venerdì 25 gennaio 2008

DALLA RETE: PERCHE' NO ALL'INCENERITORE

Sembra ormai scontata la futura costruzione del secondo termovalorizzatore di Roma (dopo quello di Malagrotta che entrerà in funzione entro maggio 2008) da appaltare sulla via Ardeatina in un lembo di terra appartenente al comune di Albano Laziale. Questo grazie al benestare fornito in estate dal sindaco M.Mattei (su pressioni della Pisana) e precisamente a:
>Ama Roma,
>Presidente Regione Lazio, Piero Marrazzo (gurdacaso)
>Sindaco di Roma, Walter Veltroni
>Sindaci "comprensorio" Colli Albani sud, circa 15 comuni.
Chiamati in ballo anche qui i famigerati patti territoriali, eppure stavolta non si tratterebbe di pure speculazioni dormitorio-residenziali moderne ma preistoriche al tempo stesso. I termovalorizzatori sembrerebbero nuocere gravemente alla salute, di tutti. Non si parla più di brutture estetiche, di qualche acquedotto ipersfruttato e di arterie stradali sulle quali insistere marcatamente.
Si muovono le associazioni di cittadini (ultima protesta sotto la pioggia in P.zza San Pietro), i comitati tra cui alcuni in fase di formazione, wwf castelli romani, Italia Nostra e Greenpeace castelli romani.
Prendiamo coscienza di quello che vogliono realizzare, di come ci sia sempre un ulteriore soglia per caricare la nostra vita di esternalità negative non necessarie. L'interesse pubblico e collettivo non deve soggiacere all'interesse politico di pochi mendicanti della politica dissociati dai bisogni dei cittadini e delle loro comunità!

08/01/2008. E dopo Malagrotta, Albano Laziale. Si sospetta anche il futuro incenerimento dei rifiuti campani

http://www.abitarearoma.net/index.php?doc=articolo&id_articolo=6714


Conto alla rovescia per i Castelli Romani e Roma sud

http://verdicastelli.blogspot.com/2008/01/inceneritore-unopera-inutile-e-dannosa.html


E' quello della Lola!

http://it.youtube.com/watch?v=JDXV-7zUKJM
http://it.youtube.com/watch?v=-1QvpQvdO1U


Gli inceneritori sono un pacco

http://it.youtube.com/watch?v=dEMI8yY_cbY


Diffusione della diossina a distanze elevate

Le sostanze inquinanti emesse sotto forma gassosa da un impianto di incenerimento si diffondono inevitabilmente nell’ambiente circostante. In realtà il problema non è solo circoscritto all’area attigua all’impianto, in quanto le particelle solide, i composti organici volatili e semi-volatili (come la diossina), possono essere trasportate per mezzo di correnti aeree anche a notevole distanza dalla fonte di emissione. Secondo Lorber et al. (1998) solo il 2% della diossina dispersa nell’aria si deposita nel terreno circostante l’inceneritore, mentre la maggior parte viene trasportata per almeno quindici chilometri e su distanze notevolissime.

Fonti di rilascio principali della diossina nell'ambiente

-Inceneritori di rifiuti urbani 26%
-Fonderie 18%
-Inceneritori di rifiuti ospedalieri 14%
-Attività metallurgiche non legate al ferro 4%

Il restante 38% è dovuto agli impianti di riscaldamento domestico, incendi e traffico.



Quantità di diossina generata da un moderno inceneritore-termovalorizzatore

La Comunità Europea, al fine di contenere l’emissione di diossina, ha stabilito il limite di emissione degli inceneritori a 0.1 nanogrammi per metro cubo, concentrazione da 10 a 100 volte inferiore a quella delle vecchie strutture. Si mostrerà adesso che questa quantità, in relazione con i limiti imposti dall’OMS, non è tuttavia sufficiente a garantire la salute umana. Prendiamo in esame un inceneritore tipo, che tratta 800 tonnellate al giorno di rifiuti. Per leggi chimico-fisiche, legate alla necessaria presenza di ossigeno affinché avvenga il processo di combustione, l’inceneritore emetterà 210.000 metri cubi di fumi all’ora. Ciò significa che il suddetto termovalorizzatore, per mantenersi nei limiti di legge, dovrà emettere un quantitativo massimo di diossina pari a:

0.1 nanogrammi * 210.000 metri cubi * 24 ore, uguale a 504.000 nanogrammi al giorno.

Questo dato, equivalente a 504 milioni di picogrammi al giorno, secondo i valori stabiliti dall’OMS, corrisponde alla dose massima giornaliera per 1.800.000 adulti!



Lo sapevi che... nella tragedia di Seveso (http://pesanervi.diodati.org/pn/?st=337) vennero rilasciati nell'atmosfera solo pochi chilogrammi di diossina?

...Con quella fuga di diossina, fu rilasciata in balìa dei venti una quantità mai misurata con precisione di TCDD, ma certamente di pochi chilogrammi. Molto pochi. Già, perché di diossina ne basta davvero una quantità minima, per rendere incompatibile con la vita una zona di territorio. Pensiamo ad un dato molto semplice: prendendo i risultati ottenuti dalla ricerca scientifica, la normativa italiana prevede che la concentrazione massima di diossina nel terreno deve essere al di sotto di 10 picogrammi per ogni grammo di terreno. Un picogrammo è un milionesimo di microgrammo o, se si preferisce, la miliardesima parte di un milligrammo. Veramente una quantità minuscola. Basta superare 10 di questi miliardesimi di milligrammo, per far dichiarare un terreno, dalla legge, come inquinato, contaminato. Ecco perché è pericoloso, il TCDD: ne basta una quantità insulsa, che per la nostra percezione è un nulla, per fare danni gravi...

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