Comunicato stampa del 9 aprile 2019
Alzano
di nuovo la testa i fautori del devastante progetto autostradale Roma-Latina e
Cisterna-Valmontone.
Un’idea
anacronistica, figlia del secondo dopoguerra, ancorata a un concetto di
sviluppo basato sulla crescita industriale e sul trasporto merci su gomma. I
sindaci del pontino che continuano a sostenere l’opera
ignorano decenni di studi e ricerche nell’ambito che
hanno portato alla definizione di concetti come “decarbonizzazione” e “intermodalità”,
non ultimo il libro bianco dei trasporti della commissione europea.
La
verità è che quest’opera non si ancora ad un’analisi
della situazione, basti pensare che sulla Cisterna-Valmontone non vi è neanche
uno studio trasportistico dei flussi di traffico. E l’analisi
dei flussi fatta quasi 15 anni fa, prima dello smantellamento definitivo del
tessuto industriale pontino, già dava risultati
tali da non giustificare l’opera.
E
se facciamo noi, oggi, un’analisi sui
bisogni del territorio in termini di trasporto merci e persone, cosa
osserviamo?
In
primis, non abbiamo bisogno di regalare soldi pubblici a project financing di
grandi colossi multinazionali per opere a pedaggio che non termineranno mai.
Abbiamo bisogno di soluzioni urgenti per la manutenzione e l’ampliamento
delle strade esistenti, il raddoppio delle linee ferroviarie a binario unico e
il potenziamento del trasporto merci su ferro.
La
pontina, un cimitero a cielo aperto, va messa in sicurezza da Terracina a Roma,
è miope occuparsi solo del tratto Latina-Roma, il trasporto merci sulla
direttrice Roma-Napoli dovrebbe viaggiare su ferro vista la creazione di una
linea ferroviaria veloce al momento fortemente sottoutilizzata. Andrebbero
raddoppiati i binari sulla tratta Velletri - Roma e fatta la manutenzione delle
strade provinciali.
In
altre parole, migliorare e mettere in sicurezza l’esistente
non svendere ad un colosso che, in caso di realizzazione dell’autostrada,
metterà un pedaggio di circa 13 euro al giorno per la tratta Latina-Roma.
Non
solo una ricetta sbagliata sul piano dei trasporti e in ambito economico ma
anche un’opera devastante sul piano ambientale in
quanto va a intaccare il Monumento Naturale Lago di Giulianello, 160 ettari di
area protetta, l’ultimo lembo della campagna romana non
intaccato dall’abusivismo edilizio.
Tutte
da vedere le ricadute sull’occupazione. Ciò
che sappiamo di certo è che decine di aziende agricole chiuderanno sia a causa
degli espropri e dei limiti che verranno posti a chi ha terreni in prossimità del
tracciato autostradale.
Crediamo,
quindi, che sia ora di uscire dagli anni ’50 e pensare i
trasporti in chiave moderna. La regione ha il compito di creare un piano
trasportistico basato sull’intermodalità e
soluzioni ecocompatibili, non può nascondersi ancora dietro ad un progetto
autostradale che dura da decenni.
Speriamo
lo capiscano i nuovi e i vecchi sindaci del territorio, noi continuiamo a
sostenere la rete di associazioni e istituzioni che da sempre si batte contro
la bretella Cisterna-Valmontone e contro l’autostrada
Roma-Latina creando e proponendo alternative, aprendo tavoli di confronto e
organizzando attività di informazione e sensibilizzazione.
Oggi,
come ieri, facciamo crescere l’ecoresistenza !
Prossimo
appuntamento con i Comitati il 25 aprile presso il DLF di Velletri. A seguire
assemblea pubblica nella quale saranno decise le prossime iniziative da
intraprendere.
Comitato
No Bretella Cisterna – Valmontone
Comitato
No Corridoio Roma – Latina per la metropolitana leggera
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