Abbiamo
seguito con molto interesse l’importante convegno che si è svolto a Velletri lo
scorso 30 settembre alla Casa della Cultura: il legame di Giorgio Bassani con
la città nasce dal fatto che lo stesso ha lavorato come insegnante presso
l’Istituto d’Arte di Velletri negli anni ’50.
Organizzato da Rocco Della Corte e dall’Associazione Memoria 900 il
convegno ha visto i contributi importanti della figlia Paola e del figlio Enrico, della
professoressa Silvana Onofri, della dottoressa Treggiari, , del dottor Lauro
Marchetti, direttore del giardino di Ninfa, luogo con il quale Bassani ha avuto
un profondo legame, rintracciabile, peraltro nel suo romanzo più famoso “Il
giardino dei Finzi Contini”.
Nella
introduzione al convegno il presidente di Memoria 900, Gaetano Campanile, ha parlato
anche di Giorgio Bassani come ambientalista. E’ noto che è stato tra i
fondatori di “Italia Nostra” di cui è stato Presidente dal 1955 al 1980 e che nel
2005 ha pubblicato un volume “L’Italia da
salvare” che raccoglie i suoi interventi sul tema. Leggendo queste pagine
si coglie tutta la sua passione, come quando definisce l’impegno ambientalista
come “una battaglia morale, prima che estetica” . E ancora sempre su Italia
Nostra: “L’anima oggi, non dimentichiamolo, resta il nostro patrimonio più
prezioso. Lo sanno molto bene i nostri avversari (e sono tanti) che l’anima,
loro, l’hanno perduta da un pezzo”.
Italia
nostra è stata in assoluto la prima associazione ambientalista in Italia, ha
iniziato una serie di battaglie contro la speculazione edilizia e a favore
della conservazione e tutela del patrimonio artistico culturale, “una libera
associazione di innamorati” come la definiva lo scrittore.
Nella
sua città, Ferrara, insieme ad altri intellettuali si è battuto per la
realizzazione di un Parco urbano che, oggi, porta il suo nome. L’operazione è
stata chiamata “addizione verde”
richiamando l’addizione erculea”
operazione urbanistica che fa di Ferrara uno degli esempi più riusciti di città
pensata e immaginata nel Rinascimento, durante il quale fu inseguito il sogno
della “città ideale”. Con l’ addizione
verde, in un periodo nel quale in tutte le città italiane si espandevano le
periferie in modo devastante, la città di Ferrara ha recuperato la riserva di
caccia degli Estensi espandendosi dalle mura fino al Po attraverso un parco molto
esteso che comprende laghetti, piste
ciclabili, campi da golf, zone verdi attrezzate e la piscina comunale. Un
esempio di attenzione all’ambiente, di rispetto del territorio, di esaltazione
del bello che non poteva che essere dedicato al grande scrittore, al poeta
della natura.
La
Spinosa
Velletri
11 Ottobre 2017
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