martedì 25 novembre 2008

Convegno promosso dal Coordinamento Salviamo Castello


Riproduciamo una delle immagini proposte durante il Convegno dal dott. Umberto Savo dove è visibile nella parte bassa a destra della foto il tetto dell'ex Carcere.

E’ stato un interessante momento di approfondimento il convegno che si è svolto il 24 novembre organizzato dal Coordinamento “Salviamo Castello” presso i locali della Biblioteca Comunale. Ad aprire i lavori Roberta Bisini che a nome del comitato ha sottolineato la necessità e l’urgenza di recuperare l’area del vecchio carcere seguendo l’esempio di tante altre realtà italiane che hanno saputo riadattare e trasformare edifici dimessi, spesso inseriti nel contesto urbano, senza danneggiare l’ambiente, ma anzi dando una nuova vitalità ai centri cittadini. La dr. Bisini ha poi parlato della scarsità di informazioni, dovute ad un incredibile atteggiamento del Comune che, a distanza di due mesi dalla richiesta, non fornisce i dati relativi al progetto violando la legge 241/90 sulla trasparenza amministrativa.
Con la proiezione di un CD il dr. Umberto Savo ha mostrato una lunga sequenza degli scempi che si sono verificati a Velletri, dal dopoguerra ad oggi: le immagini, impietose, hanno evidenziato l’assenza di una idea urbanistica della città e il ruolo svolto dalla speculazione edilizia negli anni sessanta.
Su quest’ultimo tema l’architetto Fabrizio Pistolesi ha sottolineato l’inadeguatezza complessiva della ricostruzione nel dopoguerra. Dopo essersi soffermato sull’analisi dei Piani regolatori ha spiegato l’essenza dei Piani Integrati di intervento. Si tratta di strumenti che consentono la compartecipazione tra pubblico e privato in campo urbanistico e che prevedono l’assunzione di procedure particolari: nel caso del progetto esaminato dalla II commissione consiliare tali procedure non sono state seguite inoltre, l’assenza di dati precisi non consente un esame approfondito. Pistolesi ha poi ribadito la necessità di una partecipazione al progetto da parte delle associazioni, dei professionisti, dei cittadini
Con un intervento puntuale il dr. Simone Franceschini si è soffermato sull’impatto che in termini di traffico veicolare avrebbe l’intervento progettuale sull’area dell’ex Casa Circondariale: la previsione, qualora dovessero essere costruiti 78 appartamenti e locali commerciali per 1000 mq è quella di un passaggio giornaliero di circa 1500 veicoli, che andrebbero a gravare sul centro cittadino, già al limite del collasso L’ipotesi peraltro va a cozzare con la prospettiva auspicabile della chiusura al traffico veicolare del centro stesso.
Il dibattito seguito è stato di grande interesse: importanti spunti di riflessione sono venuti dai numerosi professionisti presenti.
Il comitato ha dato appuntamento per un prossimo incontro per ascoltare l’intervento del Prof. Marco Nocca, che non è potuto intervenire al dibattito, e per vedere una serie di immagini, questa volta non sugli scempi, ma su come sia possibile ricostruire e utilizzare vecchie strutture, tenendo conto del contesto urbano, dell’impatto ambientale e paesaggistico.

I primi articoli che riguardano l'incontro di ieri pomeriggio:

http://www.castellinews.it/index.asp?id=1180&act=v&20081125
Da "Il Cittadino" - settimanale di Velletri:
IL DESTINO DELL’EX-CARCERE…E DEL CENTRO STORICO…DISCUSSO ALLA BIBLIOTECA COMUNALE DI VELLETRI
Lunedì 24 novembre ore 17, la sala dei convegni della biblioteca comunale di Velletri è gremita in occasione del convegno sull’ex-carcere organizzato dal Coordinamento “Salviamo Castello”, costituitosi poco più di un mese fa in riferimento al progetto di demolizione e ricostruzione dell’edificio dell’ex-carcere. Il problema di convertire un edificio storico in una palazzina di 78 appartamenti, sembrano dire tutti i relatori, coinvolge l’intero centro storico da diversi punti di vista. Oltre a dar seguito agli scempi urbanistici e architettonici che dal dopoguerra ad oggi ha dovuto subire la nostra cittadina, come ha mostrato in un cd il dr. U. Savo appoggiato dall’arch. F. Pistolesi, che coniuga il fatto e il non fatto a Velletri (vedi la Casermaccia, l’ex-mattatoio e il teatro Artemisio), sono ingenti altri tipi di disagi e veri e propri danni a cui si andrebbe incontro se si giungesse alla realizzazione di un progetto del genere. Il dr. S. Franceschini parla dunque dell’impatto sul traffico del centro storico (che tra l’altro, secondo un intervento provocatorio del ing. U. Provizi, per quanto oberato dovrebbe ormai essere chiuso persino ai pedoni): 1500 veicoli giornalieri che, osserva C. Bisini de “La Spinosa”, andrebbero ad aumentare in maniera spropositata il livello d’inquinamento del centro. Livello che da anni ormai non viene calcolato: l’ultima volta è stato infatti negato, dall’ex-amministrazione, l’attacco all’elettricità al camper della provincia, appositamente attrezzato per le misurazioni. E’ bene che i cittadini sappiano dunque a cosa andranno incontro se l’Amministrazione approverà il progetto, e non solo gli utenti di un centro cittadino che accoglie la maggior parte delle attività commerciali e degli uffici pubblici, ma soprattutto i residenti, che si dovranno confrontare con i disagi creati dall’aumento del traffico e dall’aumento delle polveri sottili, oltre che con un’ulteriore sfregio paesaggistico. A favore del progetto hanno parlato invece il noto commerciante D. Leo e G. Cestrilli capogruppo del PD. Sembra che il quartiere di Castello sia invaso dai topi, e quindi urge la questione sanitaria che impone la demolizione di un vecchio edificio. E’ questa la vera motivazione? Oppure i benefici sono talmente alti che il prezzo da pagare risulta irrisorio? M. Morassaut della SD lo nega: gli unici benefici che otterrà il Comune sono alcuni locali all’interno della nuova palazzina. Ma d’altronde è difficile parlare chiaramente anche dei costi-benefici, quando la maggior parte delle informazioni sul progetto, come accusa in apertura R. Bisini, sono ancora celate dall’Amministrazione, in contrasto con la L. 241/90 sulla trasparenza. Per avere prospettive migliori, seppure solo teoricamente, dovremmo aspettare l’intervento del Prof. Marco Nocca che ci illuminerà, nel corso di un secondo appuntamento, sulla possibilità di ricostruire ed utilizzare edifici storici in armonia con il contesto urbano, paesaggistico e ambientale. Ma in fondo ogni paese deve rispettare le sue tradizioni…
Manuela Di Vito

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