martedì 9 settembre 2008

NO INCENERITORE, ASSEMBLEA AD ALBANO


DOPO UN ANNO DI MOBILITAZIONI,
IL RISCHIO DI AVERE UN INCENERITORE
NEL TERRITORIO DI ALBANO-CANCELLIERA RIMANE.
Abbiamo manifestato in mille ad Albano la scorsa primavera. Abbiamo tenuto presidi, assemblee, incontri informativi in tutto il territorio dei Castelli. Ci siamo scontrati più volte con i paladini politici del progetto di Cerroni. Abbiamo ottenuto il ribaltamento delle posizioni al consiglio comunale di Albano laziale che è passato da una maggioranza favorevole all’impianto alla fine del 2007 a ben due votazioni all’unanimità contro il progetto e per il mantenimento della destinazione agricola del terreno occupato dai lavori, all’inizio di questa estate. Dopo la grande manifestazione di Albano del 15 marzo scorso, il dipartimento-territorio della REGIONE LAZIO ha espresso una V.I.A. (VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE) NEGATIVA sul S.I.A. (studio impatto ambientale) presentato dal consorzio CO.E.MA.(Consorzio Ecologico Massimetta di Cerroni-ACEA-AMA). Malgrado tutto ciò, il 24 giugno scorso, il presidente della Regione Lazio Marrazzo, al termine del suo periodo di commissariato straordinario ai rifiuti, ha continuato a citare il quarto impianto di trattamento previsto in Albano, come una parte integrante del piano regionale, sia pure sottolineando come questo impianto sia ancora sotto istruttoria. Ora, in cosa consista questa istruttoria, nessuno lo sa e chi sia l’istruttore, ancora meno. Preoccupa il fatto che oggi l’assessore regionale ai rifiuti sia proprio quel Di Carlo che, fra i politici regionali, è quello che più si è esposto a favore dell’impianto di Cerroni. Non rimane allora che rilanciare la mobilitazione, ribadendo che IL GASSIFICATORE DESTINATO A BRUCIARE CDR (COMBUSTIBILE DA RIFIUTI) È UNA TRUFFA:
• perché il CDR (carta, cartone, plastica) è interamente riciclabile e costituisce non più del 30% del rifiuto indifferenziato;
• perché non potrebbe bruciare senza l’utilizzo di quei soldi pubblici (CIP 6) che ormai non sembrano più accessibili;
• perché è un impianto industriale destinato a sputarci addosso migliaia di metri cubi di ossidi di carbonio, zolfo, azoto, diossina e nano-polveri;
• perché è destinato a distruggere le ultime briciole di zona agricola rimaste nel territorio comunale e a prosciugare le nostre già immiserite falde idriche.
Respingere il modello berlusconiano: discariche, inceneritori, centrali nucleari, automobili, autostrade, treni veloci ad ogni costo; modello sposato dal mondo politico dei moderati di ogni tipo che nascondono solamente la loro vera natura di vampiri di umani e di cose, è condizione minima indispensabile per continuare a pensare un futuro appena vivibile. Ma è chiaro che dobbiamo avere una ambizione in più: quella di costruire un modello di autogoverno popolare in grado di archiviare il marciume dominante e di affrontare la complessità della vita quotidiana.

SABATO 13 SETTEMBRE 2008 – ORE 17.00
ASSEMBLEA GENERALE
AULA CONSILIARE COMUNE DI ALBANO LAZIALE
PER DECIDERE I PROSSIMI PASSAGGI DI MOBILITAZIONE

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