziali e commerciali  della città. Le previsioni di incremento demografico sono evidentemente errate. Alcuni numeri per comprendere: in esso si presumeva una popolazione di 74.349 abitanti totali al 2010 a fronte dei poco più di 53.000 residenti attuali. E’ stata calcolata una capacità residenziale all'interno dei nuclei abusivi di 12.273 abitanti e tale dato fu usato nel dimensionamento del piano. In realtà l'abusivismo era ed è ben più rilevante. Con riferimento alla base cartografica del 2001 vennero perimetrati 251 nuclei (gruppi di case) abusivi, di cui poi soltanto 123 inseriti nella variante e rilevati 7.319.765 metri cubi per la sola destinazione residenziale pari a circa 73.198 abitanti in essi insediabili. Il fatto poi che Velletri venga citata nei recenti libri ed articoli, sulla stampa nazionale, come esempio negativo per la presenza di circa 4.000 immobili fantasma (da aggiungere perciò ai nuclei abusivi censiti), nascosti al catasto e al fisco, fa capire che il problema, non solo è stato sottostimato, ma è ancora in atto e lungi dall'essere risolto;
Il caso dell’area ex Coprovi  non fa certo eccezione, visto che dagli esistenti 27.000 metri cubi si è passati,  ai circa 44.500 già munificamente elargiti dalla variante voluta dalla vecchia amministrazione di centro destra. Tutti ci aspettavamo che l’attuale amministrazione abbandonasse la politica dell’abusivismo edilizio e dei “palazzinari” e cominciasse ad operare per ridurre al massimo il consumo di suolo e per conservare per le generazioni future le ricchezze paesaggistiche ed ambientali di cui il nostro territorio è ancora ricco, nonostante lo scempio perpetrato dal dopoguerra ad oggi. Se solo si volessero vedere le foto a confronto che Umberto Savo ha più volte mostrate negli incontri da noi organizzati, ci si renderebbe conto di quanto migliore fosse la città prima dei danni  irreparabili  fatti dalla guerra e più ancora dalla ricostruzione.   Invece, ecco l’ennesimo regalo per ulteriori 11.000 metri cubi, non a beneficio dell’indotto formato dalle piccole imprese del territorio che ancora sopravvivono alla crisi, bensì a speculatori che vengono da fuori  non certo per fare gli interessi della città. Perché tutto ciò?  Si ripete che il paese è in dissesto, senza un euro per le opere pubbliche che tanto sarebbero necessarie e che la Regione, per farci dispetto, ci ha tagliato anche i fondi già promessi per il tombamento del tratto di ferrovia a cavallo fra il campo sportivo e l’area di intervento. E allora ecco l’invenzione! Io dò qualcosa a te, tu dai qualcosa a me. E non fa niente se con i pochi soldi che verranno introitati dalle casse comunali si renderà invivibile un pezzo di città già disorganico a causa del traffico e della mancanza assoluta di serviziQualcuno si è più preoccupato di effettuare il monitoraggio dell’aria in quel punto o, più in generale nel Comune di Velletri? E’ un analisi che manca da anni e che, a nostro avviso  dovrebbe precedere qualsiasi piano di urbanizzazione. Però l’importante è ora dare un immagine di efficienza perché si teme che quello che si è fatto in questi quattro anni non sia sufficiente a ripresentarsi dignitosamente a un elettorato sempre più deluso e arrabbiato, visto anche qualche “piccolo” conflitto di interesse che ha portato alle dimissioni dell’assessore ai lavori pubblici, che finalmente potrà dedicarsi a pieno alla realizzazione dei fabbricati per cui ha ottenuto, nel frattempo, circa una trentina di concessioni.
Ci hanno anche convinto che con il Piano Casa di Ciocchetti avrebbero potuto realizzare molto di più di quello che viene concesso con l’accordo di programma e quindi, perché non ottenere almeno il “giusto risarcimento” di tre milioni di euro a favore della città? E perché non dirci anche che Cristo è morto di freddo?  Se così fosse sarebbe da stare molto attenti a quell’imprenditore che, potendo realizzare di più in maniera legittima, paga tre milioni di euro per realizzare di meno, potrebbero arruolarlo al “Fate bene fratelli”. Peraltro c’è da sottolineare che Piano Casa e Accordo di Programma: sono due misure urbanistiche di carattere straordinario che non possono essere in alcun modo cumulabili tra loro!
Speriamo di riuscire, con la mobilitazione di tutti ad evitare questa ulteriore ferita alla città, come riuscimmo a fare per la “proposta indecente” dell’ex carcere di qualche anno fa, perché restiamo convinti che con un po’ di buon senso e con la partecipazione delle nostre piccole imprese edili e artigiane, se non più costrette all’abusivismo,  potremo tirar fuori Velletri dall’immobilismo in cui versa riprogettando una città a dimensione umana, con un centro storico finalmente pedonalizzato e con la riqualificazione dell’esistente, prima di realizzare un solo metro cubo in più dello strettamente necessario.
Rete dei Beni Comuni Raffaele Marchetti

Nessun commento: