E’ del 13 maggio 2020 la lettera inviata via mail a
Sindaco ed Assessori e protocollata il 15 dello stesso mese. Nella missiva si
chiedevano le motivazioni relative all’abbattimento di alcuni alberi che
abbellivano la nostra città, chiedendo copia delle relazioni tecniche e, se
fosse esistito, il parere dei Carabinieri Forestali. Chiedevamo inoltre se
fosse esistita una politica relativa alla tutela del verde pubblico ed alla
piantumazione di nuove essenze arboree.
A tutt’oggi nessuna risposta è giunta.
Nel frattempo, grazie ad un consigliere di opposizione,
abbiamo ricevuto la documentazione relativa al taglio del Cedro del Libano nei
giardini Comunali di Ponte Rosso. Dalla documentazione risulta che la perizia
effettuata dall’ufficio tecnico comunale si è limitata al V.T.A. Ditte
specializzate non si limitano a questo tipo di esame ma:
“Oltre a valutazioni di tipo visivo, mediante utilizzo
del metodo V.T.A. (Visual Tree Assessment), sull’albero sono state effettuate
diverse prove strumentali con dendrodensimetro e tomografo, al fine di valutare
l’evoluzione dei processi cariogeni presenti alla base. E’ inoltre stata
eseguita un’indagine SIM, per verificare la tenuta radicale della pianta. La
simulazione di trazione, comunemente nota come Static Integrated Measurement,
consiste nel sottoporre la pianta ad una trazione via via crescente tramite una
fune. La risposta della pianta alla sollecitazione viene misurata con un
inclinometro posto al colletto, per valutare la stabilità dell’apparato
radicale e con un elastometro, posto sul fusto, per valutare il grado di
elasticità delle fibre legnose sul perimetro esterno del tronco inferiore.”
(gli esami del testo riportato si riferiscono proprio ad un cedro del Libano
presente nella provincia di Como).
A tutto questo è ovvio che si adducano problemi e
motivazioni di sicurezza, peccato che questa situazione è stata creata proprio
da chi ha abbattuto l’albero NON effettuando alcuna precedente manutenzione.
La legge regionale 24/98 all’art. 15 detta queste
prescrizioni:
(Interventi su ville, parchi e giardini storici)
1. Ai sensi dell'articolo 1, numero 2, della l. 1497/1939
sono vincolati le ville, i giardini e i parchi che, non contemplati dalle leggi
per la tutela delle cose di interesse artistico e storico, si distinguono per
la loro non comune bellezza.
2. Nella categoria di beni paesistici di cui al comma 1
rientrano le ville, i parchi ed i giardini che, all'interno dei provvedimenti
di vincolo, siano menzionati isolatamente o in relazione ad un contesto
paesistico più ampio, connotino il paesaggio o presentino un interesse pubblico
per il valore storico e artistico delle composizioni architettoniche e
vegetali.
3. Gli interventi ammessi sui beni di cui al comma 2
possono riguardare esclusivamente la conservazione, la manutenzione ed il
restauro.
4. Ai fini della valutazione di compatibilità paesistica
per il rilascio delle autorizzazioni ai sensi dell'articolo 7 della l.
1497/1939, i progetti sono corredati di una relazione sui criteri di intervento
conformi ai principi ed alle prescrizioni contenute nella Carta del Restauro
del 1964 e nella circolare del Ministero della pubblica istruzione 6 aprile
1972, n. 117.
Ricordiamo ai non addetti che il Cedro del Libano (Cedrus
libani) “la specie è classificata come vulnerabile dall’IUCN (International
Union for the Conservation of Nature, l’organizzazione che redige il database
di informazioni sullo stato di conservazione delle specie più importante al
mondo, la famosa Lista rossa dell’IUCN)”.
Per concludere ci chiediamo se il Comune di Velletri sia
provvisto di un “Bilancio Arboreo” e di un “Piano del Verde Cittadino”.
Chissà se questa volta qualcuno ci risponderà ?
La Spinosa per l’Ambiente
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