venerdì 18 dicembre 2009

L'antico Artemisio

Le conferenze di Velletri sotterranea presso la Biblioteca Comunale "A. Tersenghi"
Dopo la interessante presentazione del dott. Valentino D’Aniello, sono continuate come da programma, le conferenze inserite nell’ambito della mostra fotografica – documentaria “VELLETRI SOTTERRANEA”.
Giovedì 10 dicembre è stata la volta di due studiosi molto conosciuti. Ci riferiamo al Dott. Manlio Lilli autore tra l’altro della “Carta Archeologica” e al dott. Umberto Savo che ha firmato numerose pubblicazioni tra le quali citiamo “Velletri nelle sue cartoline”. Entrambi hanno dedicato i loro interventi ai siti archeologici presenti sul Monte Artemisio.Il dott. Lilli prendendo spunto dai suoi studi ha esordito mostrando una carta topografica dove venivano rilevati tutti i punti censiti delle presenze umane sulla nostra montagna. Centinaia di “puntini rossi” che ci fanno rendere conto di quanta storia è presente sul nostro territorio e di conseguenza di quale valore culturale e turistico abbia la nostra montagana. Dopo la parte descrittiva della relazione, ciò che vogliamo qui sottolineare sono le conclusioni del dott. Lilli riguardanti “le prospettive, in campo politico-urbanistico” che questo allargamento delle conoscenze avrebbero dovuto comportare. Citiamo testualmente qui di seguito alcuni brani:
“Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale guidata dal dott. Bruno Cesaroni, la realizzazione della carta archeologica dell’intero territorio comunale e dunque anche dell’area artemisia, avrebbe dovuto garantire, per così dire, un censimento dei resti di vario tipo esistenti e dunque conseguentemente indirizzare anche la politica urbanistica, l’espansione, regolarne lo schizofrenico dilatarsi, ma anche mostrare al velletrano di oggi il proprio passato.” ….“Sfortunatamente il censimento archeologico assicurato dalla carta non sembra al momento aver costituito alcun ausilio all’elaborazione della politica urbanistica e la querelle sulla perimetrazione del parco credo, sia paradigmatica della questione. Il progressivo avanzamento verso le cime dell’urbanizzazione con un vero e proprio sistema di penetrazione che prevede dapprima l’impianto di un edificio isolato e quindi successivamente la realizzazione di altri, spesso a raggiera, continua.” …. “Insomma si ha l’impressione che manchi non soltanto una decisa volontà di ostacolare un’urbanizzazione spontanea, regolata singolarmente, caso per caso, piuttosto che da un programma organico, ma anche un’idea di cultura. Questo tanto più mi stupisce ricordando iniziative pregevoli, del recente passato, quali la realizzazione di mostre e convegni: cito quello sulla Pallade; quello sulla collezione Borgia; e, ancora, quello sul Cabreo di Nolli oppure la realizzazione della guida alla città.”
Parole che sottoscriviamo in pieno e che non hanno bisogno di alcun commento.
Il contributo del dott. Savo si è avvalso di immagini dei luoghi più famosi del Monte Artemisio ed in particolare del Maschio d’Ariano. Presi da una recente escursione effettuata dal Centro Studi “Oreste Nardini”, abbiamo potuto vedere i resti del Castello e della chiesa di S. Silvestro, la forra, il torrino con il suo ineguagliabile paesaggio, i fiori ed il meraviglioso bosco. Una diapo ha suscitato poi le risa del numeroso pubblico presente: ritraeva il manifesto degli antiparco. Stampato riportando un confine errato dell’area contigua, avvertiva i cittadini che “Il parco sta occupando la tua casa”, terminando l’invito per il comizio di luglio con vino e porchetta per tutti.
Nel breve intervento de La Spinosa al termine delle due conferenze, la possibilità dell’istituzione del PARCO ARCHEOLOGICO DEL MONTE ARTEMISIO, uno strumento di conservazione e di sviluppo economico, culturale e turistico per tutti.

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